Che YouTube, da quando è in mano a Google, sia diverso, penso che chiunque lo frequenti abbastanza se ne sia reso conto. Negli ultimi mesi sono avvenuti alcuni cambiamenti radicali senza preavviso e senza possibilità di replica, con l’ultimo in ordine di tempo forse anche il più invasivo: l’obbligo di utilizzo di un account Gmail o Google+ per poter caricare o anche solo commentare video.
Ci sono ulteriori (brutte) novità all’orizzonte, e questa volta specificamente nei confronti del settore videoludico. Da circa una settimana, infatti, praticamente ogni grosso canale che si occupa di videorecensioni, let’s play, walkthrough e simili ha lamentato l’improvvisa segnalazione di violazione di copyright a diversi video già da tempo presenti ed approvati.
Cosa sta succedendo esattamente, e perché?
Il cosa
Intanto dovete sapere che gli utenti con un certo numero di visualizzazioni/iscritti possono avviare una cosiddetta “partnership” con YouTube. In sostanza, si chiede a YouTube di inserire delle pubblicità in diversi formati nei propri video i cui proventi andranno almeno in parte al titolare dell’account stesso. Una cosa molto simile a quanto si può fare sui normali siti con AdSense, per capirci.
Ovviamente i canali maggiori che si occupano di videorecensioni, let’s play e altri formati simili se ne avvalgono, e alcuni di essi arrivano persino a guadagnare cifre che permettono di trasformare quell’attività in un lavoro a tempo pieno.
La questione legale dietro il footage dei videogiochi è spinosa. Strettamente parlando, qualsiasi video contenente materiale video e/o audio tratto da un videogioco il cui copyright non è di proprietà dell’uploader stesso è passibile di denuncia. In sostanza, se una compagnia di videogiochi vedesse un privato cittadino caricare un video di un loro prodotto potrebbe fare causa a YouTube.
Il punto è che questo non avviene sostanzialmente mai, e per una buona ragione: alle compagnie di videogiochi conviene enormemente lasciare lì quei video, e sono anche disposte a permettere a qualcun altro di farci un po’ di soldi a loro volta (Nintendo a parte, ma questa è un’altra storia), perché alla fine è tutta pubblicità gratuita per il loro gioco.
YouTube ha delle librerie proprie personali contenenti quantità spaventose di materiale “di prova”, cioè copie di tutto ciò che è coperto da copyright e che potrebbe teoricamente essere causa di una denuncia; ergo, YouTube si accorge sempre in automatico se caricate anche solo un pezzo di una canzone, di un film o di particolari trasmissioni televisive coperti da diritto d’autore. La tendenza però una volta scoperte violazioni di questo tipo è quella di “passare la palla” al proprietario dei diritti, che ha davanti un comodo strumento fornitogli da YouTube per decidere se bloccare l’uso del proprio materiale, permetterlo ma inserire senza che l’utente possa farci nulla una pubblicità propria i cui ricavi andranno a se stesso (cosa che avviene nella gran parte dei casi con la musica, all’oggi) o più banalmente non fare nulla.
Insomma, YouTube generalmente si tutela da possibili denunce da parte dei proprietari dei diritti originali dicendo loro “qui c’è un materiale tuo, te lo dico subito io: se non lo vuoi te lo tolgo, non servono le maniere cattive con me, altrimenti se non ti dà fastidio lo lasciamo lì”.
Con i videogiochi, fino ad oggi, la rilevazione automatica di materiale coperto da diritti è stata molto, molto più difficile, per una semplice quanto ovvia ragione: la traccia video di un gioco non è “fissa”, varierà ad ogni partita, anche solo leggermente.
Evidentemente però ora YouTube si è inventato un qualche modo per identificare anche quelli, e sta dando letteralmente fuoco alle polveri, segnalando copyright da tutte le parti e bloccando in qualche caso i video stessi e puntualmente gli introiti pubblicitari destinati ai creatori del filmato.
Non sono sicuro che almeno per il momento questo fenomeno sia uscito dagli Stati Uniti. D’altra parte, le norme di YouTube sono tutt’altro che chiare, e la realtà va spesso per contro proprio rispetto alle regole teoriche in ogni caso.
Il perché
La domanda è: perché sta succedendo questo?
A differenza di come si potrebbe pensare d’istinto, non sembra essere per pressione delle software house. E non lo dico solo perché come ho scritto sopra la libera circolazione del materiale video come regola di fondo a loro fa comodo; già più publisher hanno fatto sapere che sono contrari a questa iniziativa e che cercheranno di evitare che la cosa vada avanti (tra gli altri Capcom e Activision tramite Twitter, Ubisoft con un comunicato stampa ed EA direttamente a diversi grossi gruppi di realizzatori di video).
