Lanciare un MMORPG nel mercato attuale non è affatto facile, e ancor più arduo è riuscire ad essere innovativi, ad offrire qualcosa in più, o anche solo di diverso, rispetto alla concorrenza. Con Black Desert Online, i ragazzi di Pearl Abyss hanno accettato la sfida: avranno avuto successo nella difficile impresa?
Il lato oscuro del deserto
La trama, soprattutto se paragonata agli altri maggiori esponenti del genere, è molto curata, non banale e sufficientemente intrigante. Il gioco inizia con il nostro personaggio che si risveglia, confuso e disorientato, nella regione Serendia, durante la guerra in corso tra le province Valencia e Calpheon, disposte a tutto pur di accaparrasi le preziose Black Stones presenti nel Black Desert. A farci da guida, il Black Spirit, un oscuro spiritello, malvagio e amorale, visibile solo a noi e che ci farà compagnia per tutta l’avventura, assegnandoci quest, dandoci indicazioni e giocando un ruolo importante anche ai fini della storia.
La suggestiva ambientazione fantasy è inoltre splendidamente realizzata. I paesaggi sono spaziano da verdi praterie popolate da selvaggi cavali a lugubri paludi dominate da mostri squamosi, passando per roccaforti semi-distrutte assediate da truppe armate e fiorenti e popolati nodi commerciali. Il tutto è impreziosito da un tempo atmosferico dinamico e un ciclo giorno-notte costante, che ha conseguenze anche nelle meccaniche di gioco. Ad esempio, al calare delle tenebre i mostri diventano più forti, ma permettono anche di guadagnare più punti esperienza. Alcune quest e missioni, inoltre, possono essere accettate o completate solo in determinate fasce orarie, così come degli NPC come mercanti e alchimisti sono in servizio solo durante il loro turno lavorativo.
Da citare anche la rischiosa – ma coerente – scelta di eliminare qualsiasi forma di viaggio rapido. Sebbene la mappa sia discretamente vasta, non esiste nessuna forma di teletrasporto per spostarsi da un punto all’altro. Lo stesso vale per mount e mezzi di trasporto come carri, cavalli e asini, che non possono essere richiamati a distanza e che, anche se parcheggiati presso la stalla di una città, vanno recuperati nello stesso punto in cui li si era lasciati. Sebbene all’inzio potrebbe risultare frustrante, per alcuni, percorrere e ripercorrere le stesse strade per muoversi tra le aree di gioco, a lungo andare non si può negare che questa coraggiosa decisione si abbini perfettamente alle meccaniche di gioco. Per quanto lungo, ogni viaggio è sempre emozionante ed appagante, riesce a mettere in risalto e l’affascinante ambientazione di gioco nonché il sistema di parkour (che permette di saltare e arrampicarsi su praticamente qualsiasi struttura alla giusta altezza), aumentando, così, sensibilmente il grado di coinvolgimento del giocatore.
Che classe!
Il character creator è sicuramente uno dei migliori mai visti in un MMORPG. L’editor permette di modificare ogni minimo dettaglio, consentendo di modellare persino singole ciocche di capelli, la forma dell’iride e quella della pupilla, l’altezza del femore, la larghezza del bacino e tantissimi altri particolari, anche minimi. Non è possibile, tuttavia, scegliere liberamente sesso e razza del personaggio, che sono indissolubilmente legati alla classe scelta – che però, fortunatamente, in alcuni casi ha anche una sua controparte maschile o femminile identica o quasi nelle statistiche e nelle abilità.
Il sistema di combattimento è decisamente più action della media del genere, permettendo di eseguire un buon numero di combo e persino di combattere mentre si è cavallo, dando molta importanza anche all’abilità tecnica del giocatore. La dinamicità del fighting system, fortunatamente, riesce anche a compensare l’elevata ripetitività delle missioni, che nella maggioranza dei casi consiste proprio nello sconfiggere un certo numero di determinati mostri (o nel raccogliere/produrre alcuni materiali e oggetti). Il PvE è fondamentalmente legato perlopiù al grinding, che svolge un ruolo di primo piano; i classici dungeon, almeno per il momento, sono assenti.
