Battlefield Bad Company 2 : il miglior Battlefield secondo gamespot

Una delle domande più frequenti quando ci si avvicina a titoli (videoludici e non) che hanno dalla loro diverse pubblicazioni è quella che lascia sempre aperta la porta della discussione e non ha mai una risposta definitiva: qual è il migliore?

Che siano legati o slegati tra loro in termini di storyline, tutti i titoli incorrono prima o poi nell’analisi su ciò che si poteva fare ma non è stato fatto nel titolo successivo o ciò che rappresentava un punto forte della serie e si è visto sparire tra i pregi – ma anche difetti – di ciò che è arrivato dopo. Gli esempi si sprecano (Assassin’s Creed, Call Of Duty, Final Fantasy, e così via) e le argomentazioni riescono a trovare i più disparati punti di vista grazie anche ai canali di comunicazione e le community sparse nel globo pronte a dare il proprio contributo (a volte anche in maniera poco diplomatica).

Il video che vi segnaliamo oggi è stato postato dal sito americano Gamespot e analizza in un video le dieci pillole secondo cui  Battlefield Bad Company 2 sarebbe il miglior titolo della serie, con tanto di paragone con i titoli pubblicati successivamente. Per i più pigri, abbiamo riassunto i punti chiave appena dopo il video.

 

 

Le dieci pillole di Gamespot:

1) Map Design: ogni mappa di Battlefield Bad Company 2 è un’avventura. Dalle cargo ship al deserto passando per le lande innevate. Gestire una mappa così grande comporta spesso sacrifici nei dettagli e nelle caratterizzazioni delle stesse; non è il caso di Battlefield Bad Company 2.

2) Personality +: Avete mai provato a fermarvi ed ascoltare le chiacchierate fra i vostri commilitoni? Provate, e rimarrete piacevolmente sorpresi per le personalità di chi combatte ogni giorno insieme a voi. Divertenti, curate e sempre in linea con ciò che sta succedendo, le IA di Battlefield Bad Company 2 sono uno dei punti forti forse meno evidenti ma non per questo meno influenti tra i pregi che stiamo elencando.

3) Distruzione tattica che abbia un senso: nel capitolo precedente era necessaria una fase di “studio” delle ambientazioni, la quale andava oltre la semplice conoscenza della mappa in sé e includeva quindi la conoscenza di quali strutture potevano essere distrutte. In Battlefield Bad Company 2 gli edifici sono pressoché tutti danneggiabili, obbligando inoltre i difensori di turno, ad esempio, a dover compiere delle sortite offensive durante la missione.

4) Dlc utili che hanno cambiato il gioco: Battlefield Bad Company 2 Vietnam non è stato un semplice dlc, bensì un vero e proprio gioco, caratterizzato da ambientazioni – quindi nuove mappe – , armi e modalità di gioco del tutto differenti e strettamente legate al rispettivo dlc.

5) Velocità tra un round e l’altro: la fine di ogni round era una pausa molto veloce che dava sì il tempo di respirare ma allo stesso modo si era quasi istantaneamente pronti sulla mappa successiva. Ciò non succede ad esempio in Battlefield 4, per il quale il tempo di caricamento per il round successivo è, attualmente, di un minuto e 43 secondi.

6) Steam: questo punto parla da solo. Il gioco poteva e può essere tutt’ora acquistato in digitale quando lo si desidera, offrendo spesso (come del resto tutti i titoli presenti sulla piattaforma Steam) sconti e offerte per il gioco in sé e/o per i vari dlc (quando a pagamento).

7) Cooperativa d’allenamento: la possibilità di giocare in cooperativa una mappa dedicata al multiplayer offre notevoli pregi. Innanzitutto, la possibilità di conoscere e studiare la mappa per i più novellini, ed inoltre quello di non togliere nulla al divertimento mantenendolo grazie alla cooperazione. Meglio che ricevere un missile in faccia come benvenuto!

8) Più libertà in single-player: alcuni titoli, precedenti e successivi, avevano delle azioni da compiere esattamente ad una certa velocità e in un certo qual modo. Questo non succedeva in Battlefield Bad Company 2: le azioni di gioco erano libere (per quanto la storia rimaneva lineare) e c’era persino la possibilità di andare in giro per la mappa sulla nostra cattivissima jeep, quasi come se fosse un free-roaming.

9) No premium: sarà anche un’azione di marketing degli ultimi tempi, ma la presenza di oggetti-power up-exp booster  acquistabili tramite denaro reale fanno scemare un’esperienza di gioco che premiava in un certo qual modo la bravura e la cooperazione sul campo di battaglia. In Battlefield Bad Company 2 non vi erano consumabili premium di alcun tipo. Cosa che non succede nell’ultimo titolo della serie, Battlefield 4, con la sua mole di acquistabili.

10) Meno armi più divertimento: Fucili da cecchino ben equilibrati, attacchi aerei per i camper (i giocatori che si appostano per tutta la durata della partita in attesa che qualcuno passi dalla zona in cui si trovano) e armi come l’M60 forse un po’ troppo potente (ma era anche per questo che in molti lo amavano e lo amano tutt’ora). Queste ed altre poche armi erano tutto ciò che la scelta offriva: se da un lato alla lunga potrebbe sembrare monotono, questo rendeva divertente il conoscere bene ogni pregio e difetto dell’arma in questione così da padroneggiarla e diventarne veterano.

 

Queste erano le dieci ragioni, secondo Gamespot, per cui Battlefield Bad Company 2 è il miglior titolo della serie.

Siete d’accordo con Gamespot?

Vincenzo Bua
La mia partita ha inizio nel 1988 in provincia di Cosenza. Di lì a pochi anni avrei iniziato a crescere a pane e videogiochi: qualsiasi genere era da me apprezzato. Con l'università è arrivata anche la decisione di dedicarsi al PC lasciando la console a casa. GameBack è per me ciò che da sempre ho amato fare: scrivere e giocare.

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