Provato con mano il nuovo picchiaduro basato sull'universo senza confini di One Piece

Il 2016 si sta rivelando uno degli anni più ricchi in assoluto per Bandai Namco. Già in questi primi due mesi sono usciti titoli come Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4, ultimo capitolo della fortunata saga legata al ninja biondo creato da Masashi Kishimoto, e Digimon Story: Cyber Sleuth che ha segnato il ritorno dei tanto amati mostri digitali, mentre nei prossimi mesi arriveranno altri titoli attesissimi dai fan come Dark Souls 3 ed i due titoli della saga God Eater, ovvero: Resurrection e Rage Burst. Oggi tuttavia parliamo di One Piece: Burning Blood, l’attesissimo nuovo picchiaduro sull’universo di Eiichirō Oda e sviluppato da Spike Chunsoft, che abbiamo provato in anteprima nella sede del Video Games Party. La presentazione del gioco è stata fatta dal Game Director Hiroyuki Kaneko (J-Stars Victory VS+, Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 3) e dal Producer Koji Nakajima (One Piece Unlimited Cruise ep. 1 & ep. 2, One Piece Pirate Warriors, J-Stars Victory VS+) che per l’occasione ha portato il cosplay dell’orso Bepo, uno dei membri della Trafalgar Law.
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Fra pirati ed orsi

Ma cominciamo dall’inizio a piccoli passi: Burning Blood è un picchiaduro dove potremo vestire i panni dei più grandi eroi ed antagonisti di One Piece, dai membri delle ciurma di Cappello di Paglia, arrivando fino ai protagonisti dell’ultima saga di Dressrosa come Doflamingo, per un totale di 35 personaggi che sono stati presentanti fino a questo momento. Il gameplay di base è molto simile a quello del suo, se si può definire così, “cugino” Ultimate Ninja Storm 4. Infatti gli scontri saranno dei 3 contro 3 ma, diversamente da Storm 4, in Burning Blood i lottatori non condivideranno una sola barra dell’energia, ma ognuno avrà la propria, il che renderà molto importante studiare il tempismo delle sostituzioni. Oltre alla nostra squadra, prima di ogni match avremo anche la possibilità di scegliere 3 personaggi di supporto fra cui spuntano Bepo, la dottoressa Kureha, Karl e molti altri, che ci aiuteranno in diversi modi quando si verificheranno determinate condizioni oppure quando chiederemo il loro intervento.

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Rogia vs Haki

Alcune delle caratteristiche più importante del manga di Oda sono sicuramente i Frutti del Diavolo (Akuma no Mi) e dei manipolatori di Haki. Infatti coloro che possiedono il potere di un frutto avranno a disposizione un’abilità speciale chiamata Rogia Guard che permetterà di annullare gli attacchi fisici, oltre a donare  caratteristiche uniche come il potere di attraversare il campo come fiamma nel caso di Ace. Dall’altra parte invece i manipolatori di Haki (ambizione) avranno a disposizione una serie di attacchi che permetterà loro di contrastare o anticipare la Rogia Guard. In One Piece le trasformazioni ormai sono all’ordine dell’giorno e BB non è da meno perché molti personaggi quando la loro barra della furia raggiungerà il suo climax non si limiteranno ad eseguire una spettacolare mossa finale, ma subiranno una trasformazione per un breve periodo che però basterà a ribaltare completamente l’esito dello scontro, alcune delle trasformazioni confermate per ora sono il Gear 4th di Rufy, la modalità Shogun di Franky e quella Zoo di X-Drake .

