Shingeki no Kyojin conosciuto anche come Attack on Titan o L’Attacco dei Giganti, è un manga nato dalla penna di Hajime Isayama, che fin dal suo rilascio nel 2009 ebbe un enorme successo, ma il vero fenomeno legato ai giganti nacque nel 2013 con l’avvento dell’anime. Da quel momento in poi sono nati spin off di ogni genere: film riassuntivi e OVA. Per questo motivo la trasposizione videoludica divenne più una questione di quando piuttosto che di come. Pochissimo tempo dopo infatti arrivò Humanity in Chains per 3DS che deluse profondamente sia la critica che i fan, il motivo principale fù la scarsa potenza della piattaforma che non poteva riprodurre la sensazione di combattere contro gli odiati giganti. Dopo pochissimi mesi dal rilascio europeo del gioco per 3DS, venne annunciato che un nuovo titolo dedicato alla serie sarebbe stato sviluppato da Omega Force team noto per la serie Dynasty Warriors e la maggior parte dei suoi derivati.
Wings of Freedom, inizialmente, era stato annunciato come esclusiva Ps4 e Psvita (cosa che è tutt’ora all’interno dei confini nipponici), ma per il rilascio europeo è stato portato anche su One e Pc così da poter allargare il bacino d’utenza.
Dopo un secolo di pace…
La storia di Wings of Freedom ripercorrerà la prima parte del manga e l’intera prima stagione dell’anime. Le vicende seguono i giovani Eren Yeager, Mikasa Ackermann e Armin Arlert, le cui vite vengono sconvolte dall’arrivo di un gigante alto più di 50 metri, che distrusse una delle porte esterne del Wall Maria, la muraglia più esterna che divideva l’umanità dai giganti. L’attacco iniziale compromise solo il distretto di Shiganshina, ma successivamente con l’intervento di un altro gigante avvolto in una corazza fece breccia anche nella porta interna del distretto portando all’inevitabile perdita di tutto il territorio all’interno del Wall Maria. Durante il caos provocato dall’attacco, di questi esseri mostruosi, i giovani persero sia le loro case che le loro famiglie. Così, desiderosi di vendetta, i nostri protagonisti entrarono nell’esercito allenandosi strenuamente per alcuni anni, con il solo scopo di riconquistare la propria casa scacciando i giganti; ma proprio all’indomani del giuramento dei cadetti, l’incubo vissuto 5 anni prima, si ripresentò ancora una volta…
Dal punto di vista narrativo Wings of Freedom assomiglia molto ai due film riassuntivi (Guren no Yumiya e Jiyuu no Tsubasa) infatti nonostante segua fedelmente la storia omette tantissimi dialoghi fondamentali per dare più spazio all’azione , il che può comprometterne la comprensione se non la si è già assimilita attraverso l’opera originale o l’anime. Mentre per quanto riguarda la longevità WoF si divide in capitoli nei primi sarà possibile rivivere le vicende dell’anime attraverso una serie di missioni in cui ci verrano affidati diversi protagonisti, l’ultimo capitolo invece ha una struttura del tutto diversa dagli altri, perché oltre a continuare la storia dal punto esatto dove l’anime l’ha lasciata in sospeso non è lineare come il resto del gioco infatti l’ultima parte è divisa in 5 episodi che si potranno sbloccare solo portando a termine un determinato numero di missioni per ogni area di gioco nella modalità Expedition Mode.
Le ali della libertà
Il genere musou è sempre stato accusato, spesso ingiustamente, di non evolversi e rimanere ancorato ad un gameplay lento e ormai obsoleto. Infatti per riuscire a rendere la sensazione di combattimento con il modulo tridimensionale, i ragazzi di Omega Force, hanno sdoganato ogni concetto a cui erano ancorati fino a quel momento, perché uno dei punti fondamentali su cui si basa l’opera di Hajime Isayama è la spettacolarità e la velocità dei movimenti possibili grazie al modulo. Descrivere a parole il gameplay di WoF non è un compito facile per via dell’estrema complessità iniziale, per riuscire a padroneggiare il sistema proprio come è successo per i protagonisti della serie servirà un po’ di pratica ma una volta superato l’ostacolo il gioco regalerà sensazioni uniche. Per riuscire ad rivaleggiare con i giganti, dovremo sfruttare a fondo il modulo tridimensionale ma anche prestare attenzione all’ambiente circostante, perché quando lanceremo i rampini per iniziare la manovra aerea dovremo stare attenti alla presenza o meno di appigli nelle vicinanze, così da poter decidere che tipo di approccio avere con il gigante da combattere. Il vero scontro inizia quando si sceglie di passare dalla modalità di movimento libera a quella di combattimento, una volta in questa modalità ci verranno segnalate le varie parti dei giganti a seconda della loro altezza, quelli più piccoli avranno come aggancio solo la nuca mentre i colossi avranno ogni arto come punto d’aggancio disponibile. Una volta selezionato il punto d’aggancio potremo finalmente lanciare i rampino e passare alla modalità di combattimento aerea. Mentre ci staremo muovendo attorno al gigante, aspettando il momento più opportuno per colpire, dovremmo fare attenzione perché se incapperemo in un albero o in un edificio, verremo subito scaraventati a terra diventato immediatamente cibo per l’orrenda creatura. L’ultima fase consiste nel puro e semplice attacco infatti rilasciando la levetta ci avvicineremo al gigante ad alta velocità, ma a volte tutto questo potrebbe non bastare, potremmo quindi avvalerci di un ulteriore spinta permessa dal gas così da poter tranciare con un sol colpo la nuca del titano.
