Il peccato e il peccatore

Diciamocelo: raramente PSVita offre dei titoli innovativi e in grado di sfruttare pienamente la piattaforma nipponica firmata Sony. Questo è il caso di Freedom Wars, titolo sviluppato direttamente dal SJS, in collaborazione con Team ShiftTeam Dimp: un action RPG ambientato in un futuro prossimo dai tratti orwelliani, dove gli umani diventano protagonisti di una versione rivisitata de Il Grande Fratello. Fra complotti, guerre e vite umane da salvare, il protagonista dovrà redimere la propria anima per tornare ad essere utile al popolo come un tempo. Riuscirà nella sua impresa?

La trama principale

Corre l’anno 102013. Il pianeta Terra è ben diverso rispetto a quello a cui siamo abituati. Ormai ridotto a una realtà grigia e deturpata, gli ultimi baluardi per la salvezza sono le Panopticon, ovvero le cinque fortezze predisposte al contenimento e alla sorveglianza dei cittadini sopravvissuti. Ogni essere umano, infatti, è obbligato a seguire determinate regole per assicurare il bene comune, rendendosi utile per la società. A controllare e segnalare eventuali crimini saranno gli automi personali, esseri cibernetici simili a dei poliziotti e assegnati a ogni entità vivente.

Il protagonista del titolo non è altro che il nostro alter-ego digitale, il quale, dopo aver commesso il peccato più grave, ovvero quello di aver perso la memoria dopo un combattimento violento, viene recluso per un numero quasi infinito di giorni. Il nostro compito è quello di guadagnarci la libertà tramite le missioni che ci verranno presentate: donando gli oggetti raccolti durante i combattimenti e salvando i cittadini otterremo una riduzione della pena, fino ad azzerarla. Ad aiutarci ci saranno diversi personaggi, che incontreremo durante l’avventura per la redenzione.
Inizialmente, il giocatore non comprenderà appieno il motivo per cui ci vengono assegnati un milione di anni, ma presto capiremo che ogni uomo deve tassativamente rendersi utile per il bene del popolo, e perdere la memoria comporta un rallentamento epocale nella vita di tutti i giorni, ergo non si è più utili. La nostra punizione è quindi quella di renderci utili (i cosiddetti “lavori forzati”).

Personalizzazione del personaggio

La prima cosa che viene proposta al giocatore è la personalizzazione del proprio alter-ego. Essendo la grafica del videogioco in stile anime, il nostro personaggio sarà caratterizzato dai classici tratti nipponici. Nonostante ciò, viene offerta una enorme scelta di dettagli per noi e per il nostro automa: altezza, dimensione degli arti, colore di pelle, capelli e occhi, tonalità di voce (rigorosamente in giapponese). E’ quasi impossibile non trovare il proprio ideale di protagonista.

La seconda scelta è quella di decidere il nostro Panopticon. Anche in questo caso avremo un’ampia scelta fra le capitali mondiali. Essendo Gameback.it un sito italiano, abbiamo optato per Roma. Questa scelta non sarà solo legata alla componente multiplayer, ma a tutto il gioco, tant’è che ogni tanto vedremo il nome della città apparire nelle ambientazioni del gioco. Una scelta curiosa, ma che ci fa piacevolmente piacere.

Gameplay

Il gameplay di Freedom Wars è semplice e divertente, centrato su due diverse attività: la gestione del proprio personaggio e il combattimento.
Il protagonista non è solo ed esclusivamente un combattente, ma deve gestire le relazioni con i compagni, l’automa e il Panopticon. Tutte le azioni eseguite dal personaggio hanno un loro peso: per esempio, se si cammina troppo in fretta nella propria cella, potrebbero essere aggiunti altri dieci anni di reclusione. Se si parla con l’automa senza motivo, altri dieci o venti. Questo è un fattore che alcune volte rende l’esperienza alquanto snervante, ma man mano che eseguiremo le missioni, scalando la vetta del C.O.D. (Collaborazione Opzioni per i Diritti) – il quale ci è stato resettato al momento dell’amnesia ed è necessario riportarlo all’ottavo livello per garantirci la libertà -, le pene verranno sempre meno, portandoci infine alla semplice vita da cittadini e non a quella da criminali.

