Trine Enchanted approda su Wii U
Anche Wii U ha finalmente ricevuto il primo capitolo di quella che sta per diventare una trilogia, nella sua versione aggiornata (chiamatela enhanced, enchanted o come meglio credete). Su Wii U Trine Enchanted Edition è arrivato con qualche mese di ritardo… vediamo insieme se l’attesa è valsa la pena.
Trine: la forza di tre
Il mondo è in pericolo e ha bisogno di eroi: la magia di un artefatto (il Trine, appunto) riunisce perciò un mago, una ladra e un guerriero per sconfiggere il male. Chi sono i nostri tre eroi? Sono tre personaggi dai caratteri opposti, ognuno imbarcatosi in quest’avventura più per volontà superiore che per libera scelta.
Amadeus, il mago, ha lavorato per anni alla ricerca della formula per la palla di fuoco. Non essendoci ancora riuscito, le sue abilità offensive sono piuttosto limitate. La sua magia consiste nello spostare/scagliare oggetti e nella creazione di particolari aggeggi (principalmente scatole, ma non solo) con le quali aggirare gli ostacoli ambientali.
Zoya, la ladra, vanta invece un curriculum più macchiato: il suo lavoro lascia poco all’immaginazione, ma in compenso grazie alla sua agilità può usufruire di un utile rampino per raggiungere i punti più alti e utilizzare il letale arco con abilità magistrale.
Pontious infine è il nostro cavaliere senza macchia… beh senza considerare quelle di sugo! La sua passione più che la giustizia è la forchetta, ma ciò non gli ha impedito di apprendere l’utilizzo della spada, dello scudo e del martello, con le quali può sbaragiare intere orde di ossuti nemici.
Amadeus e Zoya eccellono nelle fasi di esplorazione e superamento degli enigmi grazie alle loro abilità, mentre la coppia Zoya/Pontious è da preferire durante gli scontri. Come potete facilmente intuire, Zoya è il personaggio che tenderete ad utilizzare di default. Il rapido passaggio da un pg all’altro è permesso dall’uso del dorsale R.
Un mago, una ladra e un guerriero entrano in un caffé…
Nonostante le premesse alla D&D, non lasciatevi trarre in inganno: Trine Enchanted Edition è un puzzle-platformer con sparuti innesti RPG, ma non sviluppa a fondo questa caratteristica. Il cuore del titolo sono sempre e comunque gli enigmi ambientali: il vostro scopo principale è quello di raggiungere la fine del livello senza che i vostri 3 personaggi finiscano KO allo stesso tempo (pena il game-over). Sparsi per i livelli stanno degli utili checkpoint che riempiono la barra del mana e riportano in vita l’intera squadra, con le dovute differenze a seconda del livello di difficoltà a cui giocate. A livello normale, ad esempio, la barra della vità si riempirà solo fino a metà e per il recupero pieno vi dovrete affidare alle pozioni sparse per i livelli di gioco.
Cos’è che rende accattivante Trine per il giocatore? La risposta che possiamo dare noi è: il bilanciamento degli enigmi. Immaginate di entrare in un nuovo scenario: la vostra soddisfazione deriva dal trovare il vostro modo di superarlo, date la fisica di gioco, i pg e gli elementi dello scenario. Al giocatore è continuamente richiesto di usare la testa per passare oltre baratri apparentemente insuperabli, o per premere due interruttori alla volta. Il punto (e la magia, se volete) di Trine è che la risoluzione di questi enigmi non si rivela mai troppo frustrante. Abbiamo notato in generale una difficoltà leggermente inferiore al secondo capitolo: appena arrivati in uno scenario non abbiamo (quasi) mai avuto difficoltà a intuire nel giro di poco come andava risolto.
La magia del salto, il salto della magia
Parlando del mana, questa utile risorsa serve per usufruire delle abilità speciali: il mago lo usa per evocare le casse, la ladra per lanciare frecce con l’attributo fuoco (più letali e distruttive delle normali), Pontius può caricare un devastante colpo di tuono col martello o lanciarsi contro i nemici in una corsa travolgente in stile rugby. Il mana viene a mancare nel secondo capitolo della saga in favore della rigenerazione temporale; si tratta di una scelta solo in parte spiegabile, dato che (almeno in questa Enchanted edition) le partite sembrano piuttosto equilibrate e non si rischia mai di rimanere bloccati per colpa del mana esaurito.
Ma non tutto è rose e fiori: come già abbiamo notato in Trine 2, la fisica dei salti è particolarmente ostica da mandare giù. Capita spesso e volentieri di saltare per salire su di una piattaforma: tecnicamente, quando il vostro salto vi permette di arrivare al limite della piattaforma, tenendo premuto lo stesso tasto il personaggio dovrebbe scalare il ciglio della piattaforma per salire. In teoria. In pratica però quello che succederà nel 70% dei casi è che cadrete di sotto. La frustrazione cresce molto nei livelli a sviluppo verticale, come potete immaginare!
Lo sviluppo dei personaggi è affidato alla raccolta dei collezionabili sparsi per i livelli di gioco: si tratta di una sorta di fiaschetta di vetro, a volte nascosta e a volte facilmente raggiungibile. Raccoglietene 50 per far guadagnare un punto abilità ad ogni pg; i punti abilità possono essere spesi per lo sviluppo di abilità particolari, come le frecce infuocate di cui sopra. In Trine Enchanted Edition inoltre potete trovare dei bauli nascosti in cui recuperare artefatti che incrementano la vita, il mana o altri parametri. Sfortunatamente non sembrano incidere più di tanto sull’esperienza di gioco (salvo in un paio di casi), perciò la loro eliminazione in Trine 2 non ci stupisce più di tanto.
Le abilità guadagnate si riflettono maggiormente sui combattimenti dato che spesso sbloccherete nuove armi (o potenziamenti di quelle che già avete), ma Trine da questo punto di vista non offre grandi possibilità: la maggior parte del tempo vi ritroverete a utilizzare il cavaliere per fare piazza pulita delle orde di scheletri, e anche ammesso di utilizzare il mago per lanciare oggetti mortali contro i nemici (cosa tutt’altro che immediata) difficilmente otterrete un senso di soddisfazione paragonabile alla risoluzione degli enigmi. Anche i nemici non sembrano brillare per varietà: scheletri su scheletri cercheranno di annientarvi usando tre tipologie d’attacco principali (spade, frecce, alito di fuoco), ma nessun altro nemico farà capolino. Fanno eccezione gli sparuti boss (ne abbiamo trovati 3 in tutta l’avventura), ma anche questi presentano quasi le stesse modalità d’attacco.
Infine, parlando di grafica e sonoro Trine Enchanted si mette in pari con il seguito, anche se le musiche di chiaro stampo fantasy non brillano per particolare originalità o epicità. Il doppiaggio in italiano è buono, ma vi consigliamo di giocare Trine Enchanted Edition in inglese (eventualmente con i sottotitoli) dato che le voci affidate ai personaggi ci sono sembrate più verosimili. Anche la voce del narratore è molto più accomodante nella versione originale (ruolo ricoperto da Terry Wilton, presente anche in altri titoli a tema fantasy e in Trine 2). Giocando in cuffia abbiamo apprezzato molto la possibilità di decidere il bilanciamento dei volumi, cosa che ci ha permesso di dare più risalto al parlato che di default ci sembrava troppo “coperto” dalle musiche.