Un robot in crisi d’identità
Tanto tempo fa c’era uno sviluppatore di videogiochi con degli splendidi titoli alle spalle che decise di dar vita a un nuovo personaggio indimenticabile. Il nuovo arrivato, un robot di nome Rodea, prometteva bene: il suo gioco per Wii sembrava colorato il giusto e sfruttava con originalità l’inusuale controller dell’ammiraglia Nintendo. Era l’ormai lontano 2011 e tutto sembrava pronto per l’uscita su console: Rodea: the Sky Soldier prometteva di essere uno degli ultimi grandi titoli per la console di Kyoto.
Finché un brutto giorno Rodea sparì dai radar. Lo stesso sviluppatore, Yuji Naka (padre di Sonic e Nights, per intenderci) non era più certo delle sorti del povero robot: il gioco era già completo da tempo, ma per vari motivi ancora sconosciuti, da una release prevista per il 2011 si passò al 13 novembre 2015… Ma non più su Wii! Il gioco infatti sarebbe uscito su Wii U e 3DS, con una edizione speciale per Wii U che avrebbe incluso la versione Wii originale su un secondo disco.
Ma… meglio tardi che mai?
Questa è la maxi storia di come la mia vita è cambiata, capovolta sottosopra sia finita
Per quanto riguarda il comparto narrativo, Rodea non è assolutamente male: il nostro robot, tra gli ultimi difensori del regno di Garuda, combatte per proteggere il suo mondo dall’invasione dell’armata Naga, agli ordini dello spietato Imperatore Geardo.
Durante una feroce battaglia, la nave della Principessa Cecilia, regnante di Garuda, viene abbattuta dal nemico. Rodea si precipita da lei ma i due vengono assaliti dai soldati meccanici dell’Impero Naga. Cecilia spezza allora la Chiave del Tempo, un artefatto magico che non deve per nessuna ragione cadere nelle mani del nemico, e ne affida una metà a Rodea, teleportandolo poi lontano dal campo di battaglia. Rodea si trova quindi in un deserto e perde conoscenza.
Mille anni dopo, un’inventrice trova i resti di Rodea e lo ripara. il robot, tornato in sé, sembra aver perso la memoria, ma decide di allearsi con la sua salvatrice per fermare l’Impero Naga, che sta di nuovo attaccando il regno di Garuda.
La storia è un mix di cliché di situazioni già viste in tanti altri giochi fantasy (primi fra tutti Zelda e The Last Story, da cui Rodea attinge a piene mani), ma è comunque piacevole e sono presenti diversi siparietti carini tra i personaggi che fanno scappare più di una risata.
Un robot in tilt
Qui purtroppo iniziano già i punti dolenti (e finora abbiamo parlato solo della storia…).
Il gameplay non è il massimo della vita sin dalle prime battute: fallendo in un punto qualsiasi del tutorial il giocatore si vedrà costretto a ripetere l’intera sezione dal suo inizio. Un po’ punitivo per un gioco che è appena iniziato e che propone (come vedremo) un sistema di controllo molto difficile da assimilare.
I controlli purtroppo… non funzionano, semplicemente: sembra proprio che la versione Wii sia stata denudata del suo sistema di controllo (praticamente impeccabile) e che i programmatori abbiano schiaffato sulla versione 3DS un nuovo sistema senza nemmeno testarlo.
Rodea è in grado di camminare o, compiendo prima un salto, di spiccare il volo. L’idea del volo di Rodea è molto vicina a quello che è l’Homing Attack di Sonic: si sceglie un punto dove dirigersi e il robot inizia in automatico a volare in quella direzione. Sono presenti anche diversi passaggi automatici in cui si passa su delle pedane che danno un’accelerazione notevole a Rodea, esattamente come nei titoli del riccio blu.
