A far la guerra comincia tu

Gundam è uno di quei franchise che, nel corso degli anni, ha conquistato orde di appassionati dei grandi mecha giapponesi, pur rimanendo (almeno in Italia) alquanto di nicchia. Il suo successo qui è dovuto principalmente alle serie animate, soprattutto a Gundam Wing trasmessa negli ultimi anni da Mediaset. Considerate che la prima serie risale addirittura al 1979! Dynasty Warriors Gundam Reborn si propone come seguito di Dynasty Warriors: Gundam 3.

 

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Di serie e di ramificazioni narrative il franchise Gundam ne ha viste veramente tante: alcune costituiscono la cronologia ufficiale, “Universal Century”, di cui parleremo tra poco, mentre altre si svolgono come linee alternative/parallele (si tratta in questo caso delle serie “After Colony”, “Cosmic Era” e “Anno Domini”). Tutto ciò senza menzionare le molteplici opere indipendenti… Gli eventi narrati in Dynasty Warriors Gundam Reborn rientrano tutti nella saga principale, perciò qui tratteremo principalmente questo filone narrativo (evitando il più possibile spoiler sgraditi).

Gli eventi principali sono racchiusi nella Official Mode, e comprendono ben sei serie di Gundam aventi tutte per denominatore lo Universal Century. Si tratta di Mobile Suit Gundam, Z Gundam, Char’s Counterattack, Unicorn, SEED e SEED Destiny

 

Ben sei campagne... non male!

Ben sei campagne… non male!

 

Universal Century: questo è il nome con cui è conosciuta l’era che segue l’epoca contemporanea. Sulle ali dell’avanzamento tecnologico e a causa del continuo aumento demografico, l’uomo crea colonie autonome orbitanti che possano ospitare una parte dei 9 miliardi di abitanti della terra. Proprio la creazione di queste colonie costituisce l’incipit della nuova era. L’inizio dello U.C. (abituatevi alle sigle se volete avvicinarvi all’universo di Gundam) è databile al 2045 d.C. del nostro tempo; la datazione risente delle fonti che di volta in volta si possono considerare.

 

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La situazione però non è così idilliaca. U.C. 0079: una colonia, il principato di Zeon, reclama indipendenza per sè e per le altre colonie dalla Federazione Terrestre, un’entità organizzativa che estende il proprio controllo sulla Terra e su tutte le colonie orbitanti. Ed è subito guerra: durante gli eventi noti come “Guerra di un anno” Zeon (sotto il controllo della famiglia Zabi) sviluppa una macchina da combattimento antropomorfa, il Mobile Suit, il cui impiego in guerra (unito alle strategie di entrambe le fazioni in lotta) porta allo sterminio di un decimo della popolazione complessiva.

Con lo scopo di creare il perfetto antidoto contro la minaccia Mobile Suit, la Federazione si mette all’opera e progetta nella colonia neutrale Side 7 il proprio modello, il Gundam (dal nome del sistema operativo che la gestisce). Gundam è l’acronimo di General Unilateral Neuro-link Dispersive Automatic Maneuver Mobil Operating System (Sistema Operativo Mobile di Manovre Automatiche Dispersive a Rete Neuronale Unilaterale Generale). L’operato dei Mobile Suit è il prodotto della tecnologia insita delle macchine e dell’interazione del loro pilota.

 

Poco più che ragazzino, Amuro si ritrova pilota di un Gundam contro Zeon.

Poco più che ragazzino, Amuro si ritrova pilota di un Gundam contro Zeon.

 

Char Aznable, Maggiore dell’esercito di Zeon, scopre i loro piani e guida l’offensiva cotro Side 7 con l’obiettivo di distruggere la nuova macchina da guerra. Quello che non sa è che per puro caso durante l’attacco Amuro Ray, un civile il cui padre lavora per la Federazione come ingegnere, entra alla guida del più potente Gundam prodotto fino a quel momento. Questo è l’evento da cui muove Dynasty Warriors Gundam Reborn: Amuro entra nella “cockpit” (la cabina di pilotaggio) del Gundam e muove l’attacco contro gli Zaku dei ribelli, innescando la prima battaglia conosciuta tra mecha di opposte fazioni.

