Idea lodevole, ma che effetti avrà?

Steam ha messo in atto oggi una nuova politica che è, ancora una volta, destinata a fare discutere e ha tutto il potenziale di provocare seri guai. Come spiegato in un’apposita pagina, ora esiste il “Game Ban”, cioè un ban mirato imposto ai giocatori da parte degli sviluppatori stessi del gioco.

 

L’idea è di poter combattere meglio e in modo più efficace i cheater, ed è sicuramente un buon proposito. Fino ad oggi solo Valve si occupava di bannare determinati giocatori dal multiplayer, e stare dietro alle migliaia di titoli hostati dallo store è sicuramente un compito complicato.

Adesso i singoli sviluppatori possono identificare e indicare a Valve giocatori “disturbatori”, che verranno quindi esclusi dal gioco. Dall’articolazione della frase sembra che Valve detenga ancora il potere materiale di applicare i ban, ma si intuisce anche che la parola degli sviluppatori venga presa per valida senza troppi controlli (anche perché altrimenti si tornerebbe alla situazione di sempre).

 

L’altra, ovvia faccia della medaglia è che questa funzione potrebbe rapidamente degenerare in uno strumento di censura. Non tanto da parte degli sviluppatori più grandi, che sono costantemente sotto i riflettori mediatici e devono stare attenti ad ogni passo, ma piuttosto da tutte quelle compagnie piccolo-minuscole che in più casi hanno già fatto valere i propri eccessivi poteri di controllo sugli utenti.

Il potenziale problema che vedo in questa situazione deriva dal fatto che Valve sembra, di regola, lasciare carta bianca a queste compagnie e lavarsene totalmente le mani di cosa vendono e cosa fanno, anche se è palesemente scorretto e lo stanno facendo nel suo negozio. La paura è che questo nuovo strumento vada quindi ad aggiungersi alla lista di quelli già abusati da qualcuno (bannare dai forum e cancellare recensioni di Steam senza apparenti motivazioni), ma in questo caso con conseguenze ancora più gravi.

 

 

Siamo appena usciti dall’enorme protesta sulla vendita di mod sul Workshop, e Valve sta già camminando su un terreno accidentato di nuovo. Se regolato con buon senso questo strumento ha un senso e del potenziale, ma la gestione di Steam non è rinomata esattamente per il suo “buon senso”; il che in fin dei conti è alla base di tutte le altre lamentele che lo riguardano, passate e presenti…

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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