Il problema è che, mentre su Wii si poteva svolazzare senza preoccupazioni, su 3DS (e Wii U) è presente una barra energia che si svuota man mano che Rodea vola. Una volta “a secco”, ovviamente, si precipita, ma il fatto è che… la posizione delle piattaforme è rimasta invariata rispetto a quanto accadeva su Wii, quindi atterrare su alcune di esse, molto lontane, diventa una vera e propria impresa.
Ma emergono ben altri problemi che contribuiscono a peggiorare il tutto: alcune piattaforme non sono programmate correttamente, e ci siamo trovati più volte a passare attraverso il terreno, finendo nel vuoto e buttando vite su vite. Infine, soprattutto, la telecamera rende impossibile mirare con precisione per decidere dove atterrare.
La telecamera infatti NON PUÒ essere posizionata alle spalle di Rodea, visto che gli unici due tasti che la controllano (L e R) servono per farla girare in senso orario o antiorario in quattro posizioni predefinite. Una cosa davvero inutile, visto che impiega due tasti comodi come i dorsali per un’azione che ne richiedeva uno. Non ha alcun senso, anche perché le quattro posizioni raramente coincidono con una visuale “dietro alle spalle” e finiscono per creare solo più confusione nella mente del già disorientato giocatore. E non è tutto: l’arma a distanza non dispone di un reticolo di puntamento, ma spara… esattamente nella direzione in cui Rodea sta puntando (che non corrisponde praticamente mai con quella della telecamera)! In parole povere, un incubo.
Fortunatamente, l’attacco più utilizzato è una carica travolgente portata con tutto il corpo e che segue la direzione di volo. Perfetto, se non fosse che la barra del volo si svuota molto più rapidamente durante questo attacco…
Per muovere il cursore che gestisce il punto in cui Rodea dirige il proprio volo viene utilizzato lo slide pad del 3DS, molto ma molto meno rapido del puntamento del telecomando Wii. In alcune situazioni (i boss, in particolare), è richiesta una certa velocità nel puntare verso direzioni diverse in modo da poter attaccare il nemico e modificare la propria traiettoria di volo, ma su 3DS la cosa diventa una fatica di Ercole, soprattutto perché nel frattempo la telecamera (che su Wii era ottima) resta immobile in una posizione anche se Rodea inizia a volare verso un altro punto e non può essere sistemata rapidamente dietro alle spalle. La questione s’inasprisce avanzando nel gioco e… non ci crederete, ma dopo mesi e mesi non siamo ancora riusciti a sconfiggere il boss finale proprio per questi problemi. Le abbiamo provate davvero tutte, ma proprio niente: non è possibile terminare l’ultimo livello con un sistema di controllo “rotto” come questo e con una telecamera ingestibile a completare l’opera.
Il sistema di controllo (che abbiamo semplificato in questa recensione per non dilungarci troppo) è talmente complesso, anti intuitivo e macchinoso che le stesse spiegazioni vengono ripetute due volte nel tutorial, come se gli sviluppatori si fossero resi conto della mostruosità che stavano creando e dell’incapacità da parte di qualsiasi giocatore di afferrare il concetto al primo tentativo.
Nonostante le pesanti modifiche, si vede lontano un miglio che il tutto sia stato pensato per il telecomando Wii e non si può fare a meno di sospirare pensando a quanto quell’azione lì o quella mossa là sarebbe stata facile con il sistema di controllo originale.
Le armi secondarie, utilizzate solo in alcuni, rarissimi, frangenti, sono relegate alla croce direzionale e al touch screen (a scelta del giocatore). Si tratta di un doppio input, anche qui, assolutamente inutile, anche perché le armi secondarie non solo non sono indispensabili, ma in certe situazioni risultano addirittura pericolose. L’impressione è che si sia cercato di mappare tutti i tasti presenti sulla console e d’inserire il solito gimmick del touch screen senza però provare in-game la loro efficacia.
