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Forza Horizon (Xbox 360) – Recensione

Turn10 e Playground ci portano in Colorado!

Chi non ha mai sognato di sfrecciare per le strade americane su un bolide, facendosi accarezzare dal vento?
Questo è l’obiettivo di Turn10 e Playground Games, che dopo Forza Motorsport 4 decidono di farci intraprendere un’esperienza di guida diversa dalla solita simulazione, creando uno spin-off quasi in stampo arcade.
Ci saranno riusciti? Scopritelo in questa recensione!
Ecco a voi Forza Horizon!

Inizio col botto!

L’Horizon.
Un festival situato nel cuore del Colorado con migliaia di partecipanti, tra cui tu, un semplice novellino.
Darius Flynt è il campione indiscusso oramai da anni, ma le cose devono cambiare.
Veniamo catapultati subito nella selezione, dobbiamo cercare di accaparrarci uno tra gli ultimi posti rimasti.
Una volta entrati nel festival, tutto inizia a prendere forma.

Scendiamo in pista

Il gameplay di Forza Horizon è simile al precedente Forza Motorsport 4, ma leggermente più arcade e quindi meno simulativo.
Come già accennato, avanziamo di livello tramite un sistema di braccialetti, partendo da quello giallo e concludendo con quello oro.
Naturalmente, acquisiamo un nuovo bracciale una volta vinte abbastanza gare (e quindi ottenuti i punti sufficienti).
Ci sono due tipi di gare: quelle ufficiali del festival e le gare clandestine.
Le prime ci premiano con CR (la valuta del gioco) e punti, ma la maggior parte di esse richiedono una certa tipologia di auto per potersi iscrivere.
Le gare clandestine invece sono solitamente libere (con la sola limitazione della classe della vettura) e ci fanno guadagnare molti crediti, ma non punti dato che non sono gare ufficiali.
La mappa è enorme e realizzata divinamente, con un level design ottimo.
Scorrazzare per le strade del Colorado ammirando il tramonto mette quasi suggestione, e questo è anche merito degli effetti di luce notevoli.
Al centro di questa mappa, vi è l’Hub Horizon, dove risiedono tutte le attività principali: il garage, il centro verniciatura, il salone delle auto e via dicendo.
Per quanto concerne l’Hub, vi è da segnalare la notevole varietà di auto nel salone che conta decine e decine di marche e modelli diverse adatte ad ogni occasione.
Il centro verniciatura ci permette di modificare esteticamente la propria macchina, il che va dalla semplice verniciatura al poter comprare (con i crediti del gioco) disegni quasi “professionali” fatti da altri utenti tramite la vetrina, non resta che dar spazio all’immaginazione, insomma.
Parlando della personalizzazione tecnica dell’auto, si ha veramente l’imbarazzo della scelta.
Seppur per un utente normale il ritrovarsi davanti a così tante opzioni di modifica sia un po’ spaesante, gli utenti più esperti dovranno veramente darsi da fare per bilanciare correttamente tutti i componenti.
Se siete pigri, invece, è disponibile anche una funzione per fare l’upgrade del veicolo semplicemente avanzando di classe.

Ma quanto dura?

La longevità è uno dei punti forti di Forza Horizon.
Per completare tutti gli eventi (gare ufficiali, clandestine e sfide sponsor) dovremo tenere il pad in mano per circa 20 ore, se poi consideriamo che è rigiocabile potenzialmente all’infinito abbiamo una longevità altissima.
L’unico problema è che gli eventi non sono molto vari tra di loro, quindi alla lunga può anche stancare.

Che modelli!

Il lato tecnico è uno dei fattori che più sorprende del titolo di Turn10.
Abbiamo tra le mani dei modelli poligonali pressoché perfetti, sia per quanto riguarda le auto che per il mondo di gioco, perfino gli alberi!
Effetti di luce che stupiscono, con una fase di tramonto che riesce a farci godere anche solo pochi minuti di viaggio.
A questo, purtroppo, vanno uniti dei caricamenti troppo frequenti e lunghi, e alla quasi totale assenza di distruzione dell’ambiente di gioco, in particolare degli alberi.