Una decisione drastica
A partire dallo scorso 31 ottobre, Nintendo ha deciso di sospendere il servizio SpotPass di Postbox, il programma di messaggistica per Nintendo 3DS.
Il perché è presto detto: la compagnia nipponica dichiara di aver notato come alcuni utenti abbiano scambiato via Internet i propri Codici Amico con degli sconosciuti per poi inviarsi messaggi offensivi.
“Nintendo has learned that some consumers, including minors, have been exchanging their friend codes on Internet bulletin boards and then using Swapnote (known as Nintendo Letter Box in other regions) to exchange offensive material.
Nintendo has been investigating ways of preventing this and determined it is best to stop the SpotPass feature of Swapnote because it allows direct exchange of photos and was actively misused”
Nintendo afferma di esser molto dispiaciuta del fatto di privare di questo servizio molti utenti responsabili, ma chiarisce il motivo che l’ha spinta a fare questa scelta: considerando il fatto che molti minori usufruiscono del servizio, si è preferito sospenderlo del tutto per evitare, oltre all’uso inappropriato del software, fenomeni che avrebbero potuto turbare dei bambini.
Inevitabilmente, la scelta compiuta da Nintendo ha sollevato un bel vespaio tra gli appassionati: c’è chi ha deciso di esprimere il proprio disaccordo sui forum, chi ha mandato alla compagnia delle mail di protesta e persino chi ha avviato delle petizioni per cercare di convincere Nintendo a riconsiderare la questione e a trovare un’altra soluzione.
Un paio di giorni dopo, la compagnia ha dichiarato di aver sospeso anche la Galleria Amici di Flipnote Studio 3D (al momento disponibile sono in Giappone) per motivi simili.
Ora, permettetemi di esprimere qualche mia riflessione sulla questione.
Genitori? Dove siete?
Siamo tutti a conoscenza delle posizioni di Nintendo per quanto riguarda i suoi utenti minorenni: la compagnia ha sempre mostrato una grande attenzione verso questa categoria di giocatori. Ed ha sempre (giustamente) cercato di proteggerla da eventuali abusi.
Non c’è assolutamente niente di sbagliato nel bloccare una serie di messaggi potenzialmente offensivi che potrebbero danneggiare dei bambini. O meglio, non lo sarebbe… se solo non esistesse già la funzione Filtro Famiglia.
Tramite quest’ultima, Nintendo permette ai genitori di intervenire sui contenuti che i propri figli possono visionare su 3DS. E sì, anche i contenuti di Nintendo Postbox possono essere resi inaccessibili.
Senza contare che non è nemmeno necessario bloccare l’intero software di messaggistica: visto che le lettere si possono mandare solo a persone presenti nella Lista Amici, non è assolutamente difficile per un genitore cancellare definitivamente da questa un “amico” di suo figlio che si diverte a mandare messaggi offensivi (o peggio).
Ma evidentemente alcuni genitori non stanno facendo la loro parte. Evidentemente alcuni di loro, di fronte al problema, non si sono chiesti: «Ma ho impostato il Filtro Famiglia, come consigliato da Nintendo?» e sono passati invece immediatamente all’attacco, mandando mail di protesta a Nintendo e chiedendo al colosso nipponico di intervenire.
Sinceramente, non credo che bloccare definitivamente queste funzioni (Postbox e la Galleria Amici di Flipnote) sia la mossa giusta da parte di Nintendo, per vari motivi.
“Niente ladri e gendarmi, ma che razza di isola è?”
Prima di tutto, viviamo in un mondo in cui ottenere il numero di cellulare o l’e-mail di chiunque (anche di un bambino) è piuttosto facile: alcuni utenti poco scrupolosi lasciano in bella vista i propri contatti sui social network o li scambiano in altri contesti sulla Rete. Per non parlare dei vari ID legati alle console: molti giocatori se li scambiano anche per completare alcuni giochi più facilmente, pur non conoscendo di persona l’utente che registrano (Safari Amici, anyone?).
Ovvio, questo non significa che Nintendo possa lasciare bellamente aperta una voragine su 3DS. Ma nemmeno vuol dire che la compagnia debba comportarsi come un gendarme: anche i genitori devono collaborare per la sicurezza dei propri figli.
Primo passo: Postbox. Prossimo passo: tutti i giochi?
Secondo problema: in vari videogiochi esiste comunque una funzione di chat utilizzabile con i propri contatti della Lista Amici. Pokémon X e Y, tanto per fare un esempio recente, permette tra l’altro di registrare un giocatore nella propria Lista anche dopo un paio di battaglie disputate con questo. E nei due titoli Pokémon è possibile chattare con gli altri giocatori della Lista Amici tramite microfono.
Anche se Nintendo ha risolto i problemi di Postbox e di Flipnote, come farà a eliminare gli stessi inconvenienti anche dai giochi che permettono l’interazione con altri utenti? Torneremo ai messaggi pre-costruiti (e limitatissimi) di Pokémon Rubino e Zaffiro?
“Nintendo is for KIDZ! LOL!”
Terzo problema: non tutti i giocatori sono bambini, non hanno tutti bisogno di protezione. E non tutti i giocatori sono dei pervertiti o dei perditempo che provano un immenso piacere nell’insultare i loro “amici”. Perché tutti devono pagarne le conseguenze, se solo alcuni sono effettivamente colpevoli?
«Beh, perché non si possono ancora sospendere i singoli utenti su 3DS, né esiste ancora un meccanismo di moderazione dei messaggi».
Questo però apre uno spiraglio di luce sul futuro: Nintendo dovrebbe infatti presto aggiungere anche al 3DS il sistema Miiverse / Nintendo Network ID sperimentato su Wii U. C’è da sperare che con l’arrivo di queste nuove funzionalità Nintendo decida di riportare Postbox e Flipnote alle loro piene possibilità, o che per lo meno permetta lo scambio di messaggi tra utenti senza troppe limitazioni.
Nintendo si trova purtroppo in un momento storico nel quale deve evitare di deludere i suoi utenti il meno possibile, cosa che la costringe a trovare un difficile equilibrio tra i giocatori “della vecchia guardia” (per lo più maggiorenni) e nuovi utenti (per lo più minorenni). Riuscirà nell’impresa? Staremo a vedere…
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