Il richiamo degli Uominibestia è il terzo DLC per Total War: Warhammer dopo il Pacchetto dei Guerrieri del Caos e il blood pack “Sangue per il dio del sangue”. Per la prima volta questo DLC rende giocabile una razza completamente inedita, gli Uominibestia – aggiunti alla mappa di campagna sotto forma di fazione non giocabile anche per chi non possiede il DLC.
Con l’unlock completo degli Uominibestia e l’aggiunta di una mini-campagna inedita a loro dedicata, “Occhio per occhio”, Il richiamo degli Uominibestia è venduto al prezzo consigliato di 17,50€. Ma come sono i suoi contenuti, e valgono il prezzo di vendita? Cerchiamo di capirlo.
PS: come sempre tutte le immagini che vedrete nel corso della recensione sono state catturate da me personalmente, giocando a settaggi alti.
Gli abitanti del Drakwald
Gli Uominibestia hanno un roster relativamente più semplice di quello di molte altre fazioni (così era anche nel gioco da tavolo di Wharhammer Fantasy, d’altra parte), composto da fanterie leggere e medie dall’alta mobilità, qualche cavalleria leggera, bestia da guerra e carro, più alcuni mostri di varia stazza; sono stati riciclati (ma visivamente alterati), conformemente alla lore originale, alcune unità dei Guerrieri del Caos, da sempre in comune tra i due eserciti. Gli Uominibestia hanno due Lord leggendari, Khazrak il Monocolo (combattente) e Malagor l’Oscuro presagio (mago), con due Battaglie incarico ciascuno.
Sebbene non sia numericamente vastissimo e manchino le opzioni più esotiche del roster originale di WHFB (principalmente Arpie e Jabberslythe), il pool di unità degli Uominibestia è sufficientemente solido e ben costruito da farne una razza competitiva, con delle sinergie interne ben studiate e inedite per TW: Warhammer.
Quando si utilizzano gli Uominibestia sulla mappa di campagna, esattamente come i Guerrieri del Caos anch’essi funzionano come un’Orda, seppure dotata di alcune regole originali: ogni volta che si attacca un esercito nemico si ha una probabilità di scatenare un’imboscata, e quando si entra in modalità Accampamento si diventa anche automaticamente nascosti. Gli Uominibestia hanno anche a disposizione una variante della Via sotterranea di Nani e Pelleverde, chiamata Sentieri delle bestie e che fa uso di nuove mappe speciali per le battaglie di intercettazione, più un metro di Furia identico a quello della Combattività (con penalità se non si combatte troppo a lungo, e la generazione di un Branco berciante controllato dall’IA quando il contatore si riempie) e un evento speciale ciclico collegato alla luna di Morrslieb, dove ogni volta è possibile scegliere una di quattro opzioni che portano sia bonus che malus sensibili.
Un’altra interessante e intelligente introduzione per gli Uominibestia riguarda gli alberi delle Abilità dei personaggi, che sono più frazionati e movimentati, con Abilità mutualmente esclusive e rami d’albero più corti e approcciabili. Gli Uominibestia hanno infine un loro Sapere della magia dedicato, il Sapere Selvaggio, con diversi potenziamenti, danni e la possibilità di evocare sul campo di battaglia un Cigor (già incluso anche nel roster regolare della razza).
Tutto considerato, gli Uominibestia sono una fazione abbastanza semplice e senza troppe opzioni, ma comunque originale e divertente da giocare. Come ogni altra razza del gioco fino ad ora, serviranno un paio di patch di ribilanciamento per eliminare i pochi problemi di equilibrio interno che al momento sussistono, ma in quanto tale la fazione è stata implementata piuttosto bene.
Questione di Occhio
Passando oltre e guardando al secondo contenuto del DLC, la mini-campagna “Occhio per occhio”, la musica cambia radicalmente. Ambientata in un’ampliata e magnificamente rappresentata sezione dell’Impero, Occhio per occhio vede Khazrak il Monocolo cercare vendetta sul suo rivale storico, Boris Todbringer, per cavargli un occhio e pareggiare i conti del proprio accecamento.
