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The Elder Scrolls V: Hearthfire (PC) – Recensione

The Elder Scrolls V: Hearthfire è il secondo DLC di Skyrim, al contrario di Dawnguard, il DLC non prevede modifiche importanti all’interno della nostra esperienza di gioco, ma promette di intensificare l’immersione nel mondo di The Elder Scrolls attraverso la possibilità di diventare dei latifondisti. In Hearthfire, infatti, il giocatore si vedrà alle prese con l’opportunità di comprare terreni e costruire case, laddove nel gioco base non era consentito. Di conseguenza con questo DLC il Dovahkiin prende fiato dalle sue epiche avventure, appende armatura e schinieri al chiodo e tira fuori le sue abilità di carpentiere per costruire la propria dimora.

CASA DOLCE CASA… NEL FALKREATH.

Parlare di una vera e propria trama per Hearthfire è quasi impossibile, di fatti, una volta aggiunto il DLC al gioco base, ci accorgeremo ben presto che non ci sarà nessuna side quest importante ad esso legata, ma solo l’aggiunta di un piccolo evento che, inoltre, dipendendo dall’esperienza che avete accumulato in gioco è generato casualmente e quindi differente per ognuno. Proverò a descrivere quello più comune. Durante il nostro peregrinare per le terre del nord di Tamriel verremo raggiunti da un messaggero che ci porta notizie dallo Jarl. Consegnata la pergamena, il messo si dilegua senza perdersi in chiacchiere, non ci resta che rompere i sigilli di ceralacca e leggere il contenuto della missiva. Leggendo scopriamo che il giovane Jarl Siddgeir, venuto a conoscenza delle nostre gesta eroiche, necessita di alcuni servigi promettendoci ricchezze in quantità. Ci mettiamo dunque in marcia ed una volta raggiunta Falkreath parliamo con lo Jarl che ci chiederà di liberare le sue terre da un gruppo di banditi, in cambio lui ci offrirà un ricco bottino e la possibilità di comprare un terreno nei suoi possedimenti. Il nostro onore di Sangue di Drago ci impone di accogliere la missione e, liberata Falkreath dalla piaga del banditismo, di riscuotere la meritata ricompensa. Tornati alla città godremo dei favori dello Jarl che ci accorda il permesso di diventare latifondista entro i confini delle sue terre. Non ci resta che parlare col sovrintendente e acquistare il contratto di proprietà per poi dirigerci verso il nostro appezzamento di terreno dove sorgerà le nostra nuova magione.

 

GAMEPLAY

Hearthfire più che un DLC sembra avere i connotati di una mod, infatti, le modifiche apportate al gameplay sono pochissime e l’add-on si occupa più della rifinitura di alcuni dettagli che non di implementare il gioco base con veri e propri contenuti. La modifica principale sta nella possibilità di comprare un terreno nei territori del Pale, dello Hjaalmarch e di Falkreat, preso possesso dei quali potremo gettare le fondamenta della nostra casa. All’inizio il terreno sarà vuoto salvo che per un banco di lavoro dedicato alla carpenteria. Da qui avremo accesso ai vari progetti che sbloccano le ali dell’edificio che andremo a costruire. In queste fasi, così come nella personalizzazione degli interni, la nostra più grande preoccupazione sarà relativa alle materie prime da usare nella costruzione, tra le quali il legno, reperibile dalle varie segherie sparse per Skyrim, la pietra estratta e l’argilla, che figurano tra i nuovi materiali a nostra disposizione insieme a chiodi, ferramenti ed a tutto l’occorrente che ci servirà per i lavori di edilizia. Un punto a sfavore è la staticità della personalizzazione degli edifici, nello specifico la fissità dei suoi elementi, si può scegliere tra diverse tipologie di costruzione, certo, ma non si può, per esempio, spostare la biblioteca su di un’ala della casa piuttosto che su di un altra. L’adozione è un’altra new entry tra le possibilità offerte da Hearthfire, infatti, col nuovo DLC abbiamo l’opportunità di adottare fino ad un massimo di due bambini per vivacizzare l’atmosfera casalinga e, al contempo, rendere più significativa l’esperienza del matrimonio e l’orfanotrofio di Riften. Inoltre, per tutte le buone forchette, potremo aggiungere un forno alle nostre cucine con il quale preparare nuove ricette. La personalizzazione della casa si sposta anche sugli esterni, potremo infatti avere un orto nel quale piantare ortaggi, una stalla per i nostri cavalli ed un recinto per animali da pascolo e galline. Anche i nostri companion trovano un piccolo spazio tra le accoglienti mura domestiche, con Hearthfire potremo assumere un sovrintendente tra i nostri alleati, questo ci fornirà una serie di servizi che vanno dall’acquisto di materiali per apportare migliorie, ad aggiunte un po’ più interessanti, come ad esempio quella di un carro personale per gli spostamenti.  Purtroppo il DLC non va oltre questi limiti, offrendoci sì un po’ di divertimento in più, ma lasciando il giocatore con un tantino di amaro in bocca.

 

GRAFICA E SONORO

Nulla di nuovo sul fronte della grafica e del sonoro, in questo senso Hearthfire non intacca minimamente il gioco di base, lasciandolo così come lo avevamo trovato. Di positivo si può segnalare il fatto che, dalle torri che potremo costruire sulle ali delle nostre magioni, si potrà godere dei magnifici scorci di Skyrim e delle sue coinvolgenti atmosfere da nuovi punti di vista. In ogni caso, il gioco, avendo un comparto audiovisivo di un certo spessore, non sente la mancanza di novità in questo senso e mantiene intatta la sua bellezza originale.