 

Meglio cambiare modalità…

Con l’esposizione della trama ci fermiamo a questi primi fatti basilari per non rovinarvi l’esperienza di gioco, ma ci teniamo a specificare alcune cose.

Le varie serie di Gundam ospitano tra le proprie fila un numero esorbitante di personaggi, con continui colpi di scena che ne vedono il rientro o la (ahimè) dipartita. La quantità di fatti e personaggi è incredibile, tanto che potreste chiedervi prima ancora di mettere mano al vg come può un videogame di stampo mosou stare dietro a un simile sviluppo di trama senza spezzare troppo la freneticità dei combattimenti. La risposta non è così ovvia (o forse sì?): semplicemente non ce la fa. Tra una missione e l’altra assisterete a dei dialoghi tra figure fisse (come accade in molti vg come Fire Emblem, oltre che in molti altri titoli) che hanno l’obiettivo di riassumere in pochi minuti intere sequenze. Ovviamente i buchi nella trama sono enormi, e solo se conoscete la serie di Gundam a cui state giocando probabilmente riuscirete a ricostruire le vicende effettive.

 

Alcune scene trasudano epicità

Alcune scene trasudano epicità

 

Una scelta narrativa di questo tipo ovviamente abbassa di molto lo sforzo necessario per presentare le vicende, ma crediamo che come è accaduto per noi leggere fumetti su fumetti a schermo vi verrà a noia molto in fretta, portandovi a skippare le sequenze (utile anche quando dovete ripetere una missione). Purtroppo un simile impianto narrativo non riesce a star dietro a una serie animata di svariate ore: la caratterizzazione dei personaggi semplicemente non viene approfondita a sufficienza, tranne nel caso dei protagonisti principali (Char e Amuro in primis, dato che compaiono a più riprese attraverso le saghe proposte).

Accanto a queste sequenze narrative “povere” si trovano alcune chicche, ovvero i filmati di animazione digitale che mostrano alcune fasi di combattimento tra i mecha; si tratta (a nostro avviso) di uno dei punti di forza del titolo, perché sono ottimamente realizzate e non sembrano “cheap” come invece la controparte “dialogata”.

La musica (no, non l’ost!) cambia decisamente passando alla Ultimate Mode: qui non c’è necessità di ripercorrere il filo narrativo ufficiale, e vi potrete concentrare semplicemente sulle missioni e sul loro completamento rispettado determinate condizioni. Sono anche presenti dei bivi che vi richiederanno di scegliere basandovi sulle caratteristiche delle missioni, come la difficoltà o le condizioni di vittoria. Sgravata dell’impegno narrativo, questa modalità è assai più arcade e funzionale della principale, portandovi a concentrarvi molto di più sulla preparazione della battaglia e sulle possibilità offerte dal mezzo: a volte sarete chiamati a pilotare mecha che altrimenti avreste scartato, perciò sotto con la personalizzazione e con lo studio delle combo!

 

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Complessivamente avrete a disposizione più di 120 Gundam.

 

La personalizzazione e l’upgrade dei vari mecha che otterrete nel gioco (nonché dei piloti) sono uno dei fattori positivi dell’intero pacchetto. Effettuando le varie missioni otterrete dei piani di costruzione per i robot, equipaggiabili e “assemblabili” per ottenere macchine sempre più forti secondo una serie piuttosto sviluppata di parametri. I piloti guadagnano invece punti abilità spendibili per equipaggiare dei bonus durante la battaglia: si va dal classico “guadagna più denaro” a upgrade più strategici che massimizzano l’efficacia delle combo.

Dal menù principale avrete anche accesso al Database, una sorta di galleria in cui vedere i mezzi sbloccati, selezionare e riascoltare le musiche, rivedere le scene più gagliarde e così via. Una pregevole aggiunta, se siete appassionati della serie e volete rivedere i volti più o meno noti che accompagnano le vicende dei mecha e dei loro piloti.

