Il destino della Gilda è nelle tue mani!

Se dovessimo descrivere la branca dell’industria videoludica denominata “volgarmente” indie, potremmo paragonarla, metaforicamente, a un vero e proprio Dungeon: un luogo buio, misterioso, labirintico, all’interno del quale si nascondono tesori inestimabili e mostruosità inaudite. A gioielli must-have di ogni libreria videoludica seria si oppongono, ovviamente, prodotti che vanno dalla mediocrità fino al “chi diavolo ha avuto la brillante idea di pubblicare questo aborto?”. E la nuova fatica degli irlandesi di Gambrinous, Guild of Dungeoneering, a quale categoria appartiene? Andiamo a scoprirlo in questa recensione…

 

Pare che gli annunci funzionino…

Mettiamo subito in chiaro una cosa: in Guild of Dungeoneering non c’è spazio per gli eroi. Il personaggio che andremo a impersonare, infatti, è un reietto della “Ivory League”, una famosa gilda di coraggiosi “dungeoneers”. Dopo l’espulsione, il nostro protagonista ignoto decide di redimersi fondando la sua gilda personale, la Guild of Dungeoneers, appunto, che dovremo gestire e ampliare per raggiungere la gloria. Il gestionale è solo uno dei generi che compongono l’affascinante mix che dà vita al titolo: oltre a questo è infatti presente una buona dose di Dungeon Crawling stile RPG strategico a turni, con un pizzico di Rogue-like e Card Game. Il nostro compito sarà appunto quello di “scrivere” o meglio, disegnare, la storia e la sorte dei nostri adepti, architettando la struttura di ogni dungeon e posizionando strategicamente tesori e nemici in modo da far uscire vivi i nostri combattenti. Il primo avventuriero che avrà l’onore di far parte della gilda è il “Chump”, lo scemo del villaggio, con il quale inizieremo a familiarizzare con le semplici, ma non troppo scontate, meccaniche di gioco.

Guild of Dungeoneering

Una volta scelto il dungeon, con il relativo obiettivo, che può andare dallo sconfiggere un certo numero di mostri al recuperare una determinata reliquia, avremo “carta bianca” per decidere le sorti del nostro avventuriero. Ad ogni turno avremo cinque carte in mano (di cui potremo giocarne un massimo di 3 per turno), le quali potranno essere di tre tipologie differenti: le parti di dungeon, con cui potremo architettare la struttura delle stanz; i mostri, che dovremo posizionare intelligentemente in modo da permettere al nostro avventuriero di fronteggiare nemici alla sua altezza; e infine i tesori, che ci permetteranno di raccogliere monete utili allo sviluppo della nostra gilda. Non avremo il controllo diretto sul nostro “eroe” in quanto questo verrà gestito dalla IA, che lo indirizzerà sempre in direzione dell’obiettivo. Apprenderete ben presto che la via più breve porta spesso e volentieri alla morte, e sarà quindi necessario “convincere” l’avventuriero a spostarsi in maniera meno frettolosa e più strategica, incuriosendolo posizionando tesori e bloccando la strada più veloce verso l’obiettivo finchè non avremo acquisito un certo livello di esperienza.

Lets Duel!

Quando finiremo nella stessa stanza di un mostro non potremo fare altro che combatterlo per sopravvivere. In Guild of Dungeoneering il combattimento si svolge come in un classico Card-Game: ciascuno dei duellanti godrà di un certo numero di HP, rappresentati da dei cuoricini, e pescherà un certo numero di carte dal suo mazzo di abilità. Ad ogni turno ciascuno gioca una carta, si confrontano gli effetti e si riducono di conseguenza i punti vita. Sono presenti carte che effettuano danno fisico, altre che sfruttano il danno magico, esistono carte che bloccano i danni avversari e carte che provocano danni senza possibilità di essere bloccati e molto altro. Una volta sconfitto il mostro, potremmo recuperare del loot dal suo cadavere, andando a scegliere una carta equipaggiamento tra 3 proposte. Ecco che viene quindi introdotto il sistema di progressione rapida del personaggio: all’interno di ogni dungeon partiremo sempre dal livello 1, sprovvisti di alcun tipo di equipaggiamento. Lottando e lootando i nemici potremo acquisire 4 tipi di equipaggiamento: armatura per corpo, armatura per la testa, arma per la mano destra e oggetto per la mano sinistra. Ciascun oggetto fornirà delle carte in più per il nostro mazzo, oltre a farci salire di livello, aumentando le nostre possibilità strategiche in battaglia e migliorando le nostre speranze di sopravvivenza.

