Tomodachi Life, il simulatore di vita reale per Nintendo 3DS, uscito pochi mesi fa in Italia, oltre a far vivere tante stravaganti avventure sulla sua isola bizzarra, ha rivelato una valenza educativa capace di generare un dibattito tra psicologi dell’infanzia.
A scendere in campo la nota psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi che dichiara: “Tomodachi Life consente ai bambini di constatare come alcuni comportamenti possano soddisfare diversi bisogni, propri o altrui, stimolandoli ad agire nello stesso modo anche nella vita reale”.
Un valore aggiunto che era comunque nelle intenzioni del suo stesso creatore e sviluppatore, Yoshio Sakamoto, il quale poco tempo fa, dichiarò: “L’obiettivo di Tomodachi Life è quello di rendere felici i Mii, gli avatar Nintendo, e “aiutarli a vivere” nel miglior modo possibile. Mi piace pensare che un videogame come questo possa educare i più giovani a prendersi cura del prossimo”.
“Tomodachi è una palestra virtuale nella quale il bambino si allena a riconoscere e ad esprimere emozioni, bisogni e desideri; si allena, cioè, a strutturare il suo essere al mondo e a mettere alla prova le sue capacità di relazione nel microcosmo familiare e nel macrocosmo sociale” conclude la prof.ssa Parsi.
Le informazioni riportate in questo articolo ci sono state fornite direttamente da Nintendo tramite comunicato stampa.