Occhio per occhio ha di fatto le stesse identiche meccaniche della campagna principale, ma si fatica molto a trovare una cosa: il suo vero senso di esistere.
L’enorme riduzione di scala senza l’inserimento di elementi scriptati più marcati non fa affatto bene al gioco, che “chiuso in una scatola” e con obiettivi inutilmente cervellotici (come tentare di confederarsi con altre tribù di Uominibestia, che dal canto loro commettono puntualmente harakiri contro la prima città che incontrano nel turno stesso in cui si spawnano) mostra tutti i propri limiti e ne produce di inediti. I problemi sono esacerbati ulteriormente dal fatto che, giocando come Orda, non è neanche immaginabile giocare una “partita a scacchi” con le fazioni dell’IA per il controllo di un territorio anche molto ristretto, quindi si finisce per fare esattamente quello che si sarebbe fatto nella campagna principale, ma con orizzonti di movimento ed avversari affrontabili molto più ristretti.
Il fatto che la campagna sia giocabile solo ed unicamente con gli Uominibestia di Khazrak, poi, elimina non solo la possibilità di vederla almeno dal punto di vista opposto, quello di Todbringer, ma anche il potenziale di giocarla in qualunque modo online, cooperativamente o da avversari.
Tutto questo, curiosamente, avviene in parallelo ad un’implementazione particolarmente intelligente degli Uominibestia nella campagna principale, con Khazrak e Malagor dotati di due posizioni di partenza molto distanti – uno in Estalia, l’altro nelle Malelande – che aumentano ulteriormente l’asimmetria dei due, introducendo forse più fattore di rigiocabilità di quanto non faccia l’intera mini-campagna.
Per capirci, Occhio per occhio non è necessariamente una “brutta” campagna, ma è sicuramente più brutta e affetta da più problemi della campagna principale, e non mette assolutamente nulla di unico o originale sull’altro piatto della bilancia a fare da contrappeso. Potreste giocarla una, massimo due volte (in una dozzina di ore la si completa), ma in ogni caso tanto varrebbe che giocaste la campagna principale.
Prendiamo il minotauro per le corna
Guardando complessivamente a Il richiamo degli Uominibestia, ai suoi contenuti effettivi (una razza ben fatta di medie dimensioni più una mini-campagna totalmente dimenticabile) e al prezzo pieno di vendita (17,50€), è difficile consigliare l’acquisto del DLC ora.
Il richiamo degli Uominibestia non è un DLC dalla qualità complessiva scadente, ma se valutiamo la mini-campagna inclusa per il molto poco che ha da dire, quello che rimane è una singola fazione giocabile bene o male reminiscente dei Guerrieri del Caos, con qualche meccanica inedita ma meno unità uniche, e soprattutto venduta a più di due volte il prezzo.
Se a tutto questo si aggiunge che, per forza di cose, almeno una o due patch saranno necessarie per sistemare definitivamente gli squilibri nel roster, e che al momento le nuove mappe introdotte per le battaglie nel Sentiero delle bestie soffrono di sensibili cali di prestazione palesemente dovuti ad un’ottimizzazione non ancora completata, aspettare gli sviluppi futuri e possibilmente anche uno sconto del 25-50% mi sembra la soluzione più saggia.
Gli Uominibestia sono stati resi ottimamente, ma (anche lasciando da parte una manciata di bug e problemi di bilanciamento, che saranno sicuramente risolti presto) è difficile giustificare un prezzo così alto per una sola fazione giocabile e una mini-campagna che non fa davvero nulla per mettersi in risalto.
A meno che non siate fanatici di Warhammer e non vediate l'ora di utilizzare gli Uominibestia ad ogni costo, quindi, in questo caso il mio consiglio è di non dimenticarsi di questo DLC, ma di aspettare ugualmente uno sconto.
- Uominibestia ben resi e caratterizzati, come tutte le altre razze del gioco
- Il DLC contiene anche una mini-campagna tutta dedicata agli Uominibestia...
- ... che però non sembra particolarmente studiata in termini di gameplay, e aggiunge davvero poco all'esperienza complessiva
- Seri cali di performance nelle mappe speciali degli Uominibestia