Voglio riassumere qui tutti i segreti e gli easter egg presenti nel nuovo Thief di cui sono a conoscenza, o per esperienza diretta o perché ormai si sono diffusi su internet. Spero l’articolo sarà di vostro gradimento.
Se pensate di conoscere qualcosa che non è stato riportato qui non abbiate paura a lasciarci un commento per farcelo sapere, in modo da permetterci di aggiornare l’articolo e farlo diventare il più completo possibile.
I segreti più strani
Thief è pieno di percorsi e stanze segrete, ma alcuni sono decisamente più interessanti di altri, richiedendo più determinazione per essere trovati o capiti e meritano per me una spiegazione dettagliata.
– La stanza degli automi
Nella seconda missione di gioco è possibile raggiungere una stanza segreta contenente una scena curiosa.
Arrivate alla porta oltre la quale potete osservare il soldato e il medico a cui dovrete rubare la chiave. Invece che entrare nella porta, che si trova sulla sinistra nel corridoio da cui siete arrivati, proseguite dritti, verso una coppia di manichini illuminati dalla luce.
Proseguite sempre dritti lungo il corridoio con tutti i manichini ai lati ed oltrepassate la porta in fondo. Ora dovreste trovarvi qui:
Salite i gradini a destra e proseguite sempre dritti fino ad arrivare davanti a quella che sembra una porta o una persiana inapribile. Al che giratevi a sinista e scavalcate il corrimano; sulla parete a destra, evidenziata da una piccola luce arancione, c’è un tunnel che potete percorrere da chinati.
Il condotto vi porterà ad una stanza in cui troverete alcuni oggetti di valore, una cassaforte, una lettera e un tavolo a cui è seduto un manichino. Appena entrati Garrett dirà “Qualcuno è stato qui… e di recente. E aveva stivali più leggeri di quelli dell’Arma”. Leggendo una lettera appoggiata su una sedia si scopre che quello è lo studio segreto dell’Ingegnere, un personaggio che verrà nominato più avanti nel corso del gioco.
La lettera suggerisce che la combinazione della cassaforte è nascosta negli automi stessi. Quello seduto al tavolo – che, tra parentesi, volterà lentamente il capo se rubate lo specchio accanto a lui – ha inciso sulla nuca il numero 3, mentre su una sedia sulla sinistra appena entrati nella stanza potete trovare un’altra testa, marchiata col numero 1. La terza cifra della combinazione è 4; non è individuabile nella stanza, ma è già impostata sulla cassaforte, quindi toccando solo gli altri due tasti (gli indizi rivelano anche quale posizione delle tre possibili copre ogni numero) non si incontrano problemi.
Questo non è un vero e proprio easter egg, come qualcuno lo chiama, per la semplice ragione che gli automi sono parte della trama del gioco, e non fanno riferimento ad un’altra opera multimediale.
– Le candele parlanti
Potreste accorgervi, soprattutto attivando il Focus, che in alcuni punti della zona centrale della Città sono presenti delle candele spente in luoghi irraggiungibili. Potete accenderle con delle frecce di fuoco, e ogni volta che ne accendete una sentirete sussurrare qualcosa come “il rituale”, “il segreto”, “oblio” e altre frasi simili. Le candele in tutto sono 36, sparse per tutta la Città ad eccezione, per qualche motivo, del Distretto Sud.
Il senso delle candele non è immediato, ma cercando un po’ in giro e mettendo insieme i pezzi è stata ricostruita una teoria interessante. Durante una missione di Basso, Garrett recupera un documento che suggerisce che una strega stia intrappolando l’anima di alcune persone in delle candele come parte di un rituale per scongiurare la pestilenza che ha investito la Città. Anche durante una delle conversazioni che si possono udire casualmente in giro per la Città qualcuno dice qualcosa del tipo “ma è vero che le candele le fanno con le persone?” (in internet si trova solo l’inglese, e quando l’ho sentita nel gioco in italiano ovviamente non me la sono annotata, non immaginando fosse importante). Quelle particolari candele sarebbero quindi state realizzate dalla Strega con le vittime dei suoi rituali, e Garrett accendendole liberebbe le anime in esse intrappolate. Il che ha senso, se si pensa che ogni volta che se ne accende una si sente una voce apparentemente diversa.
Riguardo ciò che dicono le candele, la questione è più complicata, e servirebbe una ricostruzione completa di tutte e 36 le frasi per trarre delle conclusioni, se un senso esatto anche solo c’è.
Se siete interessati a trovare le candele, potete farlo usando queste mappe:
Mappa candele 1
Mappa candele 2
Mappa candele 3
Mappa candele 4
– I pulsanti negli obelischi
Girando per la Città e togliendo targhette metalliche potete accorgervi che i tre obelischi nascondono in verità dei pulsanti.
