Parlare della serie Pokémon è da sempre una delle imprese più ardue per i recensori. Basta veramente poco per farsi travolgere dalla nostalgia provocata dalle infinite ore passate su titoli principali della serie o su spin-off, dal 1996 fino ad oggi. E se, in aggiunta, il titolo in questione figura tra i più giocati dal sottoscritto, mantenersi imparziali è ancora più complesso. Vediamo insieme se anche in questo caso la serie è riuscita a mantenere gli standard che l’hanno resa grande.
Bentornati ad Hoenn
Dopo quasi 17 milioni di copie vendute (da dividersi tra Pokémon Zaffiro e Pokémon Rubino), Pokémon Zaffiro Alpha torna nelle nostre case a undici anni dal rilascio della versione per Game Boy Advance: il titolo proposto da Game Freak è un remake completo per Nintendo 3DS e Nintendo 2DS, il secondo dopo Pokémon X e Y a sbarcare sulla console portatile di ottava generazione.
Come da tradizione, la trama del gioco è incentrata su un giovane ragazzo che aspira a diventare un allenatore Pokémon: il suo desiderio è esaudito nel momento in cui, tornato nella propria città natia Albanova, difende il Professor Birch da un Poochyena selvatico. In questo istante, il protagonista deve scegliere il Pokémon che lo accompagnerà nella sua avventura: Mudkip, di tipo Acqua, Torchic, di tipo Fuoco, o Treecko, di tipo Erba. In seguito alla consegna del Pokédex e del Pokémon Starter, comincerà finalmente l’avventura, nel corso della quale ci imbatteremo nei consueti otto capipalestra e nel team Idro, gruppo di criminali guidato da Ivan che auspica alla supremazia dei Pokémon marini attraverso la forza di un Pokémon leggendario, Kyogre.
Poco fumo, ma l’arrosto è di ieri
Il gioco mostra i muscoli con innovazioni grafiche che colpiscono per la varietà di ambientazioni e i colori: proprio sulla grafica sembra essersi concentrata la software house giapponese, che ha compiuto uno splendido lavoro, specialmente per quanto riguarda lo stile grafico delle città, in parte ridisegnate pur tuttavia senza esser state stravolte. Le innovazioni però non sono paragonabili a quelle introdotte nella versione per GBA rispetto ai Pokémon rilasciati su Game Boy Color: infatti, Pokémon Zaffiro introdusse grandi novità nel 2003 con l’aggiunta, rispetto ai capitoli precedenti, di condizioni atmosferiche e riflessi sui laghi e pozzanghere, oltre alle impronte sulla sabbia in spiaggia; il remake del gioco presenta un movimento a 360° ed una componente tridimensionale negli ambienti, nei poligoni delle persone e nei Pokémon in lotta, oltre alle megaevoluzioni (con nuovi Pokémon che hanno la possibilità di megaevolversi, come Rayquaza, Latios e Latias), tutte innovazioni già introdotte in Pokémon X e Y.
Il comparto tecnico, se si vogliono considerare anche le aspettative di questo gioco, risulta discreto. Il motore grafico utilizzato è il medesimo di Pokémon X e Y, con i pro e i contro che possiede quest’ultimo. Se da una parte l’unica sostanziale differenza da annoverare tra le cose positive rispetto al gioco uscito nel 2013 è l’Ipervolo, di cui discuterò più avanti, i fattori negativi si sentono, eccome. Game Freak non solo non si è impegnata abbastanza per risolvere la questione del frame-rate, che si presenta instabile in modo particolare durante le lotte, ma inoltre sembra non aver sfruttato a pieno l’effetto 3D: esso è disattivato per la maggior parte del gioco e, quando presente, accentua indubbiamente la bellezza degli scenari gravando tuttavia ancor di più sulla fluidità grafica.
Tuffo nel passato
Il gameplay si conferma come punto di forza del gioco. I comandi sono facili ed intuitivi, come la struttura del gioco, senza dunque presentare grosse differenze rispetto alla serie e alla versione originaria. La rivoluzione grafica e gli effetti speciali introdotti nelle lotte sono in perfetta armonia con l’ambiente in cui ci si trova nel momento dello scontro e rispondono in maniera efficace alla richiesta di rinnovamento da parte delle nuove generazioni e di conservazione da parte dei nostalgici dei titoli precedenti della serie.
Tutte le novità presenti nella versione originaria sono state riproposte. Nel corso del nostro viaggio, potremo creare la nostra Super Base Segreta e decorarla come vogliamo, grazie ad appositi oggetti che compreremo oppure che ci saranno regalati da persone colte da improvvisa euforia o entusiaste dell’affetto dei nostri Pokémon; inoltre, è possibile condividere la propria Super Base Segreta con i giocatori di tutto il mondo: all’interno della base, al momento della visita, troveremo il proprietario e i membri della stessa squadra con cui potremo parlare o lottare, per poi infine aggiungerli tra gli amici e ricambiare l’ospitalità. Per aumentare il livello della nostra squadra dovremo raccogliere le bandiere poste vicino ai PC in ogni base.
Potremo far partecipare i nostri Pokémon alle Gare Live, non basate sulla forza dei nostri amici: come nel titolo del 2003 ci sono cinque tipi di gare (Classe, Bellezza, Grazia, Grinta e Acume) e ogni Pokémon è adatto ad una di esse. Le Pokémelle, preparate attraverso il trattamento delle bacche che raccoglieremo durante il nostro viaggio, hanno il compito di migliorare le prestazioni dei nostri Pokémon per le Gare.