Quindi, è evidente che si tratta di una mossa iper-cautelativa decisa arbitrariamente da YouTube stesso.
Penso però che ci si possa anche provare a spingere oltre a questo. Badate bene, da qui in avanti quelle che faccio sono tutte solo mie ipotesi personali.
È evidente che YouTube vuole o fare pressione sull’industria videoludica per ottenere qualcosa o disincentivare l’uso del proprio sito per materiale videoludico, questo nel caso in cui si fosse accorto che i profitti non fanno pari con le magagne che la cosa procura. Visto che però questa seconda possibilità mi sembra molto meno realistica, resterei sulla prima.
E qui non posso non pensare alle funzionalità di sharing delle nuove console Sony e Microsoft, che all’oggi non solo non hanno, ma neanche ancora prevedono per il futuro, un’integrazione con YouTube. Questa è una minaccia notevole al portale video più usato del mondo, che rischia di veder volare via in questo modo un bel po’ di traffico negli anni a venire.
Che si tratti quindi di una mossa intimidatoria? In pratica, YouTube starebbe dicendo alle grandi software house “Non mi volete usare? Bene, non mi useranno neanche i vostri utenti, vediamo se questo vi piace”. È perfettamente plausibile. Lo sapete anche voi come si muove Google.
E adesso?
Manca però ancora un’ultima parte per concludere questa analisi, la più importante: in che modo questo influenzerà, almeno a breve termine, i creatori di video?
I grandi gruppi, nel 99% dei casi, non subiranno nessun danno, e per loro alla fine non cambierà assolutamente nulla. La ragione è semplice: le software house sono d’accordo con loro, e daranno loro il permesso di pubblicare il loro materiale, quindi ogni reclamo andrà a buon fine. La stessa cosa, in teoria, vale per chiunque; ma c’è un grosso “ma”.
YouTube ha sempre avuto una strana politica riguardo gli effetti sui canali delle citazioni per copyright, che non è per nulla chiara e tantomeno incisa nella pietra. Insomma, YouTube si prende il diritto di fare un po’ quel che gli gira in materia. Ricordo, per fare un esempio abbastanza indicativo, che qualche anno fa il canale ufficiale di Beppe Grillo caricò un video contenente un pezzo di un discorso di Obama e che YouTube, considerandolo materiale coperto da copyright, chiuse senza preavviso e senza dire niente a nessuno il canale – a fronte di UNA violazione di copyright – salvo poi ripristinarlo per la quantità di mail di protesta che aveva ricevuto nel giro di un giorno da parte di tutti gli utenti che si chiedevano cosa fosse successo.
Il risultato, trasportando questo atteggiamento da Re Sole che YouTube ha sempre avuto (e che con Google è aumentato esponenzialmente) nel nostro ramo, è che se provasse a chiudere aribitrariamente uno dopo l’altro tutti i grandi canali di videogiochi in seguito a copyright claim non fondati (visto che i proprietari dei diritti danno il permesso di pubblicare quei materiali) incorrerebbe in una discreta serie di casini, sia perché molti utenti potrebbero abbandonare il sito sia perché le software house a quel punto potrebbero incazzarsi sul serio. Lo stesso, però, non vale per tutti i singoli che producono video e che hanno pochi o pochissimi iscritti. Sono troppi, troppo poco importanti e nessuno potrebbe “difenderli”.
Se domani mattina YouTube decide che un mio video in una qualità orribile con 5 minuti scarsi di gameplay di Doom 2 che è lì da anni e ha 200 visualizzazioni in tutto è legalmente “pericoloso” – anche se Activision può solo essere felice se quel video è lì, visto che non gli causa danni economici, anzi, gli fa potenzialmente da pubblicità gratuita, e sarebbe felice di darmi il permesso di lasciarlo lì se avesse un modo comodo per farlo – e che per questa “trasgressione” il mio canale merita di essere chiuso – e viene chiuso seduta stante – io cosa faccio? Contatto Activision? Lo facciamo in non so quante decine di migliaia? E chi è che avrebbe l’iniziativa, il tempo e la perseveranza di farlo, se su quei tre video in croce che ha perso non guadagnava nulla e lo faceva solo per hobby?
Ve lo dico io cosa faccio. Mi sposto su Vimeo.