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[La petizione ha vinto] Una petizione contro la vendita di mod ha già raggiunto le 35’000 firme

AGGIORNAMENTO 2 (28/04/2015):

Valve e Bethesda sono tornate sui propri passi e hanno cancellato totalmente il programma di vendita di mod. Per maggiori dettagli, vedi qui.

La petizione si ferma a 133’011 firme, e ha sicuramente contribuito a questo esito.

 

AGGIORNAMENTO 1 (25/04/2015):

Dopo altre 12 ore scarse siamo già arrivati a 70’000 firme, e continuano a crescere a vista d’occhio. In parallelo a questo, il messaggio che la petizione vuole consegnare a Valve e ZeniMax è stato esteso:

 

Lettera a:
Gabe Newell di Valve Corpotation
Christopher Weaver di ZeniMax Media

 

Gentili Valve e ZeniMax,

Noi giocatori della mod community di The Elder Scrolls V: Skyrim abbiamo deciso di contattarvi per via delle “mod a pagamento” recentemente introdotte.

Con questa lettera speriamo di farvi cambiare idea su quello che state facendo, perché questo renderà scontenti molti dei vostri fidati clienti e giocatori.

Questo sviluppo potrebbe provocare un enorme solco nella community del gaming su PC. Sommergerà anche il Workshop con migliaia di nuove “mod” che non faranno letteralmente nulla di produttivo per il gioco. Tutto questo intaccherà anche la reputazione delle vostre compagnie.

Vorrei anche suggerire, come alternativa all’attuale metodo di pagamento, l’aggiunta di un’opzione per fare una donazione.

 

Grazie per l’attenzione.

 

Ci riaggiorneremo presto, suppongo.

 

ARTICOLO ORIGINALE (24/04/2015):

Come scrivevamo ieri, l’iniziativa di Steam di permettere ai creatori di mod nel Workshop di vendere mod al pubblico non è stata presa per niente bene da tantissimi utenti. La reale portata del dissenso è però difficile da quantificare solo dai commenti in forum e siti, che spesso rischiano di rappresentare solo una minoranza più attiva del totale.

Se volessimo quindi farci un’idea migliore della situazione si potrebbe per esempio seguire l’andamento di una petizione apposita aperta da poco su Change.org. Il messaggio che si vuole inviare è estremamente semplice e conciso: “Valve, rimuovi i contenuti a pagamento dallo Steam Workshop”.

 

Se aprite Change.org e altri siti simili troverete petizioni su tutto e di più; il solo fatto in sé che una petizione ci sia non dimostra nulla. Il numero di firmatari, al contrario, la dice lunga: al momento sono poco più di 35’000, e li vedo crescere costantemente.

Per una petizione nata neanche 24 ore, e della cui esistenza si inizia a parlare sui grossi siti solo ora, è un risultato davvero notevole; il potenziale per diventare una delle petizioni online riguardanti i videogiochi più firmate di sempre c’è tutto. Per inciso, la petizione videoludica con più firme in assoluto – che dubito verrà più superata nella storia dell’uomo – è quella che chiedeva l’arrivo di GTA V su PC, che è arrivata ad un mostruoso 728’000 e spiccioli; altri casi saliti agli onori della cronaca, come l’arrivo di Dark Souls 1 su PC e la protesta contro la cessazione delle vendite di GTA V da parte della catena australiana Target, sono sotto a 100’000, e bersagli perfettamente abbordabili da questo nuovo contendente.

 

 

La vera domanda, però, è se tutto questo serva davvero a qualcosa. Valve sa già perfettamente che questo cambiamento è stato accolto negativamente; anzi, lo sapeva ancora prima di renderlo pubblico. Ma, visto che anche in passato la risposta a lamentele diffuse su varie politiche dello store (la gestione dell’Early Access su tutte) è stata il più totale silenzio, sono molto scettico all’idea che un foglio di carta da solo possa servire davvero a qualcosa.

L’unico modo per fare male ad una compagnia di queste proporzioni è colpirla nel portafogli, ma in questo caso è difficile immaginarsi anche solo come. Steam è in una situazione di virtuale monopolio nel settore del gaming su PC, e non ha paura di farla valere per attuare tutte le politiche che ritiene opportuno attuare.

 

Temo che le cose stiano per cambiare per sempre nel mondo del modding, che alla gente piaccia o no.