L'approccio del nuovo team alla storia di Nosogth

Sul sito ufficiale di Nosgoth, il nuovo titolo free-to-play della rinata serie in sviluppo presso Psyonix, sono stati pubblicati tre post che raccontano più nel dettaglio gli eventi che fanno da prefazione al gioco, inquadrandolo meglio in un frangente di storia della saga in effetti abbastanza oscuro fino ad ora.

Riporto il testo integrale, tradotto da me in italiano. Buona lettura.

 

Nosgoth – Una terra in tumulto

Nosgoth: un mondo di Vampiri e Umani.

Sono trascorsi millenni di conflitto e odio da quando l’Umanità ha iniziato la propria prima crociata per estirpare la razza dei Vampiri, e un tempo persino più lungo da quando i Vampiri furono maledetti con l’immortalità e la sete di sangue. Nel corso dei secoli, gli Umani hanno lottato per distruggere i Vampiri, e i Vampiri per dominare l’Umanità. Servì la volontà di ferro di un Vampiro, Kain, per dare una fine a questi conflitti, che soggiogò Nosgoth al proprio volere e stabilì la propria inattaccabile corte nelle Terre Centrali.

Gli Umani che non vennero ammassati come bestiame per il passatempo dei Vampiri, loro servi e carne da cannone, furono spinti oltre i confini del mondo, iniziando una nuova vita tra le montagne e nelle profondità delle foreste di Nosgoth, oppure furono esiliati nell’entroterra oltre il Grande Mare Meridionale.

Poi, non molto tempo dopo aver giustiziato il proprio Luogotenente primogenito Raziel gettandolo nel Lago dei Morti, Kain scomparve. Partito alla ricerca di un modo per salvare Nosgoth dalla corruzione che aveva sopraffatto le terre, Kain lasciò il trono e il proprio Impero nelle mani dei suoi cinque Luogotenenti rimasti. Divisi da gelosia e conflitti, non passò molto tempo prima che i loro rispettivi Clan iniziarono a combattersi a vicenda.

Con i Vampiri concentrati sui loro litigi interni, la popolazione Umana di Nosgoth colse l’opportunità per rafforzarsi. Città furono ricostruite, abilità imparate di nuovo e il potere dell’Umanità si ristabilì al punto che fu mosso un devastante attacco contro i padroni Vampiri. Questo assalto riunificò i Clan Vampiri avversi, messi di fronte ad un nemico comune. Ora, entrambe le razze sono schierate contro l’altra.

Questa è una guerra per Nosgoth; questa, per le due razze, è una guerra per la sopravvivenza.

 

Nosgoth artwork mappa

Umani – Da schiavi a soldati

Agli Umani non piace l’idea di condividere Nosgoth con i Vampiri, e non gli è mai piaciuta. I Vampiri si sono avventati sugli Umani sin da tempi immemori – bevono il loro sangue, violando tutto ciò che essere Umani significa. Agli occhi degli Umani, ogni singolo Vampiro è un abominio meritevole di essere sterminato.

A migliaia di anni da quando i loro avi tentarono di estirpare la razza dei Vampiri da Nosgoth, gli Umani rimasti hanno pagato il prezzo di quella guerra per tutto questo tempo. Divisi in comunità separate, spesso senza comunicazione, i vari gruppi Umani avevano sviluppato una propria identità particolare. Accenti, stili di combattimento e conoscenze tecniche variavano da insediamento a insediamento.

Obbligati da guerrieri e cacciatori di Vampiri a diventare schiavi e cibo per i loro padroni, gli Umani vivevano una misera esistenza che a stento permetteva loro di non estinguersi. Generazioni di Umani sono state allevate dai Vampiri in fattorie del sangue, triplicando di numero ad ogni generazione, e crebbe dunque la facilità con cui ogni Vampiro poteva nutrirsi. Ai nuovi nati era negata la luce, rapiti alla nascita dalle stalle per la nascita e dissanguati fino quasi alla morte, per poi permettere loro di riprendersi.

Ad ogni modo, man mano che la guerra civile dei Vampiri distoglieva sempre di più la loro attenzione, gli Umani colsero l’opportunità di raggrupparsi. Crescendo di numero, rubando le nuove tecnologie alchemiche e riscoprendo tecniche perdute di forgiatura di armi, gli Umani si sono ora espansi oltre i loro rozzi villaggi e hanno ricostruito le loro città perdute.

