La scorsa settimana un briefing con gli investitori ha rappresentato un’ottima occasione per Nintendo per mettere n luce alcune scelte di mercato per il futuro.
Durante un Q&A seguito a questo meeting, Satoru Iwata (di recente rimesso dal periodo di malattia) ha annunciato quanto segue:
The game business has a history of taking a very long time with localization among other things, such as having to deal with various issues of marketing in each particular country, or games that have made use of licensed content that did not apply globally, and had all kinds of circumstances, so to say, that region-locking has existed due to circumstances on the sellers’ side rather than for the sake of the customers. In the history of game consoles, that is the current situation. As for what should be done going forward, if unlocked for the benefit of the customers, there may also be a benefit for us. Conversely, unlocking would require various problems to be solved, so while I can’t say today whether or not we intend to unlock, we realize that it is one thing that we must consider looking to the future.
Il business del gaming ha dei precedenti che dimostrano la necessità di tempistiche lunghissime, tra le altre cose per la localizzazione, quando si ha a che fare con vari problemi legati al marketing di ogni specifico paese, o ad esempio riguardo a giochi recanti contenuti su licenza non universalmente riconosciuta, e ci sono state tutta una serie di circostanze a causa delle quali, per così dire, si è arrivati al region-locking per avvantaggiare i venditori piuttosto che i consumatori. Nella storia delle console da gioco, questa è la situazione attuale. Per quanto concerne il da farsi, se si arriverà allo sblocco per avvantaggiare i consumatori, ci sarà anche un beneficio per noi. D’altro canto, lo sblocco richiederebbe la risoluzione di vari problemi, perciò nonostante io non possa dire oggi se intendiamo o meno procedere allo sblocco, capisco che sia un fattore che dobbiamo considerare quando guardiamo al futuro.
Se Nintendo procedesse a sbloccare la compatibilità tra le varie regioni di gioco, inutile dirlo, avrebbe inizio la “fiera” dell’import per i consumatori, che potrebbero così decidere dove acquistare senza farsi tanti problemi se non quello della lingua; i più fedeli a Nintendo potrebbero addirittura usufruire dei titoli Japan-only senza acquistare una console locale. Curiosamente, la prima compagnia videoludica a introdurre il region-locking è stata proprio Nintendo, su console NES.
Per chi di voi fosse un social-addicted, esiste pure l’hashtag #endregionlock.