E, a proposito di gimmick, c’è anche il giroscopio, che controlla la telecamera come input alternativo ai due tasti dorsali. Ma aspettate prima di cantare vittoria, perché… il sistema di controllo via giroscopio è molto, troppo sensibile e soprattutto funziona SOLO DURANTE IL VOLO. «E una volta a terra?», vi chiederete. Una volta a terra si torna ai controlli standard. Facile, no? Ah, e se sperate di cambiare le impostazioni per tornare ai dorsali dovrete uscire dal livello. Molto pratico, davvero.
Le situazioni di gioco in cui ci si trova avanzando nei livelli sono relativamente varie, con delle corse contro il tempo, fetch quest e fasi stealth, su questo non possiamo certo lamentarci: l’ossatura del gioco non è marcia, anzi! Anche i nemici affrontati sono sufficientemente vari e spesso offrono una discreta sfida, ma solo a patto di macinare diverse ore di gioco, perché nei primi livelli non c’è molta varietà e si sconfiggono tutti allo stesso modo, senza pensarci troppo.
Ma nemmeno sotto questo punto di vista Rodea: the Sky Soldier ottiene il massimo dei voti: ci sono tanti, troppi enigmi basati solo sulla pressione di interruttori o orde di nemici da sconfiggere e i boss non brillano per originalità o, semplicemente, giocabilità. I boss infatti ricadono principalmente in due categorie: estremamente facili e noiosi o impossibili per via della solita telecamera. In alcuni casi appartengono addirittura a entrambe e la vittoria, tra uno sbadiglio e l’altro, finisce per basarsi solo sulla fortuna.
Per quanto riguarda i primi tre boss, inoltre, i loro punti deboli sono esattamente identici a quelli di tre colossi di Shadow of the Colossus. Amore per le citazioni o pigrizia?
Rodea? Tutto a posto con il tuo visore?
Nemmeno la grafica è un punto di forza di Rodea: siamo davvero di fronte a un titolo spoglio, anche per un 3DS.
I modelli poligonali sono abbastanza poveri, anche considerando che si tratta di un gioco del 2011: Ocarina of Time 3D mangia tranquillamente in testa al povero Rodea, e anche un altro remake di un titolo 64, Starfox 64 3D, fa una figura migliore. Starfox infatti è più o meno allo stesso livello di Rodea per quanto riguarda i modelli poligonali, ma vuole chiaramente mantenersi vicino all’originale, e in alcune situazioni (specie nel finale) mostra davvero i muscoli del comparto grafico, cosa che Rodea non fa mai senza imbarazzo.
I colori, fortunatamente, sono più vicini alla versione Wii rispetto a quella Wii U, castrata della brillantezza della palette originale e confinata a una serie di grigi deprimenti. Ma nemmeno qui sfioriamo la bellezza della versione originale.
Rodea, mi ricevi?
Il doppiaggio non è disponibile in italiano (solo inglese e giapponese). I sottotitoli, presenti solo per l’inglese, il tedesco, il francese e il giapponese, permettono di seguire abbastanza bene il tutto, ma solo a chi conosce una di queste lingue. Un vero peccato, visto che la cosa rischia di tagliare fuori il target dei più giovani.
La qualità del doppiaggio inglese, purtroppo, non è il massimo: ci sono davvero più bassi che alti, tra intonazioni fuori luogo per determinate frasi, espressività a volte paragonabile a quella di una sedia e voci abbastanza fastidiose.
La colonna sonora è composta da alcune musiche abbastanza carine, ma purtroppo niente di memorabile: una volta chiuso il gioco, anche dopo diversi giorni di partite, sarà molto difficile ricordarsi di qualche musica. Il che è anche strano, visto che vengono ripetute in tutti i livelli dello stesso mondo, fino alla nausea.
Rodea, ti serve un defrag?
Speravate che non parlassimo più della telecamera? Poveri illusi! Eccola ritornare anche nella sezione dei bug! Eh sì, perché oltre a essere poco comoda da gestire, impazzisce anche spesso e volentieri, portando talvolta alla morte.