Gli Umani che sono sopravvissuti alla battaglia coi loro precedenti padroni hanno tramandato le loro conoscenze e la loro esperienza ad una nuova generazione. Così è nato un nuovo esercito Umano, che combatte per la stessa causa delle armate delle ere passate – la completa estinzione della razza dei Vampiri.

 

Nosgoth - dumahim

Vampiri – Un’eredità minacciata

Dopo secoli di persecuzione, i Vampiri di Nosgoth festeggiano ora dalla loro posizione in cima alla catena alimentare. Il loro dono oscuro garantisce loro una forza fisica e una velocità straordinarie, e non vedono ragione per migliorarsi ulteriormente. Divenuti gli indiscussi signori delle terre sotto il comando imperiale di Kain, i Vampiri di Nosgoth vedono gli umani come bestiame. Cacciano gli Umani per il sangue, ma riconscono anche il loro potenziale di diventare potenti guerrieri, dato che l’Umanità lanciò diverse crociate contro la razza Vampira nelle epoche passate.

Con Kain che ha apparentemente abbandonato il trono, e con Raziel, il primogenito, gettato nell’Abisso, i Vampiri sono ora comandati dai cinque luogotenenti di Kain – Turel, Dumah, Rahab, Zephon e Melchiah – ognuno dei quali ha generato un Clan della propria progenie di Vampiri. Il nome di ogni Clan deriva da quello del rispettivo luogotenente-partiarca; tutti possiedono e difendono gelosamente delle terre.

Col tempo, i Luogotenenti e i loro Clan hanno sviluppato poteri e capacità per conto proprio, cambiando ed evolvendosi fino a diventare diversi, assassini sulla corta distanza con caratteristiche uniche. Alcune di queste mutazioni scaturirono dalla maledizione lanciata sull’anima di Kain, ma non tutti questi cambiamenti sono avvenuti per via naturale, con alcuni dei Clan che inducevano con decisione le loro metamorfosi tramite magia arcana e rituali di auto-mutilazione. Queste differenze eranouna delle cause della guerra civile che scoppiò tra i Clan di Vampiri, ognuno dei quali proclamava la superiorità sugli altri.

L’altra ragione era pura decadenza; questa civiltà aveva tutto, ma voleva di più. Senza Kain a comandarli, i giovani Vampiri dimenticarono le morti delle precedenti generazioni e si concentrarono solo su piaciere e potere.

Kain aveva permesso alle Legioni di avere i propri intrighi interni, tollerava persino degli assassinii, ma proibiva un conflitto diretto tra i Clan – era uno spreco completo, e avrebbe potuto far venire agli Umani idee pericolose. Kain, come sempre, era stato molto lungimirante.

Con i Razielim ora privi di un capo, gli altri Clan si scagliarono sul loro territorio – alcuni in cerca di gloria nell’imitazione delle gesta del loro Imperatore, altri per espandere la propria influenza incamerando preziose terre e risorse, e un numero più modesto più semplicemente per pareggiare dei vecchi conti che ancora bruciavano. Quando la stagiona di caccia fu dichiarata ai danni della stirpe di Raziel, e con l’assenza di una sorta di vice di Kain che prendesse in mano la situazione, non ci volle molto prima che l’ostilità serpeggiante tra i Clan, che ora servivano solo loro stessi, scoppiasse in una guerra civile totale.

Il tempo scorre effimero per i Vampiri che, nella loro arroganza, hanno dato pocca attenzione ai nuovi nati nelle ormai debolmente sorvegliate fattorie del sangue e stalle per la nascita. Solo un paio di secoli dopo essere fuggiti, nuove generazioni di Umani si erano insediate ed erano fiorite in dei territori fuori dal controllo diretto dei Luogotenenti. Ben presto, avevano dato forma ad un esercito. Fu necessaria la caduta devastande di alcuni avamposti prima che i Vampiri si rendessero conto che l’insurrezione dell’Umanità non era un semplice fastidio, ma una seria minaccia alla loro civiltà.

E così i Clan hanno messo da parte le proprie differenze, almeno momentaneamente, mentre i Vampiri combattono per fermare la marcia sanguinaria dell’uomo e per ristabilire il dominio faticosamente ottenuto su Nosgoth.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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