GameBack

Life is Strange – Episode 2: Out of Time (PS4) – Recensione

Questione di tempo

Dopo Chrysalis, il primo episodio (di cinque) di Life is Strange, eravamo rimasti positivamente stupiti, ma allo stesso tempo anche un po’ incerti su alcuni aspetti, in particolare su quanto potessero realmente influire sullo svolgimento della trama le scelte compiute. In questo senso, Out of Time ci ha finalmente dato qualche risposta, dissipando qualche dubbio e dando diverse conferme alle nostre prime impressioni.

Il focus della storia, in questo secondo episodio, si sposta leggermente di più su Max e le sue vicende personali, più che sugli eventi di Arcadia Bay e degli altri personaggi. La protagonista, infatti, sta ora cercando di studiare meglio il suo potere, per comprenderne il funzionamento e i limiti. Limiti, appunto, che finalmente cominciano ad emergere. Evitando possibili spoiler di qualsiasi tipo, ci limitiamo a dire che la possibilità di riavvolgere il tempo potrebbe rivelarsi non sufficiente a toglierci dai guai.

Bad boys e bad girls

In Out of Time, la trama comincia a prendere a forma, e la storia si fa davvero interessante, coinvolgente e ricca di suspense. Anche i personaggi, la loro caratterizzazione e le loro relazioni interpersonali meritano un’altra lode, anche se le new entry sono piuttosto poche. Un po’ sottotono rispetto al primo episodio, invece, la gestione di alcuni dialoghi e alcune scelte, che sembrano essere state inserite più per non far annoiare il giocatore, che per influenzare realmente la trama. In generale, comunque, le circa 3 ore di gameplay scorrono più che piacevolmente, sapendo offrire sequenze di gioco al cardiopalma, soprattutto sul finale, quando si comincerà a sentire sulle proprie spalle il peso delle scelte intraprese durante l’avventura, con tutte le conseguenze che esse comportano.

Fuori tempo

Sebbene il ritardo e il rinvio dell’uscita, questo secondo episodio dà conferme anche sul versante tecnico, che non migliora affatto rispetto al primo episodio, mantenendone tutti i difetti, e forse accentuandoli ancora di più, in particolare per quanto riguarda il framerate, con cali non poco frequenti e piuttosto evidenti. Lo stile grafico e la sceneggiatura continuano comunque ad essere più che convincenti, così come la colonna sonora, davvero straordinaria, azzeccatissima, e che ancora una volta non può che essere elogiata.