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Lightning Returns: Final Fantasy XIII (PS3) – Recensione

Un Final Fantasy nuovo di zecca

 

L’attesissimo titolo di casa Square Enix, disponibile su territorio europeo a partire dal 14 Febbraio esclusivamente per Xbox 360 e Playstation 3, è stato attentamente valutato dalla nostra redazione. Lightning Returns: Final Fantasy XIII-2 porta con sé una ventata di novità e probabilmente qualche anteprima riguardo ai sistemi di combattimento e le ambientazioni di Final Fantasy XV. Vediamo, nel dettaglio, i pro e i contro di questo JRPG, partendo dal video di presentazione.

Diamo un’occhiata all’installazione…

Final Fantasy permette tre modalità di installazione, ovvero l’avvio e il caricamento solo ed esclusivamente da supporto ottico (in questo sull’HDD della vostra console troverete solo i salvataggi delle partite), installazione parziale (dal peso di 1,7 GB, che permetterà caricamenti più veloci) e installazione completa (4,8 GB). Purtroppo il gioco necessita di un po’ di tempo a caricare le texture, perciò vi consigliamo l’ultima opzione.

 

Lightning contro il tempo

Se non avete giocato il capitolo precedente, ecco un piccolo riassunto di ciò che successe nell’universo immaginario creato da Hironobu Sakaguchi: la sorella di Lightning, la piccola e dolce Serah, promessa sposa di Snow, muore. Nello stesso istante, il Chaos, che possiamo definire esattamente per come si presenta, ovvero il disordine e l’oscurità più profonda, viene liberato. Esso porta sconforto, terrore e soprattutto cristallizza il tempo: questo è un grosso guaio per tutti, in quanto gli anni, i decenni e persino i secoli continuano a scorrere, lasciando intatti i corpi delle persone così com’erano quando la devastazione ha preso piede nel mondo, e talvolta mutando le loro menti con il passare della vita, inclinandoli ad una vita di eccessi o di noia. I bambini sono rimasti tali per oltre cinquecento anni, e proprio dopo tutti questo tempo, la nostra eroina, definita la salvatrice, si risveglia dal sonno del cristallo, dove era stata rinchiusa dalla divinità Bhunivelze.

Dallo stesso Dio, Light viene investita come cavaliere per una nuova missione: mantenere in vita il mondo per tredici giorni, finché non avrà creato un nuovo paradiso terrestre in cui gli umani possano vivere. Per quanto il titolo sia centrato sulla ragazza, essa non dovrà operare da sola, ma riceverà un sostanzioso aiuto da una vecchia conoscenza, Hope. Ritornato nel suo stato di adolescente, darà una mano dall’Arca, luogo in cui risiedono tutte le anime che la protagonista salva progredendo con la trama e le missioni secondarie. Queste verranno donate allo Yggdrasil, l’albero della vita dai sette fiori, ognuno per i giorni che potrete guadagnare rispetto a quelli di partenza, ovvero sei. Per poterle ottenere, dovremo eliminare le cinque enormi emanazioni di Chaos, presenti in quattro regioni del continente: Luxerion, Yuusnan, le Dune Arse e i Confini Selvaggi, luoghi dalle ambientazioni più svariate, come enormi e quasi bizzarre città, fino a toccare elementi gotici che richiamano il trailer del quindicesimo titolo della saga, per concludere con zone boschive o aride. Anche qui non saremo da soli, in quanto incontreremo spesso e volentieri amici di Final Fantasy XIII. Se si riuscirà proteggere un buon numero di anime, potremo procedere nella storia e completare il gioco.

 

Un mondo completamente nuovo: giorno, notte e un guardaroba (quasi) infinito

Se in passato avete abbandonato questa saga per il gameplay un po’ legnoso, con Lightning Returns potrete tirare un sospiro di sollievo. Dimenticate le ambientazioni disabitate, dimenticate il tempo infinito, dimenticate gli scontri di una volta. Potrete visitare il continente della saga Fabula Nova Crystallis di giorno e di notte, controllando l’ora dall’apposito orologio sull’angolo destro della schermata (contate il fatto che circa tre secondi della vita reale sono un minuto all’interno del gioco, quindi in 72 minuti passerà tutta una giornata). Purtroppo, Lightning sarà estremamente dipendente dall’orario, in quanto ogni dì, alle sei del mattino, dovrà ritornare all’Arca per consegnare le anime salvate, a prescindere da cosa si stesse facendo prima, perciò Hope utilizzerà un metodo di teletrasporto automatico per riportarvi da lui, quindi non preoccupatevi di correre per tutta la mappa.

