Alcune settimane or sono Nintendo ci ha deliziato con l’uscita della demo di The Denpa Men; è arrivato ormai il momento di approfondire la conoscenza di questo titolo, acquisto imprescindibile per i “dungeon-omani” possessori della handheld targata N. Prima di iniziare a leggere questa recensione vale la pena di parlare di una cosa: molti storcono il naso di fronte a questi esserini dalla natura non meglio definita e dalle tutine attillate in puro stile “Sexy Flanders”, ripromettendosi di non acquistare il vg in un futuro prossimo venturo. Vi assicuriamo invece che l’impatto con questo titolo non può che essere positivo vista la quantità di contenuti presenti e la combinazione di classico e originale, e se vi fermate all’apparenza rischiate di perdervi un ottimo titolo!
Storia
Genius Sonority propone per il suo titolo una trama che, in linea di massima, ricalca il “solito” rapimento di un personaggio femminile da parte del cattivone di turno, alias “The king of evil”. Certamente a qualche idrulico e a un certo ragazzo in verde fischiano le orecchie. Gli eroi di quest’altra avventura sono i Denpa Men, esserini svolazzanti che possono essere “catturati” con un’opzione di gioco sfruttando l’interazione con le reti Wi-Fi disponibili.
Se vi sembra inusuale, siete sulla buona strada: sfruttando un’opzione di gioco dovrete letteralmente catturare i DM che svolazzano nell’etere, lanciando una rete al momento giusto e sperando che il pg non abbia la brillante idea di cambare direzione proprio in quel momento. Alcuni sono piuttosto facili da catturare, mentre altri vi faranno sudare parecchio… Inutile dire che se il cielo è pieno di omini Denpa potrete addirittura lanciare reti a caso andando a colpo sicuro!
Una volta formato il vostro party variegato eccovi pronti a partire alla volta dei dungeon proposti dal gioco, tra livelli e livellamenti, nemici e alleati (i nani che spesso si incontrano), e le gioie e i dolori di un gioco che ha come prerogativa quella di farvi riflettere due volte prima di avventurarvi alla cieca senza aver perlomeno smussato le debolezze dei vostri eroi in calzamaglia.
Ad ogni Denpa Men è assegnato un colore che determina gli alti e i bassi delle difese elementali, e starà a noi giocatori prevenire KO futuri alternando fasi di cura ad attacchi, piuttosto che a classici incantesimi offensivi o di supporto.
Dopo soli pochi minuti di gioco ci si rende conto di quanto TDM sia integrato con la console: il collegamento alla rete Wi-Fi è necessario per trovare nuovi DM (ma non dovrete loggare perchè accada), si usano fotocamera e giroscopio per catturarli, il 3D è ben implementato, si possono usare i codici QR per scambiarsi i pg… Una volta acquistato questo software avrete veramente desiderio di portarvi appresso la console per utilizzarla sulle reti disponibili nei vostri luoghi di studio, lavoro, divertimento, sport etc, valorizzando quella portatilità che troppo spesso viene accantonata in favore di casa propria.
Per quanto riguarda invece il Gameplay, The Denpa Men è un ottimo esponente del genere Dungeon Crawling; le meccaniche sono ben rodate e gli appassionati del genere non faticheranno a riconoscere gli elementi tipici, vale a dire menù, equipaggiamenti, combattimenti “frontali” (visualizzati sullo schermo superiore), equipaggiamenti vari e chi più ne ha più ne metta.
Le novità del titolo si fanno ben sentire altrove, soprattutto dal punto di vista stilistico, mentre nel Gameplay rispetto agli stilemi del genere si riscontra la possibilità di vedere i nemici con cui ingaggiare battaglia durante l’esplorazione (Dragon Quest IX insegna). Ciò ammorbidisce leggermente (e solo in parte, dato che se i nemici ci vedranno ci correranno dietro!) le fasi di esplorazione per chi volesse andare direttamente al sodo dei dungeon piuttosto che perdersi in paurosi livellamenti. Alcuni membri del vostro party saranno dotati fin da subito di poteri speciali come la cura o altri molto più coreografici (riconoscibili dall’antenna), e il tutto si traduce nella possibilità di avere combattimenti più “architettati” da parte del giocatore.
Dal punto di vista grafico, il gioco se la cava molto bene: non spreme troppo i muscoli della console perché non punta a mostrare un gran numero di pg o animazioni complicate. D’altronde giochi di questo tipo (con alcune eccezioni, soprattutto su home console) non sembrano aver bisogno di far sudare la console, quanto piuttosto risulta importante l’animazione dei poteri e il design di protagonisti e nemici; in questo senso TDM se la cava egregiamente. Per quanto riguarda il sonoro si sarebbe potuto fare di più: le voci giapponesi sono infatti state sostituite con… Nulla! Il che si traduce in una maggior piattezza dei personaggi, considerando soprattutto che le voci giapponesi sarebbero andate benissimo.