L’alter-ego è libero (si fa per dire) di muoversi nel mondo tramite l’utilizzo del joystick laterale sinistro, mentre col destro si può muovere la telecamera, rendendo la visuale comoda a seconda delle situazioni. Con i classici quattro pulsanti di input e i grilletti è possibile interagire con i personaggi, oggetti e ambiente circostante.

Avrà inoltre una buon arsenale, in grado di soddisfare sia chi preferisce le armi bianche, da mischia o da fuoco. Le missioni, suddivise in Liquidazioni (uccisioni di nemici) e Rivendicazione (salvataggio dei cittadini) necessiteranno di armamenti diversi per essere svolte al meglio: motivo per cui saranno presenti più set, in modo da gestire meglio l’equipaggiamento a seconda della situazione.

Comparto grafico

Freedom Wars sfrutta discretamente la piattaforma PSVita per quanto riguarda il comparto grafico. I modelli sono realizzati bene, ma alquanto ripetitivi, e in alcuni momenti sembrerà di giocare lo stesso capitolo: un vero peccato, perché il ventaglio di NPC poteva essere ampliato maggiormente. Le texture invece sono realizzate molto bene e rendono l’ambientazione ricca di dettagli. L’unico vero implemento che era necessario effettuare è l’aggiunta di un antialiasing, in quanto spesso e volentieri i bordi dei modelli risultano davvero troppo “rudi” e pixellosi.
I movimenti sono estremamente fluidi e non capiterà mai di avere momenti di lag, rendendo piacevoli i momenti di combattimento.

Comparto audio

Il comparto audio di Freedom Wars è una vera e propria sorpresa. Si differenzia da quella dei classici action RPG nipponici: suddivisa su ben tre dischi nella OST acquistabile, risulta una colonna sonora perfetta per l’ambientazione futuristica e decadente.

Disc 1
01 Activation
02 Boot Up
03 Vundo
04 X shell
05 Oberon
06 Bugat
07 JKT_α
08 SCG
09 PRG
10 A-1 System
11 Creeper3
12 Jerusalem Begin
13 Jerusalem
14 Capture
 
Disc 2
01 System End
02 Initialization
03 Upgrade
04 Y shell
05 Code RedⅡ
06 JKT_β
07 A-0 System
08 Gumblar
09 Slag Code
10 Gavno a
11 Brain
12 Wallon
13 Cascade
14 Code RedⅢ
15 Gavno c
16 BTR 
 
Disc 3
01 Panopticon
02 Oberon-2
03 JKT_γ
04 Z shell
05 Uninstallation
06 Gavno b
07 Zimuse
08 Flexispy A
09 X10
10 A-2 System
11 Induc
12 Code Red
13 Return
14 Host Server
15 Enter
16 Starting
Per quanto riguarda il doppiaggio, l’audio, presente in ogni dialogo (a contrario di diversi giochi nipponici, dove sono doppiati solo i video e i testi a schermo non sono dotati di audio) è in lingua originale e tradotto in italiano tramite sottotitoli. I suoni, come quello dei passi sul metallo, o del cozzare della spada sull’armatura del nemico, risultano sincronizzati e realistici.

Il commento di Eleonora Gueli

Ammetto senza vergogna che i titoli PSVita per me interessanti sono veramente pochi, ma Freedom Wars è stato in grado di tenermi attaccata allo schermo della console per diverso tempo, sopratutto per la storia. Peccato solo per i combattimenti un po' ripetitivi.

7.5
GAMEPLAY
Gameplay fluido e intuitivo. Adatto a tutte le età.
8.5
COINVOLGIMENTO
Coinvolgimento totale, grazie alla possibilità di personalizzare il personaggio e influenzare la storia con le proprie scelte
7
LONGEVITÀ
Buona longevità, grazie alla possibilità di ripetere alcune missioni
7.5
GRAFICA
Grafica interessante per essere un gioco su console portatile, ma poteva essere migliore
8
SONORO
Colonna sonora travolgente, paragonabile a quella di titoli come Mass Effect e Portal. Ottimo anche il doppiaggio in lingua originale.
0.2
BONUS
Freedom Wars è potenzialmente uno dei migliori giochi in circolazione per PSVita, grazie alla trama e al gameplay dinamico. Ben fatto!
7.7 MEDIA + 0.2 BONUS = 7.9 TOTALE
  • Storia interessante
  • Alta personalizzazione
  • Ottimo sonoro
  • Combattimenti ripetitivi
  • La grafica poteva essere migliore

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