 

Mazzate meccaniche

Ma veniamo al nocciolo del gameplay: come avrete ormai capito siete chiamati a comandare enormi robot per sconfiggere orde di nemici che non vogliono altro che la vostra testa.

O meglio, dovrebbero volerla. Se si escludono alcuni momenti in cui gli ufficiali nemici sembrano animarsi e lottare con una certa furia, per il resto del tempo le orde vi guarderanno estasiate mentre falciate nemici a destra e a manca. Capiamoci: il mosou è un genere che punta sull’esagerazione, e un gameplay “realistico” (con molte virgolette) non sarebbe comunque possibile. Dispiace però vedere che anche i nemici più forti semplicemente prenderanno botte da orbi finché la barra della vita glielo consentirà, per poi lodare le nostre doti di pilota.

 

I dettagli dei Gundam colpiscono l'occhio

I dettagli dei Gundam colpiscono l’occhio

 

Le armi che i vostri Gundam hanno a disposizione sono spade laser, fucili, cannoni e chi più ne ha più ne metta, resi sempre con un buon grado di dettaglio. In ogni momento è possibile consultare una mini-enciclopedia delle combo disponibili, per poter così vedere come potrete sfruttare al meglio il vostro mezzo. Ovviamente non mancano le mosse finisher (gestibile tramite il tasto cerchio e R2) e gli attacchi in mischia (quadrato+triangolo) e a distanza (triangolo). Ben fatto il sistema di schivata tramite la pressione del tasto croce, mentre la parata… beh, praticamente si può ignorare.

Una volta entrati nell’area di gioco, il vostro obiettivo è eliminare quanti più nemici possibile nel minor tempo. Nella mappa compaiono aree rosse (le aree nemiche) in cui appariranno continuamente nuovi squadroni, ammesso che non arriviate voi a rovinare la festa. Sconfitti un tot di nemici, l’area passerà a voi e saranno le forze alleate a comparire per supportarvi. A volte farà la propria comparsa un ufficiale nemico, una sorta di mini-boss di cui vi abbamo parlato poco fa. Altri nemici sono invece più “colossali”, ma preferiamo non rivelarvi nulla per non rovinare la sorpresa.

Molto belle e ispirate le sessioni combattute nello spazio, anche se in questi casi l’orientamento va a farsi benedire e dovrete usare la mappa di gioco per orientarvi con precisione.

 

Il commento di Oni

Dynasty Warriors Gundam Reborn mi ha permesso di avvicinarmi ad un universo di cui ho imparato ad apprezzare la profondità e la modernità (nonostante gli anni sulle spalle). Peccato che questi fattori positivi li abbia trovati solo in parte all'interno del vg, evidentemente rivolto alla nicchia di conoscitori del mondo di Gundam (la mancata localizzazione mi fa protendere per questa ipotesi). Si tratta comunque di un titolo godibilissimo, senza troppe pretese se non quella di mettervi al comando di una macchina da guerra per farvi compiere stragi di nemici, compito in cui se la cava più che dignitosamente. Mi sento di consigliarlo ai fan di Gundam, un po' meno ai fan di Dinasty Warriors.

6.5
GAMEPLAY
Omogeneità (delle missioni) e varietà (di mezzi e abilità) sono ben bilanciate.
6
COINVOLGIMENTO
Buona la Ultimate Mode. Pessima l'intelligenza artificiale.
6.5
LONGEVITÀ
Non vi impegnerà troppo a lungo, a meno che non siate collezionisti incalliti.
7
GRAFICA
Modelli originali riprodotti fedelmente e con un ottimo dettaglio.
6
SONORO
Musiche gradite ma... la localizzazione? E l'audio dei dialoghi "solo" giapponese?
0
BONUS
Né bonus né malus
6.4 MEDIA + 0 BONUS = 6.4 TOTALE
  • Realizzazione tecnica buona
  • Immancabile per i collezionisti
  • Doppiaggio originale giapponese (preso dall'anime)
  • I.A. sciapa
  • Modalità storia sotto-tono
  • Localizzazione italiana assente

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