Come già accennato ci sono dei problemi di penetrazione di piattaforme che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere solide. A volte la cosa può privarci di una vita, facendoci precipitare nel vuoto anziché atterrare per riprendere fiato, a volte invece può semplificarci la vita, facendoci saltare delle sezioni grazie alla capacità di attraversare le piattaforme da sotto.
Passando a problemi minori, l’effetto 3D ha qualcosa di strano che non siamo bene riusciti a individuare: l’impressione è che le immagini al centro siano visualizzate più avanti del dovuto, portando a una visione leggermente fastidiosa in alcuni momenti.
Infine, non sempre l’audio e i sottotitoli inglesi sono sincronizzati. Abbastanza strano, visto che si tratta della stessa lingua.
Rodea? Rodea? Rodeaaaaaaaaaa!!!!
Volendo l’avventura è abbastanza lunga: sulle 15 ore (supponiamo, visto che non siamo riusciti a ultimare il livello finale). Sono presenti poi tantissimi potenziamenti, sbloccabili e aree segrete, ma si è davvero poco invogliati a cercarli per i tanti, troppi problemi che affliggono il gioco. Già trovare la motivazione di finire l’avventura principale (o almeno provarci, telecamera e controlli permettendo) è molto difficile, tornare a farsi del male esplorando tutto l’esplorabile rasenta il sadismo.
Ho aspettato tanto prima di recensire questo titolo, sia perché desideravo finirlo (non ho mai recensito nulla senza completare almeno l'avventura principale), sia per poterci tornare a mente fresca. Purtroppo però, anche a distanza di mesi, non me la sento di dare la sufficienza a Rodea: The Sky Soldier (e chi ha già letto delle mie recensioni ne resterà stupito, visto che difficilmente appioppo dei votacci come questo).
Davvero, mi piange il cuore punire così tanto Rodea, perché il gioco che s'intravede sotto i numerosissimi bug, il sistema di controllo imbarazzante e la qualità grafica da minimi storici non è male, anzi! La storia non sarà originalissima, ma è piacevole, e le meccaniche di gioco, in teoria, molto interessanti. Peccato che tutto questo non funzioni sulla versione 3DS.
Personalmente mi ritengo una discreta videogiocatrice: ho finito tanti titoli "difficili" come Metroid e Zelda II senza troppi problemi, ma certi livelli di Rodea li ho superati per pura fortuna, perché nonostante i miei migliori sforzi (e il fatto che ormai padroneggiassi il sistema di controllo), il gioco semplicemente non era pensato per quell'impostazione di tasti e certamente non per un sistema di volo basato su una barra della resistenza o una telecamera assolutamente selvaggia. Questo è ciò che mi ha fatto abbandonare del tutto il gioco, proprio al livello finale: Rodea per Nintendo 3DS non è pensato per essere completato. Punto e basta.
Un consiglio: state alla larga dalle versioni 3DS e Wii U e recuperate, se le finanze ve lo permettono, la versione Wii, l'unica giocabile e apprezzabile.
- L'idea di base, ancora visibile sotto i tanti scempi della versione 3DS, non è male
- La storia, seppur piena di cliché tipici del genere fantasy, è comunque carina
- La presenza del doppiaggio giapponese è un extra simpatico
- Tanti extra sbloccabili e potenziamenti disponibili
- Rispetto alla versione Wii U è un capolavoro
- ... ma i problemi tecnici e del sistema di controllo sono davvero troppi e rendono il tutto praticamente ingiocabile
- Assenza totale di sottotitoli italiani: se non conoscete almeno un po' d'inglese non ci capirete molto
- ... ma la voglia di riprendere in mano Rodea diminuirà sempre più. Nemmeno un amante dei giochi trash riuscirebbe a sopravvivere per oltre 15 ore con un gioco così rotto sotto tanti aspetti
- Ion è a dir poco fastidiosa con i suoi continui commenti a ogni azione. Fortunatamente può essere zittita
- Se riuscite a finirlo siete veramente dei super giocatori o dei cheater: il gioco non è pensato per essere portato a termine. Non nella versione 3DS