Come promesso, le sorprese dedicate al mondo di Cartoomics non sono finite. Dopo l’articolo principale e l’intervista all’associazione sportiva Jedi Generation, ora è il turno della  Umbrella Italian Division. Eleonora e Luke, membri del gruppo proprio a partire dalla fiera milanese, hanno posto alcune domande a Stefano, segretario nonché caporeparto dei ricercatori.

Gameback: Ciao Stefano, grazie per aver dedicato del tempo per la nostra intervista. Innanzitutto: come, quando e dove è nata la Umbrella Italian Division? Che tipo di associazione è?
Stefano: Ciao! La Umbrella Italian Division nasce nel 2008 da un’idea di un gruppo di ragazzi da tutta Italia, come associazione culturale No Profit. Da allora prosegue la propria vita con autofinanziamenti e la vendita di alcuni gadget a tema. (A seguire l’immagine di uno dei primi stand).

Gameback: Di cosa si occupa di preciso? Si tratta solo di cosplay o di una vera e propria re-interpretazione dei film?
Stefano: Noi ci definiamo una associazione di SCI-FI reenactment, una terminologia che aveva un tempo una connotazione unicamente “storica” e che ora incontra nel mondo del fantastico e fantascientifico la sua naturale evoluzione. Il nostro scopo è creare ambientazioni, scenografie e in generale un’atmosfera che trasportino una parte del mondo horror  di Resident Evil nel mondo di tutti i giorni.

Gameback: Attualmente, a quante e quali fiere avete partecipato?
Stefano: Siamo stati particolarmente attivi nell’ambito italiano, spaziando da appuntamenti fissi come Lucca Comics and Games e Cartoomics ad altre collaborazioni come il Festival del Fumetto o Fumettopoli, in un’occasione ci siamo anche spinti oltre i confini nazionali per il Japan Expo. Il prossimo appuntamento che abbiamo in calendario è Torino Comics, mentre quest’anno cercheremo di rompere il ghiaccio e lanciarci per la prima volta al Romics.

Gameback: Non male! A proposito di Cartoomics: come vi ci siete trovati quest’anno? Qual è stato il live show che è piaciuto di più ai visitatori?
Stefano:E’ stata come sempre un’esperienza impegnativa ma di grande soddisfazione. Abbiamo avuto uno straordinario riscontro di pubblico e le numerose attività che abbiamo portato in scena hanno dimostrato l’interesse che abbiamo nel nostro pubblico e viceversa. Probabilmente la dimostrazione di Tecnica di Difesa Operativa, organizzata in collaborazione con gli amici dell’Ois Krav Maga, è stata l’esperienza più innovativa.

Gameback: Una delle domande che il pubblico di Lucca Comics e Cartoomics si è fatta riguarda uno dei vostri elementi scenici, ovvero l’elicottero, uno degli elementi più fotografati e apprezzati in assoluto all’interno di una simile fiera. Com’è nata l’idea di aggiungerlo alle scene? Da dove è stato recuperato?
Stefano: Ormai da tempo volevamo spingerci oltre lo standard per quanto riguarda le scenografie, sempre mantenendo un livello qualitativo senza compromessi. L’idea di includere una nuova generazione di veicoli era quindi da tempo nell’aria (gioco di parole non intenzionale) quando fu fatta la scelta di restaurare un elicottero vero ed usarlo poi come elemento sia scenografico che interattivo. Trovare un oggetto del genere non è stato facile: ci siamo dovuto rivolgere direttamente alla casa costruttrice dell’originale, la Agusta Westland, e recuperare e restaurare uno dei loro modelli da esposizione non militarizzati. E nonostante tutto, il lavoro non è ancora finito. Mancano ancora molti dettagli prima di poterlo dare per concluso!

