Nel giro di un giorno le quotazioni in Borsa di Nintendo sono calate del 17% circa, come i grafici tenuti da Google Finance ci fanno sapere. Ne capisco molto poco della Borsa, quindi non chiedetemi quali conseguenze esattamente la cosa potrebbe avere lì, ma posso di certo spiegarvi a cosa tutto questo è dovuto.
Il 17 gennaio 2014, cioè ieri, Nintendo ha pubblicato le proprie previsioni di vendita, con le quali la società è stata costretta a rivedere decisamente al ribasso le precedenti stime.
Le vendite di Nintendo 3DS sono state ridotte, ma di poco. Le sperenze iniziali erano quelle di piazzare, dall’aprile 2013 al marzo 2014, 18 milioni di console e 80 milioni di giochi; adesso le aspettative (molto vicine alla realtà dei fatti, dato che mancano due mesi e spiccioli) sono di 13,5 milioni di console e 66 milioni di giochi. È un calo, ma non è drammatico, soprattutto perché 13 milioni e mezzo di 3DS venduti in un solo anno non sono una cifra ridicola.
Va invece molto peggio per la console fissa di Nintendo, Wii U. Le stime iniziali prevedevano la vendita, sempre dallo scorso aprile al marzo di quest’anno, di ben 9 milioni di Wii U e 38 milioni di giochi. La realtà dei fatti ha però costretto la casa nipponica a dimezzare il numero dei giochi, portandolo a 19 milioni, e addirittura a ridurre a meno di un terzo quello delle console, ovvero a 2,8 milioni.
Per dare un’idea dei numeri in questo settore, nel giro di soli due mesi scarsi PlayStation 4 e Xbox One hanno singolarmente venduto di più di quanto Wii U ormai si spera farà al termine di un intero anno. Sony in particolare prevede di piazzare almeno 5 milioni di PS4 entro il 31 marzo, cioè a poco più di 4 mesi dal lancio, e i dati che abbiamo fino ad ora suggeriscono che non solo l’obiettivo sarà raggiunto, ma che verrà anche ampliamente superato.
Tenendo a mente che Wii U e 3DS sono i due principali prodotti di Nintendo e che di fatto su quelli continua a vivere e a puntare tutto… se ancora le cose non vanno propio male di sicuro potrebbero andare molto meglio. E anche gli investitori sembrano essersene accorti.
Cosa deciderà di fare ora Nintendo non lo sappiamo, ma che giusto qualcosina vada cambiato nel progetto complessivo ormai è innegabile…