La notte e il giorno sono estremamente differenti non solo per l’evidente cambio di luce, ma anche per la disponibilità dei personaggi, infatti molti NPC passeggeranno nei centri città al mattino, svolgendo attività, chiacchierando o addirittura aspetteranno il treno (mezzo di trasporto che potrà prendere Lightning in caso si voglia spostare senza l’utilizzo dell’abilità teletrasporto), al contrario, di notte vedrete molte meno persone, ma potrete accede ad alcune modalità, come quella dell’arena. Estremamente simpatiche sono le Chocobo Girls, di cui una in particolare, che ci offrirà le missioni secondarie.

Riguardo al combattimento vero e proprio, molte sono state le modifiche apportate. Innanzitutto sono stati rimossi i livelli e le modifiche che implementano la forza fisica o magica saranno disponibili tramite acquisto o come bottino dopo aver eliminato determinati nemici, come gli oltre ottanta abiti, i quali giocano un ruolo fondamentale all’interno di questo vero e proprio spin-off. Lightning potrà indossare fino a quattro set personalizzabili e intercambiabili fra di loro con i tasti L1 e R1 (per PS3) e LB e RB (per Xbox 360), ognuno con una specifica abilità, come l’aumento dei danni da magia, o protezione dalla stessa, e persino l’aggiunta di qualche punto vita extra. Ci si potrà sbizzarrire fra combo di armi, vestiti di colori scelti personalmente e accessori stravaganti, fra cui le immancabili orecchie da gatto, corone, code, maschere e occhialini a forma di cuore.

Inoltre, ognuno di questi set ci permetterà di selezionare fino a quattro poteri da usare in battaglia (per esempio difesa e attacco con spada), che verranno selezionati ai classici pulsanti di comando (A, B, X, Y nel caso di console Microsoft, i suoi corrispettivi X, cerchio, triangolo e quadrato per quella di casa Sony). Essi ovviamente non saranno infiniti, ma consumeranno punti ATB, che potremo tenere sott’occhio tramite la barra dedicata, posizionata vicino a quella della salute (dipendente anch’essa dal vestito prescelto).

Questa novità ci fa pensare ad una possibile anteprima di quello che sarà il gameplay del nuovo Final Fantasy XV. Infatti, come annunciato dalla stessa Square Enix, si parlerà di combattimenti estremamente dinamici e ricchi di quick time events, come già stiamo notando da questo capitolo, che permette una libertà mai vista prima. Attualmente sono stati ripresi alcuni fattori da Final Fantasy XIII, come quello di poter attaccare l’avversario ancor prima di entrare nella modalità di duello, donando al nemico un malus di salute.

Ultima aggiunta eseguita è stata quella della Estinzione dei Mostri, la quale permetterà alla paladina di eliminare completamente una razza dal gioco. Questa è una bellissima news, in quanto conferma che i nemici non sono generati casualmente ma secondo uno specifico criterio. Quando arriveremo all’ultimo essere, ci ritroveremo davanti ad un vero e proprio boss, definito omega.

In generale, i nemici da combattere saranno svariati: si inizierà dai figli di Etro, membri di una setta eretica che vuole assassinare Lightning (tant’è che sacrificano donne dai capelli rosa, cercando la vera salvatrice. Grazie a questa fede troveremo elementi quasi sanguinolenti per questo JRPG, come fantocci impiccati alle chiese e ragazze accoltellate o i più classici scheletri) fino a elementi del chaos, come anubis, demoni e giganti da un occhio solo. I più curiosi sono sicuramente le gelatine, (sotto il servizio delle guardie delle città) e i Gatti di Schrodinger, chiaramente riferiti al paradosso che ne porta il nome.