Gameback: Complimenti! Una scelta veramente azzeccata che ha portato i suoi frutti. Siamo curiosi di vedere cosa sarà capace di proporre in futuro. Ora passiamo all’organizzazione vera e propria: che tipi di ruolo si possono coprire all’interno della Umbrella Italian Division?
Stefano: L’associazione è aperta a chiunque possa essere interessato e offre le più disparate opzioni. Le più evidenti sono varie posizioni di figuranti, che includono ogni sfumatura dell’ambientazione di Resident Evil: zombie, soldati, poliziotti, mutanti, civili, etc. Ma non possiamo dimenticare i fondamentali ruoli tecnici e logistici, che rendono possibile il portare in scena spettacoli e materiali scenografici sempre più complessi. Oppure i nostri esperti di makeup o i ragazzi dell’area vendita. Insomma: nella Umbrella Italian Division abbiamo sempre spazio per nuove persone!

Gameback: Si tratta quindi di un mondo aperto a tutti. Ma come ci si può entrare? E perché consiglieresti di farne parte?Stefano: Attraverso il sito ufficiale www.umbrellaitalia.com, è possibile fare una richieste di ammissione, specificando quale ruolo si preferirebbe ricoprire. A questo punto, l’associazione ricontatta li candidato e gli viene proposto un evento di prova a seguito del quale, se l’esperienza è risultata gradevole, si può procedere all’iscrizione definitiva. Questo vero e proprio rito di passaggio è da noi ritenuto molto importante per dare una possibilità ad una persona esterna a questo mondo di rendersi conto perfettamente del gruppo in cui sta entrando. Se si desidera far parte di una comunità molto unita e pronta a collaborare, anche al di fuori dello scopo principale dell’associazione, allora la Umbrella Italian Division è il posto giusto. Siamo una squadra molto unita e indipendentemente dai risultati nel campo del reenactment è per noi la prima priorità rimanere per prima cosa un gruppo di amici.

Gameback: La UID ha addirittura ricevuto un video da parte di Milla Jovovich. Come vi siete sentiti quando l’avete visto?
Stefano: In occasione dell’uscita di Resident Evil: Afterlife abbiamo collaborato con la Warner Bros e la Sony Pictures per pubblicizzare l’uscita del film. Da questa cooperazione è nata l’idea di rendere interattiva la nostra presenza sul territorio, facendoci lanciare una “sfida” al personaggio della saga cinematografica di Alice. Non avremmo di certo immaginato che Milla Jovovich stessa avrebbe non solo visto il nostro video, ma addirittura che rispondesse! E’ una delle piacevoli sorprese che possono capitare quando si passa dal mondo del fandom a quello dei professionisti!

Gameback: La nostra intervista volge al termine, ma un’ultima domanda è d’obbligo: quali sono stati i momenti più belli che avete passato insieme, non-morti e vivi?
Stefano: Ogni fiera, evento o occasione per stare insieme e allo stesso tempo offrire al mondo una visione del nostro lavoro con la Umbrella Italian Division è un momento speciale. E’ davvero difficile scegliere, perché anche nelle cose più piccole si scoprono ricordi stupendi e unici. Forse le cose più emozionanti sono quelle meno pubbliche, come lo scoprire per caso online che in tutto il mondo stanno nascendo associazioni simili alla nostra, che si sono ispirate direttamente a noi. Il sapere che qualcuno dall’altra parte del mondo sta fondando la divisione della Umbrella Corporation perché ha visto e apprezzato il tuo lavoro è una ricompensa per tutti i sacrifici fatti.

Che dire… un ringraziamento a Stefano e a tutto lo staff della Umbrella Italian Division. Chissà se qualche lettore di Gameback diventerà cibo per i loro affamatissimi zombie durante le prossime fiere!

Articolo scritto e pubblicato da Eleonora e Luke.

Eleonora Gueli
In arte "Lehira", comincia il suo cammino videoludico con "Prince of Persia" e "Test Drive" per DOS, all'età di cinque anni. Da adulta diventa una giocatrice appassionata, acquistando Xbox 360, PS3, Wii, DS, 3DS e PSP, per poi procedere con la next-generation. Il suo sogno? Fare un cosplay dedicato al mondo di Mass Effect.

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