Guild of Dungeoneering

Un sistema di combattimento che diverte e richiede anche una buona dose di attenzione e riflessione, pur non raggiungendo (ovviamente) livelli di profondità degni dei maggiori Card-Game virtuali e non. Peccato per l’assenza di animazioni, che rende il combattimento un po’ troppo piatto, nonchè per il ruolo a volte un po’ troppo invadente della fortuna, che può distruggere in pochi secondi una run durata anche 20 minuti. In questi casi si fa sentire forte e chiaro la componente rogue-like, a causa della quale dovremo accettare un numero parecchio alto di avventurieri morti anche dopo pochi passi all’interno del dungeon: non affezionatevi a nessuno di essi, la loro vita è appesa a un filo…

Work in progress

Roma non fu costruita in un solo giorno…figuriamoci la nostra gilda. Avendo a disposizione un piccolo bilocale e un bifolco senza speranze, dovremo riuscire a guadagnare un numero sufficiente di monete per espandere il nostro “impero”. I miglioramenti per la gilda sono suddivisi in tre “rami”, i primi due dedicati a “Forza” e “Magia”, il terzo all’equipaggiamento lootabile nei dungeons. Potremo quindi assumere dei fabbri o lavoratori di pelli per migliorare l’equipaggiamento da razziare durante le nostre run; acquistare delle reliquie che ci forniranno dei bonus durante le nostre missioni; e infine, cosa forse più importante, assumere diverse categorie di avventurieri. Oltre al già citato scemo del villaggio sono presenti infatti numerose altre “classi”, ciascuna con le proprie abilità di base: abbiamo il “Bruiser“, di natura tankoso, che infligge danno quando blocca totalmente l’attacco nemico; il “Mimo“, che copia le carte avversarie; il “Ladro di Gatti“, che è in grado di far scartare molte carte agli avversari; oppure l'”Apprendista“, che basa i suoi attacchi sulla magia. Queste sono solo alcune delle classi presenti nel gioco, e starà a voi, una volta esaminato il dungeon da affrontare, selezionare l’avventuriero più adatto per portare a casa pelle e tesoro.

Guild of Dungeoneering

All’interno della Gilda sono inoltre presenti di default un cimitero, nel quale potrete ricordare i caduti e le loro (spesso insignificanti) vite, e una sala dei trofei, in cui potrete conservare i trofei dei boss sconfitti, che segneranno il numero delle run che vi sono servite per riuscire nell’impresa.

Tecnicamente parlando

Una delle cose che inizialmente mi ha colpito del titolo è lo stile grafico scelto: semplici disegni a matita,  stile cartoon con un pizzico di Tim Burton (o forse è solo una mia sensazione). Piacevole, ma forse un po’ troppo ripetitivo alla lunga. L’assenza di animazioni, per quanto sembri voluta, si fa sentire, stanca, e riduce il tutto a un susseguirsi di movimenti automatici del mouse, con il coinvolgimento che va man mano scemando. Ottimo invece il sonoro, con musiche in stile medievale davvero ispirate e una voce fuori campo che canta le nostre gesta in rima, trovata assolutamente geniale. Il frame-rate è bloccato sui 30fps. Per carità, non che questo gioco abbia bisogno necessariamente della fluidità dei 60, però…

Il commento di Lorenzo Agonigi

Guild of Dungeoneering è un titolo che osa, gliene va dato merito. Quand'è stata l'ultima volta che avete giocato un RPG strategico a turni con influenze provenienti dal mondo dei card-game e dei rogue-like in cui siete voi a costruire il dungeon, siete voi a gestire il susseguirsi dei nemici, a riservare ai vostri avventurieri una morte dolorosissima o la gloria eterna? Grande merito eppure anche grande difetto, in quanto il mettere troppa carne al fuoco si è rivelato, almeno in parte, controproducente. Perchè se è vero che il mix di ingredienti di Guild of Dungeoneering è originale e divertente, è anche vero che a lungo andare non si può non notare la mancanza di profondità, la ripetitività e la presenza di alcuni difettucci che minano un titolo altrimenti solido e ben strutturato, come uno stile grafico piacevole ma spesso solamente abbozzato (nel vero senso della parola), un ruolo a volte troppo determinante della fortuna e la conseguente frustazione. Guild of Dungeooneering è un titolo che non si prende sul serio, e si propone con ironia, dissacrando l'ideale di eroe invincibile e proponendo al mondo le gesta dei casi umani più disparati, dagli "allocchi" ai "ladri di gatti", dai "mimi" agli "ammaccatori", il tutto narrato in rima da un geniale bardo moderno. Non un capolavoro, non un totale disastro, un buon punto di partenza però, che, magari attendendo un calo di prezzo durante i saldi, merita decisamente di essere provato.

7.5
GAMEPLAY
Originale, divertente, ma un po' troppo limitato
7
COINVOLGIMENTO
Inizialmente alto cala man mano, quando dovremo ripetere lo stesso dungeon per la ventesima volta
7.5
LONGEVITÀ
Una decina di ore per completare tutti i dungeon
7
GRAFICA
Stile grafico che può piacere o non piacere, animazioni un po' troppo rozze o inesistenti
7.5
SONORO
Musiche che calzano perfettamente, effetti sonori quasi inesistenti
0
BONUS
Né bonus né malus
7.3 MEDIA + 0 BONUS = 7.3 TOTALE
  • Idee di base molto interessanti...
  • Musiche ispirate
  • Mix di generi originale
  • ...ma poco sviluppate
  • La sorte ha un ruolo a volte troppo preponderante
  • Diventa ripetitivo già dopo poche ore

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