Comparto tecnico: un fritto misto di errori (ma l’audio si salva)

Diciamolo, una buona fetta della tipica bellezza di questo JRPG è composta dalla grafica. Square Enix ha sempre prodotto titoli di qualità eccelsa, basti vedere A Realm Reborn o altri generi come Tomb Raider, dove chiunque, a prescindere che la trama fosse di proprio gradimento, rimaneva esterrefatto dalla bellezza delle texture e la buona qualità dei modelli. In questo caso, Lightning Returns ci lascia un po’ con l’amaro in bocca: seppur la struttura open world sia realizzata bene, la qualità del terreno, in alcuni punti perfetta (nel caso di pavimenti di pietra) e in altri è decisamente scadente (come nel caso di zone sabbiose o con terriccio). Dedicandoci poi alla protagonista della storia, ci troviamo davanti a capelli poco realistici o alle classiche spade che trafiggono gonne e mantelli. Come potete vedere nell’immagine sottostante, l’effetto provocato dalle ciocche rosa fa storcere decisamente il naso.

Per quanto riguarda l’IA, ogni tanto c’è davvero da mettersi le mani fra i capelli. Spesso nei grandi spazi si vedono NPC correre per due metri, fermarsi, camminare e correre di nuovo, risultando veramente poco realistici. Che sia un effetto voluto o meno, non è molto apprezzabile. Al contrario, ascoltare le discussioni o vederli interagire fra di loro è veramente piacevole, dando l’idea di tranquillità, come se fossimo davvero nel mondo del gioco di ruolo giapponese.

Per quanto riguarda il settore audio/musicale, la qualità del doppiaggio è eccelso. Ci si può godere il videogioco in inglese o direttamente in lingua originale, acquistando il file “sonoro in giapponese” dal peso di 4,7 GB direttamente dallo store. La OST, composta da numerosi artisti, fra cui la vecchia gloria Nobuo Uematsu, è composta da ben 74 brani (tutti i titoli sono presenti in questa pagina) che spaziano dalle classiche track al pianoforte fino alle rivisitazioni in chiave elettronica, piacevoli da ascoltare più volte, seppur ripetuti forse in maniera maniacale, specialmente durante i combattimenti.

E condivisione sia!

Uno degli aspetti migliori di questo gioco è sicuramente la condivisione online, decisamente ricca di materiale: essendo il titolo dedicato completamente a Lightning, è naturale immedesimarsi in lei, seppur sia un po’ fredda (e un motivo c’è). Quando sarà vittima di un evento particolarmente interessante, come la conclusione di una missione, comparirà un’icona blu sopra la sua folta chioma rosa: si tratta di un pensiero di Lightning. Questo includerà un video e la rispettiva descrizione dell’evento dal suo punto di vista. Sarete inoltre liberi di inviare a tutti immagini scattate personalmente tramite un editor, allegando insieme una sorpresa (come uno scudo o una pozione). Questa modalità è definita Empireo: noterete infatti, mentre passeggiate per le città, alcuni personaggi con una scritta viola esattamente come per i pensieri di Lightning. Sono infatti altri giocatori che inviano la propria esperienza sul gioco, su Twitter e su Facebook. Dal menù, alla voce impostazioni, è infatti possibile selezionare quali di questi social network preferite, al fine di creare una raccolta di screenshot sul proprio profilo. L’unica pecca, purtroppo, sono i lentissimi tempi di upload, che alcune volte sfiorano persino il minuto e mezzo (contando che le immagini in 640p x 360p come potete notare da quelle inserite nella recensione non sono di alta qualità). E’ comunque una bellissima possibilità e speriamo che venga mantenuta anche per Final Fantasy XV.

I DLC

Già dalla data di uscita, i DLC sono stati numerosi, specie per quanto riguarda il guardaroba della salvatrice. A partire dal sonoro in giapponese fino ai costumi, è presente una ricca scelta, che viene spesso implementata grazie alle sfide di condivisione: quando viene raggiunto il numero di condivisioni prestabilite, si sblocca sullo store della propria console un nuovo abito. Attualmente, i contenuti scaricabili sono:

 

Licenze Open Source

Lightning Returns offre, fra le varie cose, la licenza per un software open source dal sito OpenEXRdedicato all’uso professionali delle immagini in HDR, compresi plug-in per Photoshop. Il tutto per OS X e Windows.