AoT non si limita ad un semplice gioco d’azione, al suo interno risiede un interessante sistema di crescita e di crafting, che permette di sbloccare nuove abilità dei nostri personaggi come la possibilità di effettuare attacchi multipli , oppure portare più bombole e spade così da poterle sostituire durante lo scontro. La parte del crafting invece ci permetterà di creare nuove armi o diversi tipi di equipaggiamento più efficaci in battaglia usando i materiali raccolti, attaccando delle determinate parti del corpo dei giganti, oppure grazie ai premi ottenuti, a seconda dei risultati, alla fine di ogni missione.
Un dettaglio tanto assurdo quanto interessante è la fisica dei giganti, spesso e volentieri i colossi eseguiranno manovre del tutto assurde, come lanciarsi dai palazzi, queste azioni folli risulteranno del tutto imprevedibili non solo al giocatore ma anche al gioco stesso, causando compenetrazioni assurde fra i giganti che eseguono l’azione e gli altri nemici o edifici presenti sul campo di battaglia.
AoT WoF offre oltre alla modalità storia denominata Attack Mode presenta anche l’Expedition Mode dove potremo affrontare tantissime missioni di vario genere, che purtroppo però alla lunga risulteranno tutte uguali, ma nonostante tutto il fatto che possano essere giocate online sopprime in parte questo problema.
Wall Sina
Tecnicamente Wings of Freedom risulta quasi del tutto ineccepibile, la grafica in cel shading ricrea, perfettamente, le animazioni viste nell’anime soprattutto durante i filmati. Gli unici appunti che si possono fare dal punto di vista grafico riguardano: le mimiche facciali che tranne per alcuni secondi, durante un colpo decisivo, rimarrano del tutto sconosciute sul volto del nostro alter ego; e le ambientazioni che per quanto siano in linea con la serie, risultano sempre fin troppo spoglie e poco variegate fra di loro.
La colonna sonora sarà la stessa diretta da Mima Masafumi durante la serie tranne che per un paio di tracce parecchio amate dai fan come “The Reluctant Heroes” e “DOA”. Nel doppiaggio invece ritroveremo tutti le voci che ci hanno accompagnato durante i 25 episodi della serie animata fra cui le più importanti sono Yui Ishikawa (Mikasa Ackerman), Hiroshi Kamiya (Levi) e Yuki Kaji (Eren Yeager).
AoT Wings of Freedom è il gioco che tutti i fan dell'Attacco dei Giganti aspettavano sotto ogni punto di vista. La storia ripercorre fedelmente la prima stagione della serie ma aggiunge un qualcosa in più stuzzicando così le persone che aspettano la seconda stagione in uscita nel 2017, il gameplay riproduce perfettamente il modulo di spostamento tridimensionale, permettendo manovre spettacolari e una sensazione di velocità fino ad ora solo sognata, mentre si sfogliavano le pagine del manga o mentre si vedevano gli episodi dell'anime. Anche tecnicamente risulta ineccepibile grazie all'ottima veste grafica incel shading, e la colonna sonora presa tutto o quasi direttamente <span lang="en">dall'anime. Quindi come già detto se siete fan della serie, dovreste già averci già messo su le mani, mentre se le vicende di Eren e i suoi amici, non vi appassionano tantissimo ma cercate un musou diverso non esitate neanche voi, perché magari dopo poche ore potreste ritrovarmi a urlare “Tatakae” insieme all'ormai infinita schiera dei fan di AoT.</span>
- Modulo tridimensionale riprodotto alla perfezione
- Graficamente quasi perfetto
- Tantssime cose da fare
- C'è una parte della storia inedita
- Ottimo sistema di crescita e crafting
- Sistema di controllo fin troppo macchinoso durante le prime fasi di gioco
- Ambientazioni a malapena sufficienti
- Giganti fin troppo anomali
- Ripetitivo alla lunga