Il PokéNav cambia nome in Multi PokéNav: sono state aggiunte alle vecchie funzioni il NaviDex, il NaviTalk e il NaviSvago che contiene il Player Search System (strumento che sostituisce il C-Gear, per connettersi a altri giocatori), il Poké io&te (strumento per legare maggiormente con i propri Pokémon) e il Super Allenamento Virtuale (utile per allenare i nostri Pokémon dove e quando vogliamo).
Una grandiosa novità è costituita dall’Ipervolo, che prende il posto dell’abilità tipica dell’MN02 Volo grazie alla quale era possibile volare da PokéCenter a PokéCenter. Durante la nostra avventura, Latias si unirà alla nostra squadra: con l’aiuto del Pokémon Eone sarà possibile esplorare completamente la regione di Hoenn e raggiungere luoghi speciali, come le zone miraggio, in cui potremo trovare strumenti e Pokémon rari.
In Pokémon Zaffiro Alpha possono essere, inoltre, catturati i leggendari Lugia, Dialga, Zekrom, e due del Trio dei Moschettieri, ovvero Thundurus e Landorus.
Rimane semi-invariato, rispetto alla versione originaria, l’eccellente comparto sonoro, che presenta una colonna sonora solo in parte modificata e nuovi effetti sonori.
Quando il target influenza molto
La scarsissima difficoltà che il gioco presenta incide negativamente sulla longevità. Prendiamo l’esperienza di gioco del sottoscritto. Per sconfiggere Petra, il primo capopalestra di tipo Roccia (i cui Pokémon sono un Geodude al livello 12 e un Nosepass al livello 14) che si trova a Ferrugipoli, è stato necessario soltanto un Poochyena al livello 14 e una pozione. Una cosa davvero sorprendente: nella versione GBA del gioco non saremmo mai riusciti a battere il primo capopalestra se non avessimo sbattuto la testa sui cespugli del Percorso 114 per evolvere il nostro Mudkip in un Marshtomp. Data la semplicità delle sfide, non è più necessario buttarsi nell’erba selvatica per allenare i propri Pokémon in vista delle sfide contro i capipalestra, perché ci verrà consegnato il Condividi Esperienza (che tuttavia è possibile disattivare) nel Bosco Petalo che, a partire dalla sesta generazione (Pokémon X e Y), modifica radicalmente l’approccio al gioco: l’esperienza ricevuta in lotta viene ora suddivisa su tutti i Pokémon non esausti della squadra. Una differenza enorme rispetto alla Mega Ball che veniva consegnata allo stesso tempo nel 2003, no? Questo è solo un esempio di un’evidente diminuzione di difficoltà operata dalla Game Freak: le ore di gioco diminuiscono e, per rimediare, è notevole come la casa sviluppatrice abbia provato a concentrarsi su modalità online (tra cui le Super Basi Segrete) che però compensano solo in minima parte il sostanziale difetto del gioco.
Conclusione
Pokémon Zaffiro Alpha si presenta come il remake più atteso dai fan della serie e riesce nel suo intento di far respirare ai più nostalgici l’aria di Hoenn, introducendo qualche novità dal punto di vista grafico, con la rivisitazione delle città, e del gameplay, con nuovi effetti speciali delle mosse nel corso delle lotte. Queste innovazioni sono combinate perfettamente per giocatori di vecchia e di nuova data di Pokémon, che senza alcuna sorpresa, hanno risposto presente, facendo registrare dati di vendita del gioco davvero eccellenti. Tuttavia, sul gioco in generale sembra gravare la cadenza annuale della serie che si è posta la software house giapponese: non sono state introdotte grandi novità, ad eccezione dell’Ipervolo per cui si spera che venga riproposto nei capitoli successivi, e sul piano tecnico sembra addirittura che sia stato compiuto un passo indietro rispetto a Pokémon X e Y, a causa dei cali percettibili di frame-rate e il rado utilizzo dell’effetto 3D tanto sponsorizzato da Nintendo. Infine, è davvero impressionante la facilità che stanno acquisendo, con il tempo, i nuovi capitoli della serie: con Pokémon Zaffiro Alpha si è raggiunto un livello di estrema semplicità per venire incontro alle nuove generazioni, tale da far storcere il naso ai giocatori di lunga data.
Pokémon Zaffiro Alpha è un titolo valido, da comprare nel caso in cui si sia saltato Pokémon X e Y e ci si voglia approcciare alla piuttosto recente componente tridimensionale, mantenendo uno sguardo al passato. E' proprio quello sguardo al passato che mi auguro possa dare Game Freak per il futuro, affinché i problemi di natura tecnica vengano assolutamente corretti e il gioco si riappropri della difficoltà originaria.
Il mio consiglio più grande è quello di non riporre nel gioco la speranza di poter rivivere a pieno Pokémon Zaffiro: se siete nostalgici della versione originaria, rispolverate il vostro Game Boy Advance.
- Il gameplay si conferma intuitivo e immediato
- L'atmosfera della serie non è stata del tutto alterata e Hoenn continua ad affascinare i giocatori
- La grafica impressiona per gli effetti speciali, grazie anche alla componente tridimensionale
- Gli effetti sonori non si smentiscono per qualità
- Non sono state introdotte grosse novità rispetto al titolo precedente
- I problemi tecnici rendono l'esperienza di gioco deludente: incidono il frame-rate non sempre stabile e l'effetto 3D quasi mai funzionante
- La facilità che si incontra nelle lotte compromette il coinvolgimento, uno dei fattori più importanti per un gioco del genere