Black Desert Online è infatti decisamente più orientato al PvP e al sistema di gilde. Ad eccezione delle safe zone (come città e villaggi), in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento gli altri giocatori possono attaccarci e noi possiamo attaccare loro. Per evitare faide selvagge e frustranti, però, è stato introdotto un sistema di karma, con un’indicatore che va da circa -300.000 a circa +300.000. Avere un karma basso porta numerosi svantaggi, e affrontare un giocatore che non ha attivato, come noi, il PvP aperto (che può essere abilitato e disabilitato in qualsiasi momento premendo una volta superato il livello 40) vuol dire perdere centinaia di migliaia di punti in una volta sola. È quindi molto raro essere attaccati senza consenso da altri giocatori, anche se si è in una combat zone.
Le gilde, dunque, diventano automaticamente un aspetto molto importante del gioco, per diversi motivi. Innanzi tutto, perché l’end game è quasi interamente basato sul PvP. Secondo, perché il PvP assume senso e offre il meglio di sé durante le guerre tra clan per la conquista di castelli e aree della mappa (con tutti i benefici che ciò porta).
Armi e armature, purtroppo, sono poco numerose e, soprattutto, molto, molto simili tra di loro (per non dire identiche). Per modificare l’aspetto estetico del personaggio, quindi, è necessario ricorrere al Pearl Shop (spendendo soldi reali), che ha prezzi piuttosto alti e sopra la media. In compenso, non è possibile acquistare nel negozio equipaggiamento o potenziamenti in grado di offrire vantaggi concreti nel gioco.
Attualmente, Black Desert Online è venduto con la formula buy-to-play, ovvero può essere giocato senza pagare un canone mensile ma è necessario acquistare uno starter pack.
Un mondo vivo e coinvolgente
Se la varietà delle quest è carente, lo stesso non si può dire delle attività secondarie. Al contrario, come in ogni buon MMORPG, sono presenti molti mestieri a cui è possibile dedicarsi. Dalla caccia alla coltivazione, ogni professione richiede tempo, pazienza ed esperienza per essere padroneggiata, regalando così grandi soddisfazioni al raggiungimento di ogni traguardo. Che si tratti di forgiare un’armatura o di cucinare un fritto misto di pesce, difficilmente un’attività si limita solo e soltanto allo svolgere in modo ripetitivo un noioso compito, come una macchina. Per poter commerciare risorse, ad esempio, occorre un carro, per costruire un carro è necessario raccogliere risorse, e per raccogliere risorse rapidamente è utile ingaggiare dei lavoratori, che per essere tenuti attivi richiedono birra da produrre, e così via in una lunghissima catena.
Emerge così un’altra importante caratteristica di Black Desert Online: la complessità. Le linee guida non mancano, tuttavia sono spesso presenti sotto forma di quest. Quest secondarie, facoltative e che possono essere facilmente perse per strada. Anche una volta apprese le basi, comunque, potrebbe non essere immediato applicare in modo autonomo le nozioni imparate ed arrivare così ad un grado di conoscenza più approfondito. Sicuramente uno svantaggio per i meno esperti del genere, ma anche un grande pregio, in quanto indice di meccaniche di gioco non banali e ben strutturate.
Graficamente, Black Desert Online è una gioia per gli occhi. Paesaggi mozzafiato, personaggi, NPC, mostri, animali, ogni dettaglio è estremamente curato. Buonissime anche le animazioni, sia quelle di dialogo, come saluti e pose, sia quelle di combattimento e di movimento. Realistici anche gli effetti di luce, con convincenti giochi di ombre e fasi notturne davvero scure. Il prezzo da pagare per un comparto tecnico di questo livello, chiaramente, è la richiesta di un hardware di fascia piuttosto alta. Ottima, durante il periodo di prova, la stabilità dei server.
Promosso in pieno anche il comparto audio. La colonna sonora accompagna egregiamente le fasi di gioco e doppiaggio ed effetti audio sono credibili e ben implementati.
Da segnalare, in conclusione, la mancanza di una localizzazione in italiano, almeno per ora. Il gioco è comunque disponibile, oltre che in inglese, anche in francese e in tedesco.