I tre pulsanti vanno premuti in ordine, ordine suggerito da alcuni fogli con dei disegni che si trovano sempre in giro. Dopo aver premuto i tre pulsanti nell’ordine giusto la teca nel laboratorio di Ector si aprirà, e sarà possibile prendere il modellino in oro della Torre.
Easter egg riferiti alla saga:
– La combinazione della cassaforte del Barone
Ok, questo è uno degli easter egg più palesi che abbia mai visto, ma forse proprio perché viene messo davanti al giocatore così bellamente nessuno sembra averlo ancora riportato online. In tal caso, sono felice di farlo per primo.
Al termine della missione nella villa dell’Architetto Garrett ruba una mappa della Torre con annesso codice della cassaforte del Barone, che andrà usato più avanti. Il codice è 30 11 98… cioè la data d’uscita di Thief: the Dark Project, 30 novembre 1998.
– La Biblioteca dei Custodi e le Cattedrali degli Hammerite
Due degli ambienti in cui si svolgono altrettante missioni principali sono in realtà le rovine di luoghi importanti nei vecchi capitoli, che gli abitanti del nuovo Thief hanno riconvertito in qualcos’altro.
La terza missione principale ha luogo nella Casa dei Fiori, un bordello/casa dell’oppio per ricchi nobili. Se fate attenzione alla struttura dell’edificio, alla presenza di certe statue e all’enorme biblioteca che si trova nelle rovine sotto il complesso potete però facilmente riconosceci la Biblioteca dei Custodi di Thief: Deadly Shadow, solo ingrandita e con più sotterranei. È l’unico easter egg che gli sviluppatori non hanno neanche cercato di nascondere, realizzandoci persino un video:
Passa più inosservata la cattedrale martellita ora in rovina in cui deve infiltrarsi Garrett all’inizio della missione 8. Potete chiaramente vedere in essa il resto di una vetrata raffigurante il simbolo del martello, che la identifica come tale.
– I burrick
Chi ha giocato a Thief: the Dark Project si ricorderà i burrick, dei mostri simili a dinosauri caratterizzati da testa e bocca enormi. In Thief non se ne incontra nessuno vivo, ma questo non significa che non se ne incontrino affatto.
Nella terza missione principale, dopo essere entrati nei sotterranei del complesso ma prima di raggiungere l’enigma delle scale (mi è molto difficile dirvi il punto esatto, scusate) fate attenzione ad una piccola cascata che scende dal soffitto alla vostra destra. Voltatevi verso la cascata e guardate in basso (accendere il Focus aiuta molto): nell’insenatura, oltre la cascata stessa, c’è il cadavere di un burrick. Chi ha giocato i vecchi capitoli tra l’altro si ricorderà che non era raro già allora trovare corpi di burrick morti in questa stessa posizione e in piccole stanze per certi versi simili a questa.
Ma c’è anche un altro incontro con dei Burrick, questa volta più ravvicinato. Nella casa del collezionista, dove è ambientata la seconda missione di Vittori, potrete trovare senza neanche dover cercare troppo non una, ma ben due teste di burrick impagliate a mo’ di trofei da parete. Una è appesa ad un muro:
E l’altra abbandonata in un angolo insieme ad altri oggetti e trofei:
Non è la prima volta nella saga che si ha modo di vedere dei trofei di burrick, un elemento scenico già presente in Thief 2: the Metal Age, l’unico ricordo che c’era nel gioco del mostro (molto presente da vivo invece nel primo gioco).
Con questo doppio easter egg i realizzatori di Thief hanno probabilmente volutamente fatto riferimento al mostro per come era stato trattato diversamente nel primo e nel secondo gioco.
– Menzione del Trickster
Per il pubblico italiano questa potrebbe essere difficile da cogliere, ma nel gioco viene menzionato chiaramente il Trickster, la divinità venerata dai Pagani nella trilogia originale nonché l’antagonista in Thief: the Dark Project.
Durante la prima missione di Vittori, dopo aver aiutato Lanny a raggiungere il covo potete sentirlo discutere con uno degli altri criminali, che esasperato dalle risposte dell’ubriaco ad un certo punto dice “Trickster help me”. Nella versione italiana “Trickster” è stato tradotto come “Ingannatore”.
Un piccolo extra
Durante la seconda missione principale del gioco, arrivati alla stanza della fornace assisterete ad un filmato in cui il Generale Cacciatore uccide uno dei propri uomini per la sua incompetenza, andandosene poi con disinvoltura fischiettando un motivetto. Finito il filmato dovrete avvicinarvi al suo studio, al che potrete sentire di nuovo lo stesso motivetto fischiettato.
La particolarità? È uno dei temi musicali più famosi di Chrono Trigger, RPG uscito su SNES nel 1995 e la cui proprietà intellettuale appartiene a Square Enix, stesso publisher di Thief.