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Guerra suprema a Marineford

Adesso passiamo alla presentazione vera e propria, dopo averci illustrato le varie caratteristiche di base del gioco, e alcune modalità come il versus e l’online, ci è stata introdotta la modalità più attesa dai fan della ciurma più sgangherata dei sette mari, ovvero la modalità “Guerra Suprema”. Dove potremo rivivere una delle parti più importanti del manga ovvero l’arco di Marineford, che ripercorreremo attraverso gli occhi dei quattro protagonisti di quest’arco: Portgas D. Ace, Edward “Barbabianca” Newgate , Sakazuki Akainu e ovviamente Monkey D. Rufy. La modalità è stata provata dal Game Director in persona, che ci ha mostrato la parte in cui Marshall D. Teach, noto anche come Barbanera, cercava di convincere Ace ad unirsi alla sua ciurma tradendo così Barbabianca. La cut scene oltre ad essere molto bella dal punto di vista estico è stata anche molto fedele all’opera originale, conclusosi il filmato è iniziato il combattimento fra i due contendenti che ha trasformato lo schermo in un tripudio di fiamme e buchi neri. Ma non è finita qua infatti alla fine della presentazione i due ospiti d’onore si sono scontrati in una sfida che è stata tanto assurda quanto spettacolare, che è finita con la vittoria del Producer Nakajima.

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Hands On

Quando, finalmente, abbiamo avuto la possibilità di provare il gioco con le nostre mani, la demo prevedeva circa 20 personaggi giocabili, 6 di supporto e 5 arene interattive fra cui l’arena di Dressrosa, la base ghiacciata di Marineford e la Thousand Sunny disegnati dallo studio Toei stesso. Una volta scelta la squadra e pad alla mano, abbiamo notato che fin da subito le combo sono tutte molto facili da concatenare tramite i due tasti di attacco ovvero quadrato e triangolo. Oltre a queste combo base ogni personaggio è dotato di 3 attacchi speciali eseguibili tenendo premuto il tasto L1 e combinandolo con quadrato, triangolo o cerchio, però questi attacchi sono una lama a doppio taglio: eseguendoli consumeremo parte della barra furia, che ci permette di trasformarci o di eseguire la mossa suprema del personaggio. Mentre le due caratteristiche nominate prima ovvero la rogia guard e gli attacchi haki si eseguiranno tramite il tasto R1, ma anche con essi barra che si svuoterà molto velocemente e quindi bisognerà studiare attentamente la situazione in cui utilizzarli così da assicurarci la vittoria o per ribaltare le sorti dell’incontro. Graficamente risulta molto pulito e fedele al character design originale, ma il motore grafico da il meglio di sé quando si sferrano gli attacchi più esagerati, che trasformano il campo di battaglia in un tripudio di colori ed effetti speciali, altra nota positiva è il doppiaggio originale che come sempre risulta di altissimo livello.

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In conclusione

Il gioco presenta molte potenzialità, ma allo stesso tempo crea molti dubbi. Perché se da una parte il cast risulta molto vario allo stesso tempo è assolutamente sbilanciato in favore di pochi personaggi, che rischiano di rovinare l’esperienza con la loro potenza davvero esagerata. Inoltre, ci poniamo delle domande sulla modalità “guerra suprema” perché se da un lato siamo sicuri che ricreerà l’arco nel miglior modo possibile, dall’altro non sappiamo quanto effettivamente sarà longeva, sebbene i quattro diversi punti di vista aiuteranno di certo ad aumentare il counter delle ore di gioco, anche se non sa di quanto. I margini di miglioramento ci sono, e siamo sicuri molte cose verranno corrette prima di giugno, quindi. nonostante qualche dubbio e difetto, se siete fan di Rufy vi consigliamo di iniziare a spiegare le vele perché giugno si avvicina

Premaz
Appassionato di videogiochi, anime, manga e probabilmente di tutto quello che riguarda il paese del sol levante. E' alla continua ricerca di videogiochi poco conosciuti, e spesso in lingue non comprensibili ai comuni esseri umani.

1 Responses to “One Piece: Burning Blood – Anteprima (Provato)”

  1. […] detto nella scorsa anteprima di One piece Burning Blood, il 2016 di Bandai Namco sarà uno dei più ricchi di sempre. Infatti eccoci di nuovo qui per una […]

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