Oltre le anime, direttamente nel sangue

Durante la conferenza Sony all’E3 2014 è stato finalmente svelato il nuovo gioco di From Software di cui avevamo avuto un’anticipazione “ufficiosa” non i leak di un mese fa e che portava il titolo provvisorio di Project Beast. Il vero titolo sarà Bloodborne, e si prospetta una deviazione ancora più tetra, sanguinaria e cupa del modello Demon’s/Dark Souls.

 

Oggi From Software ha pubblicato le prime immagini prese direttamente dal gioco, che mettono in evidenza come lo stile incarnato nel primo trailer in CGI non sembri perdersi affatto nel gameplay vero e proprio.

Dal punto di vista puramente tecnico Bloodborne non è proprio il titolo più impressionante in arrivo su PS4, ma visto che “grafica” e “punto di vista puramente tecnico” non coincidono (a differenza di quello che più di uno pensa) non si discute che la “grafica” qui sia ben sopra la media, per non dire che sto guardando uno degli scenari più suggestivi che abbia mai visto in un videogioco.

 

 

Grazie ad un resoconto di Eurogamer.net, che ha provato il gioco ed ha intervistato il suo creatore Hidetaka Miyazaki, e un articolo di Famitsu, riassunto in inglese da Gematsu, abbiamo finalmente anche dei dettagli più concreti.

 

 

Pare che lo sviluppo di Bloodborne sia iniziato appena terminato il DLC Atrorias of the Abyss per Dark Souls 1, quindi intorno ad ottobre 2012, e sia stato pensato fin dal primo momento come esclusiva PS4, sulle cui caratteristiche il motore grafico è stato quindi tarato (il che spiega la grafica con evidenti caratteristiche next-gen e non cross-gen). Si punta ai 1080p, 30 fps (che da quel che vedo negli screenshot penso si riusciranno a raggiungere).

 

Il gioco sarà un Action-RPG in terza persona, esattamente come Dark Souls e Demon’s Souls, ma con alcune differenze importanti. In primo luogo non sarà possibile usare scudi, e il gameplay sarà più d’offesa che di parata-risposta, ma gli sviluppatori assicurano che ci sarà comunque una forte componente tattica, descrivendolo nel complesso come “la sensazione che si stia combattendo fino alla morte”.

D’altra parte, infatti, gli equipaggiamenti del protagonista saranno più approfonditi che in passato dal punto di vista del gameplay: come mostrato nel trailer, l’arma bianca può passare a piacimento dall’essere una sorta di sega ad una mannaia, ferendo i nemici anche nel processo stesso di trasformazione, e il fucile nell’altra mano è pensato per respingere sulla corta gittata, non certo per cecchinare.

Sarà possibile personalizzare il protagonista, ma non è dato di sapere se in termini di upgrade nel corso della partita (cioè come in Dark/Demon’s Souls, in cui si trovano continuamente nuove armature) oppure solo esteticamente, all’inizio da una schermata di creazione personaggio e poi basta oppure magari anche in seguito.

 

Bloodborne sarà ambientato nella città di Yharnam (un unico mondo continuato e collegato), devastata da una pestilenza che tramuta lentamente le persone in mostri. Per questa ragione esistono dei “beast hunters”, tra cui il protagonista, che è appena tornato nella vecchia capitale. Lo stile architettonico è ispirato ad una Edimburgo del Novecento, ma i creatori si sono ovviamente presi delle licenze, e in generale hanno resto tutto “malato” (nel senso di “infettato”).

Il comportamento degli NPC sarà diverso che in passato, godranno di un’IA più articolata e non si spawneranno semplicemente nel momento in cui vi avvicinate. Ci saranno delle pattuglie di infetti per la città, sempre come mostrato nel trailer, il cui percorso in tempo reale sarà calcolato anche se voi siete da tutt’altra parte (in modo che tutte le pattuglie siano effettivamente coordinate, ovunque vi troviate), e anche questo percorso subirà alcune variazioni, ad esempio ogni tanto più pattuglie si incontreranno da qualche parte e daranno vita ad una “battuta di caccia” di gruppo, per poi separarsi di nuovo dopo un certo tempo e tornare alla loro ronda.

Pare che questo comportamento evoluto degli infetti sia collegato anche alla trama, più precisamente ad un misterioso rituale a cui la città è suo malgrado vincolata e su cui sicuramente sarà necessario indagare nel corso del gioco. Ci saranno anche altri enigmi più immediati, e ci si imbatterà in alcune situazioni particolari per spezzare la monotonia; ad esempio, riporta Eurogamer, all’interno di una particolare zona si incontra un NPC che sta combattendo contro dei nemici, e se lo si salva verrà poi ad aiutarvi in una boss-fight di poco successiva (che vi vede combattere “un possente ibrido tra Pan e un lupo mannaro, chiamato la Bestia Ecclesiastica”).

 

Riguardo il multiplayer non è stato possibile sapere molto, ma in qualche modo sembra comunque contemplato e viene desciritto come “esplorazione congiunta”, il che fa immaginare si tratti di una forma di cooperativa.

Per il momento nel gioco non c’è nessuna UI, ma probabilmente le cose cambieranno per la versione definitiva. Nella demo a quanto pare non era neanche possibile morire, ma Myiazaki ha fatto sapere che ci saranno alcune penalità per la morte, ma che non saranno eccessive o frustranti: “La penalità per la morte, e il suo concept, non voglio che sia una cosa troppo pesante. Ci sarà, ma non voglio provocare stress inutile.” Anche un qualche tipo di assorbimento automatica dell’anima dei nemici uccisi sembra essere rimasto, ma senza UI e senza poter perdere vita è impossibile dire di cosa si tratti e a cosa serva esattamente. Sembra invece certo che non ci sarà nessuna mappa.

 

 

Ricordo che Bloodborne uscirà su PS4 nel 2015, e stando a Famitsu più precisamente nella primavera 2015. Per finire, eccovi la copertina del gioco.

 

Bloodborne cover ps4

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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