Tutti in fiera, alla Milan Games Week 2016!
Cari lettori di GameBack, come certamente sapete se ci seguite con una certa assiduità, partecipiamo spesso a fiere e manifestazioni riguardanti il nostro mondo preferito. Quest’anno siamo riusciti a partecipare “in massa” anche alla Milan Games Week, importante manifestazione videoludica situata a Milano. Abbiamo potuto scorrazzare per i padigioni della fiera proprio durante il giorno dell’apertura, venerdì 14/10/2016. Quello che vi presentiamo di seguito è un resoconto scritto a più mani. Per la precisione, si tratta delle mani dei presenti: Daniela, Lorenzo Forini e il sottoscritto.
Una giornata si è rivelata sufficiente per spulciare il grosso dell’offerta della Milan Games Week 2016. Ad ogni modo avremmo dovuto sdoppiarci per provare proprio tutto (maledette file!). Una buona parte della nostra attenzione è andata agli indie in prova alla fiera, come potrete leggere. Ad ogni modo, abbiamo potuto tastare con mano anche le molte novità in uscita da parte di Square-Enix e il particolarissimo The Last Guardian.
Ci sentiamo di fare un plauso all’organizzazione di Square-Enix e Microsoft, che hanno messo a disposizione un buon numero di macchine per provare i loro titoli e hanno proposto una buona varietà generale. Nintendo purtroppo è stata da questo punto di vista una delusione annunciata, dato che non ha lasciato in prova nessun titolo giocabile, né vecchio né nuovo: questo il motivo per cui non leggerete nulla a riguardo. La presenza di Nintendo si è limitata alle installazioni che potete vedere nella galleria di immagini qui sopra.
Buona lettura!
Cuphead – La nostra prova su strada
Giusto per iniziare, abbiamo avuto la possibilità di provare Cuphead per Xbox One. Il gioco è estremamente curato dal punto di vista estetico, e le animazioni sono piuttosto fluide. Nella demo ci siamo misurati con un livello platform e una battaglia con un boss. Quest’ultimo, un blob azzurro, si è dimostrato coriaceo il giusto, facendoci sudare per cercare di restare in vita mentre saltellava da una parte all’altra dello schermo.
Inizialmente avevamo anche trovato un punto sicuro dal quale colpirlo, ma raggiunto un certo livello di danni subiti il coso gelatinoso ci ha stanati dall’angolo dove c’eravamo riparati e ha cominciato a rimbalzare all’impazzata: ottimo! Potete vedere il boss in questione a metà circa del video qui sotto.
La sezione platform invece ci ha dato un’impressione non del tutto positiva: estremamente lineare, l’unica difficoltà era data dai tanti (persino troppi!) nemici che riapparivano ogni tre per due sullo schermo, e soprattutto da sinistra, costringendoci ogni tre – quattro secondi a fermarci per poterli eliminare onde evitare di lasciarci le penne. Il che non sembra, ma spezza abbastanza il flusso d’azione.
Un altro problema riscontrato in questa fase sono i lag in caso di sovraffollamento dello schermo: con sei o sette nemici in moto sembrava di tornare ai tempi del NES, dove qualche sprite in più faceva la differenza tra un framerate perfetto e l’impressione di avanzare nella melassa. Peccato! A maggior ragione, speriamo che il ritardo annunciato di Cuphead aiuti gli sviluppatori a limare queste imperfezioni.
Gridd – Retroenhanced
Subito di fianco a Cuphead, Gridd di Antab Studio ha attirato la nostra attenzione con colori sgargianti e uno stile minimal/retro/poligonale. Non si può certo dire che questo stile sia stato ignorato negli ultimi tempi (vedasi ad esempio Futuridium, giusto per citare un parente prossimo). Anche la colonna sonora punta direttamente a pugnalare il nostalgico cuore dei giocatori, in caso lo possiedano.
Gridd è una sorta di shooter in cui, a dirla tutta, sparare è solo una delle vostre preoccupazioni… e non casualmente per soddisfare questo compito potete tranquillamente tener premuto un tasto sul controller. L’anima del gameplay è un saggio mix di sparatutto, guida e schivate, per un risultato apparentemente appagante e bilanciato.
Nella breve demo con suggestioni StarFoxiane (una maschera gigante che ci bloccava la strada… vi ricorda nulla?) abbiamo potuto constatare che si tratta di un titolo endless. L’impressione che abbiamo avuto è che si tratti di un titolo di ottima fattura, tanto fluido quanto appagante. Ci chiediamo se non sarebbe più saggio proporre sia una modalità a livelli che una endless, per avere un maggiore appeal sul medio-lungo termine. Se vi interessa il secondo capitolo è disponibile su piattaforma Android a 0,99€.
Redout – futurismi di corsa
Non neghiamolo: i racer futuristici sono un piacere per gli occhi, quando sono ben fatti. Alla suggestione della velocità, possono aggiungere veramente di tutto per sperimentare la formula. Quello che abbiamo trovato durante la nostra prova di Redout è stato un buon racing-game, classico nella formulazione, inficiato forse solo dalla scarsa fluidità.
