Poco più di due mesi si era assistico allo nascita di un grosso caso mediatico legato a Counter Strike: Global Offensive e il gioco d’azzardo. Il fenomeno dietro a tutto, esistente da svariati anni ma solo recentemente messo bene in luce, era quello dello “skin gambling”: dato che CSGO permette il possesso e la vendita tramite il Marketplace di Steam di varie skin utilizzabili in-game, alcuni siti esterni e indipendenti organizzavano veri e propri casinò virtuali (con giochi come roulette, blackjack e simili) dove la moneta utilizzata era non del denaro reale, ma appunto skin di Counter Strike, il tutto senza figurare ufficialmente come operatori di gioco d’azzardo.

Il vero e proprio scandalo scoppiò quando due YouTuber con alcuni milioni di iscritti ciascuno, Trevor “TmarTn” Martin e Tom “ProSyndicate” Cassel, pubblicarono dei video in cui mostravano di giocare e vincere su uno di questi siti – fatto discutibile già di per sé, ma decisamente peggiore nel momento in cui si scoprì che i proprietari del sito erano loro stessi (dettaglio che i due avevano guarda caso omesso nei propri video).

 

Stando a quanto riporta la BBC, un nuovo caso virtualmente identico a quello di luglio è emerso qualche giorno fa nel Regno Unito, con l’unica differenza che questa volta l’interessato è stato formalmente incriminato da un giudice – è la prima volta che una cosa simile accade nel Regno Unito, e probabilmente nel mondo.

Un altro YouTuber, tale Craig “NepentheZ” Douglas, è stato infatti portato in tribunale assieme ad un suo socio in affari. I due sono titolari di diversi siti di gioco d’azzardo irregolari che utilizzano crediti di FIFA Ultimate Team come moneta, e in varie occasioni Douglas li avrebbe mostrati e promossi attraverso proprio canale (in video ora rimossi), incitando a scommetterci e senza chiarire di esserne in realtà il proprietario. Entrambi i titolari sono stati accusati di promozione e sponsorizzazione di gioco d’azzardo illegale, e Douglas anche di istigazione di minori al gioco d’azzardo.

 

Vi terremo aggiornati sulla vicenda quando ci saranno ulteriori sviluppi.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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