Penumbra è una serie di videogiochi sviluppati dalla Frictional games che, nonostante non fosse stata concepita come prodotto commerciale, ha riscosso un elevato successo. La serie si compone di tre videogiochi: Penumbra Overture, Penumbra Black Plague e Penumbra Requiem (quest’ultimo era concepito come terzo capitolo ma è poi diventato un espansione del secondo). Tutta la serie è anche reperibile su Steam. In questa recensione parleremo del secondo capitolo: Penumbra Black Plague.

Trama
L’episodio inizia immediatamente dopo che il primo si è concluso. Questo episodio però è ripercorso come un flashback, perché il protagonista invia una mail ad un amico, incitandolo a finire ciò che lui, e, ancor prima, suo padre, avevano iniziato. Philip è stato colpito da una presenza non definita e dopo essere svenuto si risveglia in una cella. Da qui riesce a fuggire grazie ad un condotto di aerazione. Si ritrova in uno studio di ricerca e scopre che il personale è morto o è stato infettato da un virus chiamato Tuurngait. Gli infetti sono dei mostri, piuttostio veloci, che si avventano su Philip non appena lo vedono. Philip, quindi, scopre di essere stato infettato ma, stranamente, invece di trasformarsi in uno schifoso mostro, sviluppa una doppia personalità che lo insulterà e criticherà per tutto il corso del gioco. Procedendo, la verità si aprirà agli occhi di Philip. Il resto lo lascio a voi…

Gameplay
Il gameplay si presenta leggermente diverso da quello del primo episodio. Innanzitutto, l’atmosfera è meno carica di tensione e meno claustrofobica. Tuttavia, adesso che conosciamo i nostri nemici, non mancheranno momenti in cui il nostro cuore supererà i 1000 battiti per secondo. Questo rende Black Plague un po’ più  movimentato rispetto al suo predecessore. Un’altra disfatta risiede nella semplificazione esagerata di alcuni enigmi, i quali, nel primo capitolo, risultavano per certi versi troppo complicati. Questo perché Black Plague, a differenza di Overture, è stato realizzato più come prodotto commerciale che altro. Ovviamente ciò che ha reso famosa la saga è rimasto perlopiù invariato. L’immedesimazione nel gioco legata alle sue meccaniche (compiere gli stessi movimenti col mouse che servirebbero a compiere una determinata azione) e alla visuale in prima persona, costituiscono ancora la colonna portante di tutto il gioco.

Audio e Video
Il comparto audio, rispetto al precedente capitolo, è stato notevolmente migliorato. Questo dato compre egregiamente alcune pecche del comparto video.

Nel complesso Black  Plague è un gioco niente male, forse non degno successore del primo, ma comunque ben fatto.

Le recensioni degli altri capitoli della saga:

Penumbra: Overture
Penumbra: Requiem

Il commento di Mattia Malgarini

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GAMEPLAY
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COINVOLGIMENTO
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LONGEVITÀ
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GRAFICA
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SONORO
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BONUS
Né bonus né malus
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