I veicoli sfrecciano sui circuiti proposti sfruttando una fisica di gioco davvero interessante e “realistica”. Quello che ci ha invece preoccupato è, come già detto, la fluidità percepita. Che sia dovuto alla fase ancora acerba in cui si trova il progetto, o a limitazioni tecniche proprie della demo, non ci è dato saperlo. Risolte queste comunque il titolo promette molto bene, soprattutto se amate videogame del calibro di FAST Racing NEO e Wipeout.
Atomine – sparatutto a 360 gradi
Tra gli esponenti degli sparatutto abbiamo avuto modo di provare Atomine. Si tratta di un twin-stick shooter, ovvero un titolo che usa la levetta analogica sinistra per il movimento e quella destra per mirare e sparare. Lo stile è ancora una volta minimal e il gameplay ben rodato. Muovendovi per gli scenari geometricamente ispirati, potete far fuori le orde di nemici stanza dopo stanza.
Un titolo che purtroppo non ci ha lasciato molto in termini di originalità o di innovazione, ma sempre meglio tenerlo d’occhio. Potete dare un’occhiata nel video qui sotto.
L’angolo di prova Square-Enix: una valanga di Rpg in arrivo
Sora e compagni approderanno presto su PS4 grazie alla collection 2.8: dalla nostra prova sembra proprio che la conversione del titolo 3DS sia avvenuta in maniera ottimale, almeno sul versante grafico. Abbiamo potuto provare un livello (Notre-Dame) con Riku e uno con Sora (il medesimo della demo su 3DS). Non vediamo l’ora di vivere le ultime avventure “ripubblicate” prima di passare, finalmente, al terzo capitolo della saga.
Final Fantasy XII: the Zodiac Age ci ha intrattenuto per alcuni minuti, durante i quali abbiamo affrontato dei combattimenti ed evocato eoni impersonando Penelo. Già solo in questi minuti abbiamo potuto apprezzare alcuni cambiamenti, non solo grafici, volti allo svecchiamento del titolo originale pur nel rispetto dello stesso.
Dragon Quest Builders infine ci ha visto affrontare il (lento, a dire il vero) tutorial iniziale. L’idea di gioco ci piace molto, per quanto ricalchi il successo di altri titoli… Minecraft in primis. Dopo un’introduzione della trama fatta direttamente dalla nostra nemesi ci siamo potuti avventurare nel più classico dei tutorial. Inutile dire che dal tutorial abbiamo potuto avere solo un’impressione fugace di cosa sia questo titolo, ma se volete approfondire vi rimandiamo alla demo disponibile sul PS Store.
The Last Guardian – Ritorno ICOnico
In uno stand di Sony blindato e impermeabile a sguardi esterni c’era anche The Last Guardian, il Puzzle-Adventure sviluppato da genDESIGN e SIE Japan Studio, atteso dai fan del designer Fumito Ueda fin dall’ormai lontano 2009. Non ci è stato possibile provare personalmente il gioco, ma ci è stata mostrata una demo dal vivo controllata da un addetto di Sony.
La sezione di gioco presente alla fiera vedeva il protagonista arrampicarsi, spostare oggetti, aprire porte e sfruttare Trico (il grosso animale simile ad un cane pennuto) in vari modi per proseguire fino all’ambiente successivo, e poi ripetere il tutto. Il gameplay era comunque abbastanza breve e privo di momenti topici, ricollegandosi anche nel finale alla sezione già mostrata in video in occasione del secondo annuncio del gioco.
L’impressione, rafforzata ulteriormente da questa dimostrazione dal vivo, è che The Last Guardian sarà concettualmente e strutturalmente molto simile a Ico (il primo titolo di Ueda per PlayStation 2): il protagonista e un compagno dotato di una limitata intelligenza autonoma devono risolvere enigmi ambientali per proseguire stanza dopo stanza, in un titolo lineare e molto incentrato sull’atmosfera. Nel caso di The Last Guardian, Trico sembra più attivo e coinvolto di quanto non fosse Yorda, e sarà probabilmente parte integrante di molti dei puzzle.
Il gioco in senso lato sembrava ad un punto discreto dello sviluppo, sebbene affetto da qualche occasionale glitch visivo, calo di frame rate o breve ritardo di reazione da parte di Trico ad un comando o un evento. Considerando che mancano ancora due mesi all’uscita, comunque, non direi che sia il caso di preoccuparsi troppo.
Per concludere…
Quello che possiamo dire in generale è che questa Games Week ci è piaciuta ma è presente un netto margine potenziale di miglioramento, soprattutto proponendo una maggiore offerta di titoli giocabili (e le relative postazioni!). L’offerta di quest’anno è stata buona anche se avremmo voluto vedere un po’ più di merchandise. Siamo pur sempre degli inguaribili spendaccioni!
Un ulteriore ringraziamento va a Daniela e Lorenzo Forini per la stesura di questo articolo. Vi lasciamo con una galleria di foto scattate nel corso della giornata.