The Lost Lords
https://www.youtube.com/watch?v=_ZwCWARw9UI
A circa 60 giorni dall’uscita del primo capitolo, TellTale, puntuale come sempre, ha rilasciato “The Lost Lords“, secondo episodio della saga videoludica dedicata a “Game of Thrones“. Andiamo quindi a vedere brevemente dove ci eravamo lasciati e quali nuove prospettive ci si presentano in questo “The Lost Lords“:
N.B.: Cercherò di limitare al minimo gli spoiler, ma vi raccomando comunque di leggere questa recensione solo qualora abbiate già completato il primo episodio. Buona lettura
Iron From Ice
L’entusiasmo per una serie videoludica ispirata alle vicende nate dalla penna di George R. R. Martin era grande, fin dal primo annuncio nel lontano dicembre 2013: la serie, ambientata tra la terza e la quarta stagione televisiva, avrebbe visto le sorti della famiglia Forrester, fedele agli Stark, citata solo qualche volta nei libri. I giocatori avrebbero quindi assistito (e partecipato) alla storia riguardante i membri della famiglia (ispirata pesantemente alle vicende originali degli Stark), ma non avrebbe potuto controllare i personaggi chiave del libro, i quali avrebbero solo svolto il ruolo di PNG. Lo scorso dicembre è uscito il primo capitolo, come promesso. “Iron From Ice“, una puntata pilota in cui era evidente l’esperienza nel settore di Telltale, ma che mostrava alcuni punti deboli evidenti e ormai non troppo sorvolabili, quali una realizzazione grafica ormai datata e qualche calo di ritmo di troppo nella narrazione. Il finale, invece, è stato il vero punto forte del primo capitolo, carico di pathos e considerabile totalmente alla pari rispetto alle chiusure tipiche degli episodi della serie TV. In “Iron From Ice” avevamo avuto modo di conoscere Gared, scudiero della casa Forrester, esiliato sulla barriera dopo aver ucciso gli assassini della sua famiglia; Mira, figlia maggiore “ospite” della famiglia reale ad Approdo del Re e infine Ethan, giovane sovrano di Ironrath, alle prese con le responsabilità e i doveri di un Re. Sarà riuscita TellTale a smentire le nostre perplessità e stupirci con il secondo episodio?
The Lost Lords
Non proprio. O almeno, ci ha provato. Per quanto non possiamo ulteriormente rimproverare una rappresentazione grafica scarna e a dir poco modesta (non possiamo di certo aspettarci un cambio in corso d’opera in questo senso), la serie stenta ancora a prendere il volo dal punto di vista fondamentale della costruzione della trama. Certo, stiamo ancora conoscendo i personaggi e la loro storia(nonostante ci sembri di rivivere le vicende degli Stark in tutto e per tutto), ma escluso qualche colpo di scena e la presentazione di un nuovo personaggio (Asher Forrester, esiliato a Yunkai), non ci sentiamo ancora immersi nella trappola mortale di intrighi che distingue da sempre l’opera di Martin.
90 minuti che sembrano un passaggio obbligato,in preparazione agli eventi futuri (ricordiamo che anche i primi libri della saga cartacea non erano propriamente esaltanti). La narrazione, inoltre, subisce ancora dei sobbalzi ritmici non da poco, basti pensare all’arrivo di Gared alla barriera, in cui saremo costretti a completare dei piccoli incarichi, in QTE, totalmente inutili ai fini della trama, che ci fanno pensare a un mero escamotage per presentare e inserire nella narrazione la carismatica figura di John Snow, figura che richiama molto da vicino lo stesso Gared. Ad Ironrath, invece, la “guerra fredda” tra Forrester e Whitehill si fa sempre più turbolenta, con i primi che si trovano privati non solo del loro sovrano, ma anche delle loro terre, e i secondi, che avidamente se ne impossessano. Scene di rabbia, dolore e frustrazione che culminano in un commovente finale che, ancora una volta, fa risplendere la mediocrità dell’intero episodio.
La saga di Game of Thrones di casa TellTale stenta ancora a stupire, non solo a causa di una realizzazione tecnica alquanto mediocre (che sarebbe sorvolabile in un'avventura di questo tipo), ma soprattutto a causa di una trama dal ritmo ancora troppo lento, e della strutturazione del meccanismo di scelte e della personalità dei personaggi non al livello che ci aspetteremo. Ci sentiamo, sostanzialmente, delle marionette e non dei burattinai, privati della libertà di scelta, e delle inevitabili conseguenze, a cui i giochi di TellTale ci avevano abituato. Si ha la netta sensazione che questo titolo possa venire apprezzato a pieno soltanto da chi della saga è già fan, a differenza di quanto succedeva, per esempio, con The Walking Dead. Certo, valutare un'opera ancora in corso è un'operazione rischiosa e difficile, e speriamo certamente che queste nostre parole vengano spazzate via con il proseguire degli episodi. L'appuntamento è quindi per aprile quando, si spera, vedrà la luce il terzo capitolo.
- Nuove location e nuovi interessanti personaggi
- Doppiaggio dei personaggi originali e non eccellente
- Il finale
- Poca libertà di scelta
- Realizzazione tecnica non sufficiente
- Personalità di alcuni personaggi troppo "volatili"
[…] animazioni e espressioni migliorate, in quanto le recenti esperienze con i capitoli della saga di Game of Thrones non ci hanno convinti molto sotto […]