Atelier è una di quelle serie che ormai accompagna alcuni giocatori da tantissimi anni e che ha avuto la sua rinascita durante la scorsa generazione, con l’avvento di Rorona e dei suoi tantissimi seguiti. Atelier Firis: The Alchemist and the Mysterious Journey è il diciottesimo capitolo della serie principale, e il secondo titolo della trilogia Mysterious iniziata con Sophie.
Atelier Firis è il secondo titolo sviluppato su console di nuove generazione, e ci racconta la storia della giovane Firis e del suo viaggio alla scoperta di un mondo senza confini.
Un mondo tutto da scoprire
Atelier Firis ci mette nei panni della giovane Firis Mistlud una ragazza nata con il talento naturale di trovare minerali preziosi e che sogna di esplorare il mondo esterno. Un giorno però l’arrivo dell’alchimista Sophie e della sua migliore amica Plachta, cambia per sempre la vita di Firis.
Fin da subito la ragazza dimostra un talento innato per l’alchimia, che la spinge a intraprendere un viaggio in giro per il mondo, insieme alla sorella Liane, alla ricerca di tre lettere di raccomandazione , con le quali potrà sostenere l’esame per diventare un alchimista a tutti gli effetti.
La trama come tipico della serie è sempre allegra e spensierata per la maggior parte del tempo, tuttavia durante il corso della storia non mancheranno diversi colpi di scena, e alcuni incontri con personaggi di Atelier Escha & Logy che ormai possiamo definire storici per i fan della serie.
Un ritorno non proprio gradito nella serie, è quello del tempo, per quanto sia decisamente meno restrittivo rispetto al passato, la sola presenza di un conto alla rovescia rende il gioco leggermente frustrante e meno godibile in certi momenti.
Alchimisti si nasce
Il gameplay della serie come sempre gira intorno all’alchimia, alla raccolta di materiali e alla loro sintesi, infatti la maggior parte delle missioni primarie e secondarie, che ci verranno affidate, riguarderanno la creazione di oggetti tramite la sintesi, che è stata ulteriormente raffinata attraverso una sorta di “minigioco” in cui dovremmo “incastrare” fra di loro i materiali per migliorare la qualità dell’oggetto che stiamo per creare.
Come potete immaginare la raccolta dei materiali avviene soprattutto nella world map, che è la più grande mai realizzata della serie, dove sarà possibile eseguire diverse azioni come la pesca, e la raccolta. Un’altra importante differenza rispetto ai predecessori è l’Atelier ovvero “la nostra base operativa”, che in tutti gli altri giochi era un edificio in cui bisognava tornare ogni volta il che limitava molto l’esplorazione, questa volta invece l’atelier è stato reso “portatile”, ovvero potremo montarlo in prossimità dei falò che troveremo qua e là, rendendo il gioco, sotto questo punto di vista, meno frustrante.
L’orologio non sarà l’unico nemico che ci troveremo ad affrontare in Atelier Firis poiché ogni nostra azione non solo consumerà dei preziosissimi minuti ma anche gli LP che rappresentano la resistenza della nostra protagonista. La diminuzione di LP avrà delle importanti conseguenze sulla quantità e qualità degli oggetti che raccoglieremo, infatti se Firis esaurirà la del tutto la barra dell’energia sverrà perdendo diverse ore e oggetti raccolti. Gli LP saranno influenzati anche dalle condizioni meteo e da altri fattori, da cui ci potremo difendere con alcuni vestiti ottenibili attraverso alcune missioni primarie e secondarie.
Il battle system a turni, per quanto sia ancora ancorato alle radici del genere, risulta comunque molto piacevole grazie alla possibilità di usare diversi gli oggetti creati nell’atelier come delle non proprio sicure bombe, oppure delle pomate per curare alcuni stati alterati. La parte più interessante e strategica del sistema di combattimento consiste nella barra del Chain Burst Attack che si caricherà infliggendo danni ai nemici, e che sarà possibile sfruttare in due modi; il primo consiste nella support guard, ovvero sacrificando una piccola parte della barra, uno dei nostri membri del party si ergerà a scudo umano per proteggere gli altri da un attacco, l’altro modo è proprio il Chain Burst Attack ovvero un attacco speciale eseguito da tutti i personaggi, impegnati nel combattimento, che permette di sbaragliare anche i nemici più tosti.
La meta è ancora lontana
Dal punto di vista tecnico Atelier Firis non riesce a brillare, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni che con le texure ad una così bassa risoluzione, non riescono ad esprimersi al meglio, inoltre spesso e volentieri il gioco è afflitto da vari e fastidiosi cali di frame.
Nonostante tutto però i modelli dei personaggi risultato davvero ben curati e piacevoli da vedere, anche se il contrasto fra l’alta risoluzione dei personaggi e quella bassa delle ambientazioni non è proprio un bello spettacolo.
Per quanto riguarda la colonna sonora si possono spendere solo parole positive, infatti ogni singola ost riuscirà perfettamente a catturare il momento della giornata oppure il luogo in cui ci troviamo alla perfezione rendendo l’esplorazione molto più appassionante.
Il doppiaggio come sempre in questi giochi si spacca in due perché quello in lingua originale risulta
diverse spanne sopra rispetto a quello anglofono, che per quanto migliori di anno in anno, non riesca ancora ad adattarsi del tutto all’atmosfera stile anime.
Atelier Firis: The Alchemist and the Mysterious Journey è un ottimo seguito della ormai storica saga made in Gust, che riesce a prendere il meglio, o quasi, dei vecchi capitoli ad ampliarlo. Senza ombra di dubbio il comparto tecnico non è al livello dei tripla A moderni, e in questo periodo dove tutte le case videoludiche stanno tirando le proprie bombe da novanta, non avrà l'attenzione che merita. Ma chiunque deciderà di mettersi in viaggio con la giovane Firis, fan di lunga data o neofita della serie si troverà a vivere un'esperienza degna di ricordata.
- Ottimo sistema di combattimento e di sintesi
- Tantissime cose da fare
- Il primo titolo della serie open world
- Colonna sonora e doppiaggio perfetti
- Personaggi a cui è impossibile non affezionarsi
- I limiti di tempo
- Tenicamente non perfetto
- Texture a bassa risoluzione inacettabili