Le popolazioni del nord Europa tornano a far parlare di sé con una nuova produzione indie (tra le altre produzioni famose ricordiamo Trine 2 e il recente Steamworld Dig, entrambi accolti con piacere dalla critica e dal pubblico giocante). La software house di turno è però Rain Games… Sarà riuscita nell’impresa di tenere testa alle proprie sorelle geografiche?
Teslagrad è la prova che una buona narrazione non ha bisogno necessariamente di parole. Le vicende si aprono su una scena molto toccante: alcuni uomini si dirigono verso una casetta situata in una (apparentemente) grande città, e la madre intima al proprio figlio di fuggire dal retro prima che gli uomini (caratterizzati come uomini “cattivi” con vesti di colore rosso) irrompano nel locale. Il ragazzino era stato in passato “consegnato” alla madre ancora in fasca… Conoscerà le proprie origini?
Iniziano così i primi minuti di Teslagrad, caratterizzati da un’attenzione per il dettaglio degna di titoli ben più blasonati. Impossibile che il vostro sguardo non si soffermi sui manifesti che si trovano in primo piano (mentre si svolge la sequenza descritta sopra), i quali rimandano ad un regime totalitario o a dei tumulti civili. Impossibile inoltre non meravigliarsi per le ombre che si muovono sullo sfondo mentre intraprendiamo i primi passi nel mondo, in fuga dai cattivi di turno.
Il protagonista di questa avventura è piuttosto anonimo: di lui sappiamo solo che è un bambino. Proseguendo nell’avventura vengono svelati sempre più dettagli riguardo alle relazioni tra i personaggi e sul perché questi fantomatici uomini diano la caccia al pg da voi comandato; la narrazione non è affidata a seducenti voci esterne bensì, in puro stile amletico, nel corso delle nostre esplorazioni troveremo delle stanze in cui vengono inscenati eventi del passato che hanno portato agli scontri odierni. Basterà restare fermi per qualche secondo e la visuale si sposterà sulla rappresentazione di marionette sullo sfondo. Verrete così a sapere che ad un regnante è stato donato un potere, ma come nelle fiabe l’onnipotenza sembra dare alla testa…
Dopo una fuga rocambolesca vi ritroverete all’ingresso di una torre molto grande, la quale costituirà la macro-zona di gioco principale. Come esplorare un luogo così avverso nei panni di un bambino? Ma con dei poteri, ovviamente!
Dopo un incipit da guardie e ladri dunque Teslagrad vi mostrerà la sua vera natura, quella del platformer basato su puzzle ambientali. Se avete giocato a Trine 2 dovreste avere ben presente lo stile: il vostro eroe sblocca progressivamente delle abilità, le quali tornano utili per saltare di volta in volta su una piattaforma più lontana o per scavalcare un muro più alto, aprendo così nuove possibilità di esplorazione.
Teslagrad si basa sulla manipolazione dei campi magnetici: se avete mai giocato con una calamita sapete quanto quegli affarini possono essere dilettevoli. Le meccaniche di fondo di Teslagrad non differiscono in nessun modo dal principio secondo cui “poli identici si respingono, poli opposti si attraggono”.
A differenza di Trine 2 però lo sviluppo del personaggio è in Teslagrad legato ai progressi nell’avventura, e non al modo in cui investiamo dei punti guadagnati con l’esperienza. Ognuna delle stanze della torre che visiterete avrà generalmente un solo modo per essere “risolta” (o meglio, esplorata) e al limite presenterà delle leggere deviazioni/ostacoli su cui dovrete tornare per recuperare i collezionabili. Si tratta di pergamene che, una volta raccolte (sono ben 36), vi permetteranno di sbloccare un finale alternativo… Un invito ad esplorare per bene ed eventualmente a rigiocare, insomma.
A questo proposito, due parole sulla longevità: Teslagrad non è un titolo che vi terrà impegnati per molte ore, anche se la natura di puzzle game è influenzata molto da quanto sarete svelti a capire cosa vi viene richiesto per superare una certa barriera, oppure per passare dall’altre parte della stanza senza cadere sull’elettricità che occupa tutto il pavimento. Non di solo intelletto vive Teslagrad, ad ogni modo: negli enigmi pù avanzati è richiesta una certa velocità di reazione come ogni platformer dovrebbe abituarci a fare, dato che ogni strumento acquisito (o quasi) avrà possibilità di funzionare sia in polarità “blu” che in polarità “rossa”. Vi facciamo un esempio: il primo power-up sono i guanti. Utilizzandoli potrete colpire alcune specifiche strutture che si trovano nella torre, in modo da modificarne il comportamento magnetico e aiutarvi a liberarvi la via a seconda dei casi. Ad ognuna delle due polarità è assegnato un tasto, sicché vi ritroverete presto ad aver a che fare con comandi raddoppiati.
Le fasi in cui è richiesta una maggior attenzione sono gli scontri con i boss: ognuno di questi è legato principalmente all’impiego di un oggetto (in tradizione zeldesca), ma vi consigliamo di sperimentare in che modo anche gli altri oggetti potrebbero tornare utili… Fortunatamente non c’è un sistema di vite: superare alcune sezioni è piuttosto ostico (boss in primis se non sapete come muovervi), ma se verrete colpiti potrete ricominciare velocemente dallo schermo in cui vi trovate.
Teslagrad trae beneficio del paddone di Wii U, dato che è possibile giocare sia utilizzando il solo pad sia in modalità standard; in quest’ultimo caso lo schermo portatile mostrerà la mappa dell’ambiente di gioco, la quale altrimenti dovrà essere richiamata tramite la pressione di un tasto.
Vi lasciamo con un assaggio della colonna sonora: alcuni temi sono molto piacevoli. Buon ascolto!
Teslagrad è un ottimo puzzle-platformer, un degno esponente del genere e soprattutto un lieto arrivo per l'eShop di Wii U. Non nego che mi aspettavo di più in termini di longevità, ma quando i contenuti proposti sono così piacevoli il danno è mitigato.
- Artisticamente ispirato
- Rigiocabile
- Giocabile in off-screen (Wii U)
- A tratti "impreciso" nella gestione dei campi magnetici
- A volte frustrante
:O Acciderba: un nuovo titolo da aggiungere alla lista della spesa!