Back to the future è un titolo che per i nostalgici degli anni ’80, per i paninari e per tutta una sottocultura di persone vuol dire molto di più di una semplice serie di film, si tratta dello spaccato di un’epoca che, malgrado tutti i difetti, ci ha regalato un sogno. Capirete, dunque, che, soprattutto per i veterani, l’uscita di Back to the future: The Game ha provocato una serie di evocazioni, rimembranze e passioni che giacevano sopite sotto la coltre di cenere del tempo. Questo, però, non vuol dire che per i “giovincelli” Back to the Future non possa essere interessante, anzi, può fornire l’occasione per comprendere lo spirito goliardico e fancazzista che pervadeva quegli anni. Il gioco della Telltale è del tipo avventura grafica che, come ormai avrete già capito,sono liberamente ispirati alla trilogia di Ritorno al futuro. Il gioco si divide in 5 episodi di cui il primo è intitolato It’s about time.
UNA QUESTIONE DI TEMPO…
Nel gioco vestiamo i panni del teenager Marty McFly, tutto ha inizio nel parcheggio del centro commerciale di Hill Valley dove Doc, per la prima volta, invierà Einstein, il suo cane, nel futuro tramite la DeLorean. Stiamo filmando la scena e tutto scorre come in una sorta di déjà vu, la macchina che svanisce lasciando i segni infuocati degli pneumatici e Doc in estasi. Qualcosa però va storto, nubi di tempesta si affacciano dall’orizzonte e qualcosa comincia a spaventarci, d’un tratto Doc si rende conto che la macchina del tempo non tornerà indietro, poi, quasi consapevole di ciò inizia a dissolversi in un paradosso spazio-temporale. Ci svegliamo, madidi di sudore, era tutto un incubo, o quasi. In effetti Doc è sparito dalla circolazione e nostro padre si è incaricato di vendere gli oggetti dello scienziato prima che lo facesse la banca. Ci rechiamo dunque nel laboratorio di Doc, i ricordi sono ancora vivi, così come la nostra amicizia nei suoi confronti, ma qualcosa deve accadere. Di colpo, infatti, dopo aver recuperato dalle grinfie di Biff Tannen il taccuino del professore, la DeLorean compare nel parcheggio, al suo interno Einstein ed un messaggio di Doc registrato su cassetta. Qualcosa è andato storto, il problema è sapere dove, o meglio quando si trova Emmett Brown. Così ha inizio la nostra avventura a spasso per lo spazio-tempo che ci vede indagare sul destino di Doc e che ci porterà ad affrontare grossi guai.
GAMEPLAY
In totale aderenza stilistica con il genere avventura grafica, Back to the future, il gameplay è, in buona parte, legato all’utilizzo del mouse. Certo, non si può parlare di un punta e clicca puro, ma, piuttosto, di una sorta di ibrido che integra l’utilizzo della tastiera per muovere il giovane McFly in lungo ed in largo per Hill Valley. Il mouse, comunque, gioca un ruolo importante, infatti è il mezzo d’interazione principale col mondo di Back to the future, con esso selezioneremo gli oggetti da recuperare, gli scambi sociali e via dicendo. Mentre questo lato del gameplay si dimostra ben curato e pratico, quello relativo alla tastiera, invece, può risultare ostico. Non di rado, vi potrebbe capitare di trovarvi a ripetere giri su voi stessi prima di orientarvi, soprattutto ai cambi di prospettiva. Tutto sommato niente di grave, in ultima analisi Back to the future ne esce vittorioso e godibile, nonostante questo difettuccio.
GRAFICA E SONORO
Per quanto riguarda la grafica, il gioco della Telltale mantiene quella cartoonesca cui ci ha abituato negli ultimi tempi. I personaggi e le ambientazioni, sono elaborate molto bene, anche l’espressività dei volti riesce a mettere un accento sullo humor e ci regala dei momenti di ilarità davvero unici. Dieci e lode al sonoro, che riutilizza i fantastici temi musicali della saga di Ritorno al futuro. Le musiche evocative, i momenti di pathos e azione incalzati da un sonoro che sa come coinvolgere il videogiocatore.
Da patito di Ritorno al Futuro quale sono, restare imparziale di fronte a questo primo episodio di Back to the future: The Game è stata un'ardua impresa. Detto ciò, il gioco non è affatto male, certo, gli avventurieri più esperti lo troveranno un tantinello semplice, a volte ingenuo, ma la cosa non disturba troppo l'esperienza di gioco che, seppur non lunghissima e di certo poco longeva anche sotto il profilo della rigiocabilità, ci offre qualche spunto interessante e, in proporzione, una buona dose di divertimento. I ragazzi della Telltale, per questo titolo, forse, hanno peccato di troppa modestia ed è qui che il gioco tarda a deflagrare, certo, confrontarsi con un mostro sacro come Back to the future deve mettere un po' di soggezione, quindi non gli si possono dare tutti i torti. Di sicuro, un po' di rischio in più avrebbe potuto mettere le ali alla DeLorean e portare questo titolo decisamente più in alto.
- Lo humor
- Le atmosfere che hanno reso il film un cult
- La trama nuova e, a modo suo, intrigante
- La grafica cartoonesca che aderisce bene al concept del gioco
- L'arguzia dei dialoghi
- Il sistema di movimento tramite tastiera non è sempre il massimo
- Gli enigmi a volte estremamente lineari
- La brevità
- Osa troppo poco